RIPROPOSTA
GARTH ENNIS
Di Marcello Vaccari con la supervisione di Federico Vecchi
(Articolo del 10 luglio 1997)
Dalla metà degli anni ’80 gli autori inglesi hanno oggettivamente portato una ventata di novità in tutta la cultura occidentale; in questo periodo sono usciti alla ribalta scrittori come Irvine Welsh e registi come Danny Boyle, senza contare il monopolio delle Band d’oltre Manica e gli attori che imperversano nei film hollywoodiani.
Il fumetto (soprattutto quello a stelle e strisce) sembra essersi giovato di questa “British Invasion” soprattutto in un periodo particolarmente asfittico come l’ultimo decennio.
Da Alan Moore ai giorni nostri un flusso di giovani artisti imperversa sulle testate americane, senza dare mai il minimo segno di cedimento o caduta di stile.
Uno degli ultimi di questi artisti ad approdare in USA è Garth Ennis (Holywood, Irlanda Del Nord,16.01.1970), che a soli 27 anni ha già dato prova di grandissima prolificità e versatilità, ed è ora lo sceneggiatore più ambito tra le Majors americane.
Il buon Garth sbarca negli USA nel 1990 Reduce da alcuni buoni lavori pubblicati su 2000 AD della Fleetway, sostituendo il connazionale Jamie Delano su Hellblazer, ed ha esordito subito con una splendida e shockante storia (che abbiamo appena visto in Italia in un volume edito dalla Magic Press), dove John Constantine deve giocare tutte le sue carte più sporche per salvarsi dalla morte per cancro (si sa che il fumo fa male) . Sembrava difficile che qualcuno potesse mantenere la serie al livello raggiunto da Delano (con l’aiuto tra l’altro di autori come Morrison e Gaiman che avevano realizzato alcuni episodi), ed invece Ennis si dimostra subito più che all’altezza, riuscendo addirittura a migliorarne la qualità, con una prosa asciutta ed essenziale, ma non priva di introspezione dei personaggi anche minori (vedi Brendan, l’amico etilista di Costantine) ed un cinismo assoluto, scrivendone 43 numeri. Ennis inoltre, dimostra subito di essere un autore prolifico, iniziando a scrivere The Demon, anche qui dopo la partenza di un altro inglese Alan Grant. In questo caso però, il suo stile è completamente opposto a quello di Grant, impostato su toni decisamente leggeri e farseschi. Ennis, invece, dimostra un umorismo nero e malato, che in realtà si adatta anche bene al personaggio, ma si stacca nettamente dalla versione precedente. Così la serie chiudeva i battenti, ma non prima che nell’annual N°2 venisse creato un nuovo personaggio destinato ad un futuro decisamente più luminoso: Hitman.
Nel 1995 Ennis lascia Hellblazer per inaugurare la sua serie più fortunata: Preacher che, con una rapidità sorprendente, scala la classifica diventando la serie Vertigo più venduta, andando così a sostituire la defunta Sandman di Neil Gaiman (altro britannico). In Preacher, più che nelle serie precedenti, Ennis si scatena con il suo gergo pieno di parolacce, e con atteggiamenti che arrivano fino ad essere blasfemi. Ma la storia ed i personaggi hanno una potenza inusitata, e la sua capacità di narratore si esprime qui al suo massimo, mantenendo ogni pagina a notevoli livelli di tensione. Una delle caratteristiche peculiari di questo fumetto è che non si fa uso di nessun balloon di pensiero, tutti i personaggi dicono direttamente quello che pensano, o lo fanno capire con le loro espressioni, perfettamente rese da Steve Dillon, che ha un eccezionale affiatamento con Ennis, avendo già fatto coppia con lui su Hellblazer, in diverse miniserie e albi vari. Altro elemento particolarmente evidente in Preacher, ma presente anche nelle altre sue produzioni, è una feroce satira sociale, qui rivolta essenzialmente contro la Chiesa, che amplifica ed esagera le brutture realmente presenti nella società contemporanea, soprattutto americana, arrivando ad usarle come elemento umoristico, che sdrammatizza le storie a volte fin troppo violente.
Poco dopo Preacher, ecco arrivare Hitman, stavolta non per la Vertigo, ma pienamente inserito nell’universo D.C., con il quale interagisce continuamente, essendo un killer di esseri superumani. Hitman è sì un altro personaggio cinico ed apparentemente spietato, ma sotto la scorza cova un cuore tenero (forse un po’ simile al suo Costantine). Decide quindi di uccidere solo criminali, e cerca anche di intrecciare una relazione con una ragazza, che però lo lascia quando scopre la sua vera natura. Anche questo personaggio, ed i suoi pochi comprimari, è ottimamente caratterizzato, e l’agire all’interno dell’universo D.C. mitiga un poco gli ardori (e soprattutto il gergo) di Ennis, che riesce così a scrivere una serie gradevole e divertente, piena di ritmo e di trovate originali. Qui il disegnatore è John McRea, anche lui un affezionato, visto che lo aveva già affiancato su Demon. Nel frattempo Ennis firma anche molte miniserie ed albi singoli sempre per la Vertigo.
The Goddess è una delle sue prime opere, uscita però dopo diversi anni per la lentezza del disegnatore, autore comunque di un lavoro strepitoso. Questa miniserie contiene tutti gli elementi tipici di Ennis, violenza oltre ogni limite, humour nero, gergo da scaricatori ed azione senza soste, ma evidenzia anche una delle sue pecche, ovvero la scarsa caratterizzazione dei personaggi nelle sue miniserie. In effetti, mentre nelle serie regolari Garth riesce a tirare fuori dei personaggi a tutto tondo, nelle miniserie la sua attenzione si concentra soprattutto sull’azione (un chiaro esempio lo abbiamo anche con Bloody Mary appena pubblicata dalla Play Press), trascurando abbastanza la caratterizzazione psicologica e risultando alla lunga un pelo stucchevole. Il risultato sono così delle storie abbastanza godibili, ma non all’altezza delle sue capacità, che sono ben altre. Stranamente invece in alcuni albi singoli Ennis tira fuori dei piccoli capolavori. Esempi ne sono “La storia di tu-sai-chi” (pubblicata in Italia dalla Magic sulla collna Corvo Presenta, assolutamente da leggere, nda), che contiene la splendida caratterizzazione di “faccia da culo” (Arseface in originale), oltre che una fortissima denuncia sulla stupidità del suicidio, che prende spunto dalla morte di Kurt Cobain, leader del complesso rock dei Nirvana, che aveva scatenato in alcuni spiriti deboli un processo di emulazione, ed inoltre delinea in maniera sconcertante la vita della provincia americana. Qui Ennis è bravissimo nel dipingere l’alienazione del ragazzo e dei suoi coetanei ed i rapporti difficili con i genitori, in maniera assolutamente realista, tirandone fuori una storia quasi minimalista come si vede davvero raramente nei comics americani (ed ultimamente purtroppo anche da noi). Altro esempio è la storia Heartland, che usa come pretesto uno dei personaggi comprimari della serie di Hellblazer, Kathy Ryan, per darci una toccante storia di resistenza umana a Belfast, una delle città più sfortunate d’Europa, che Ennis conosce bene perché ci è praticamente nato e vissuto. Incredibilmente in questa storia l’autore riesce a darci un quadro assolutamente realista della situazione, senza che muoia NESSUNO (!!!!), e perfino senza la retorica che spesso accompagna le storie che toccano l’argomento della faida tra Inglesi ed Irlandesi. Sicuramente una delle sue cose migliori.
E’ appena uscita la miniserie Unknown Soldier, dove Ennis ha posto sotto la sua luce dissacrante una delle classiche icone del fumetto di guerra americano. Ne è uscita una storia che ha dei buoni personaggi, un buon svolgimento, ma un finale piuttosto nebuloso.
Peccato perché fino al terzo numero la serie è davvero buona, con un maggiore approfondimento dei personaggi ed una prosa più sciolta (leggi “con meno parolacce”) di quella delle altre sue miniserie. Anche qui in ogni modo prevale la sua indole iconoclasta, che lo spinge a dipingere il “Soldato Sconosciuto” come un fantoccio, disposto per oltre 50 anni a credere a qualunque cosa gli venisse detto dai comandanti dell’esercito degli Stati Uniti, ed a macchiarsi anche delle azioni più infamanti, come stragi di vecchi e bambini durante la distruzione di villaggi in varie nazioni, o assassini a sangue freddo di militari tedeschi, in nome dei puri ideali americani. Ultimamente Garth ha realizzato alcune storie per la Image, che avrebbero dovuto essere prettamente supereroiche, ma che hanno finito per diventare più che altro dei fumetti di genere fantasy (che comunque come qualità non hanno niente da spartire con le serie Vertigo). Esempio lampante è la mini Medieval Spawn/Witchblade, che in definitiva è un buon fumetto fantasy, con una caratterizzazione dei personaggi abbastanza superficiale, ma che ha avuto come scopo principale di dare un retroterra solido per Witchblade e soprattutto per introdurre The Darkness, un malvagio potere che passa di generazione in generazione, proprio come la Witchblade che è la sua naturale antagonista, fino ad approdare ai nostri giorni direttamente in una serie scritta proprio da Ennis e disegnata inizialmente da Mark Silvestri. Ed è proprio in questa serie (che mantiene comunque fortissimi elementi fantasy) che l’autore dispiega maggiormente la sua bravura nella costruzione del personaggio principale Jackie Estacado, mafiosetto killer di professione, e ultimo possessore della misteriosa forza chiamata appunto The Darkness (le tenebre), realizzando un bel fumetto, che, pur risultando di impianto abbastanza classico, non ha proprio nulla a che fare con i soliti supereroi Image. In questa storia troviamo anche dei buoni dialoghi, quasi privi di parolacce (che la folgorazione mistica lo stia attraversando?), e la solita dose di sangue, classico marchio dell’opera di Ennis.
In definitiva G.E è divenuto in brevissimo tempo un vero fenomeno di culto per gli amanti del fumetto nero ed acido. Inoltre è riuscito a perforare l’alveo che circonda i fumetti diventando oggetto di studio e dibattiti in molti ambienti, sia per il suo uso smodato di parolacce e violenza, stile narrativo non molto amato nella “bacchettona” terra d’America, ma soprattutto per la sua crudezza e per il taglio decisamente adulto di narrare, dove i personaggi sembrano uscire dalle pagine patinate e comunicarci i loro turbamenti e il loro malessere, e la loro quotidiana difficoltà di vivere sembra essere il loro principale nemico.
Cronologia
(crono italiana aggiornata al 27-03-2010)
-> Alcune storie brevi per la rivista Crisis, pubblicata in Inghilterra dall’editore di 2000AD:
#15-20, 22-27: Troubled Souls, disegni di John McCrea
#29-34, 36-38: True Faith, disegni di Warren Pleece
#36: Suburban Hell
#43: The Ballad of Andrew Brown
#61: Light Me
#62: Charlie Lives with Fang and Snuggles
-> “They’d Never Got Drunk But Sober”, l’ultima storia nel numero 6 della rivista A1. Disegni di Steve Dillon.
-> Judge Dredd, c.1990 (Vol. 1: 1-6 / Vol. 2: 4-11, 19-26, 36.)
-> 2000AD, c.1989-1992. 700-715, 719-720, 727-749, 766-828, 830-834, 837-839, 850-851, 855-866, 918-923, 1015-1023, 1993 yearbook.
-> Dredd Rules 12, 13, 15-20 (ristampa storie di Dredd) e Chopper: Earth, Wind & Fire 1, 2 (ristampa la serie di Chopper)
-> The Demon, (D.C.) c.1992 (#0, 40, 42-58, A2)
-> Medieval Spawn/Witchblade, (Image) 1996. 3-issue mini. Pubblicata dalla Marvel Italia
-> Bloody Mary, 1996. 4-numeri mini (DC/Helix) Pubblicata in volume dalla Play Press nel 1997
->Goddess c. 1995/1996. 8-numeri mini. (DC/Vertigo)
->Punisher Kills the Marvel Universe one-shot. 1996. (Marvel) (unico lavoro per la Marvel) Stampato in Italia su Wiz
-> Shadowman – i primi 4 numeri del rilancio della Valiant. Nov. 1996 – Feb. 1997. (Acclaim)
->Legends of the Dark Knight storyline in 3 parti intitolata “Freakout”, iniziata nel numero 91 (Dic 1996). Disegnata da Will Simpson. (DC Comics) Pubblicata dalla play Press su Leggende di Batman
->The Darkness vs. Painkiller Jane one-shot (Top Cow, March 1997)
->Unknown Soldier, 4-numeri mini basata su di una vecchia serie di guerra della DC. Feb. 1997. (DC/Vertigo)
Fleetway Graphic Novels (c. 1989-1990]:
True Faith
Troubled Souls
For a Few Troubles More
Hellblazer Serie e Volumi [DC/Vertigo]:
*>Hellblazer, c.1990-1995. (#41-50, 52-83; 1993 Special)
*>Dangerous Habits TPB, c. 1995. Ristampa i numeri 41-46. Intro di Garth. Pubblicato dalla Magic Press nel volume: Abitudini pericolose. La Magic Press ha anche pubblicato il volume: L’amore uccide, contenente i numeri da 47 a 51.
*>Fear and Loathing TPB, January 1997. Ristampa i numeri 62-67. Intro di Warren Ellis.
*>Heartland, January 1997. Albo unico con protagonista Kathy Ryan, disegnato da Steve Dillon.
Serie Attuali:
*>The Darkness, con Mark Silvestri. Numeri #1-6. (Top Cow) Attualmente pubblicato dalla Marvel Italia
*>Dicks, Una strana storia in 4 numeri disegnata da John McCrea. (Caliber)
*>Pride and Joy, una crime story in 4 numeri. (DC/Vertigo)
Preacher Serie e Volumi [DC/Vertigo]:
*>Vertigo Jam story, “Tainted Love” disegnata da Steve Dillon.
*>Preacher, 1994 – a oggi. (tutti i numeri)
*>Gone to Texas TPB, 1996. Ristampa i numeri 1-7. Pubblicato dalla Magic Press nel volume: Texas o morte. 1996
*>Until the End of The World TPB, December 1996. Ristampa i numeri 8-17. Pubblicato dalla Magic Press nel volume: Fino alla fine del mondo. 1997
*>Proud Americans TPB August 1997. Ristampa i numeri 18-26 . Pubblicato dalla Magic Press nel volume: L’orgoglio d’America
*>Saint of Killers Special, Late 1996. Mini di 4 numeri. . Pubblicato dalla Magic Press nel volume: Il santo degli assassini. 1997
*>Preacher Special: The Story of You-Know-Who, late 1996. 56 pagine di Arseface. Pubblicato dalla Magic Press su “Il Corvo presenta” N°19/20
Hitman Serie e Volumi [DC]:
*>Batman Chronicles #4, 1996. Pubblicato dalla Play Press su Batman nel 1997
*>Hitman, 1996 – Pubblicato dalla Play Press a partire da Lobo N°1 nuova serie del 1997
*>Hitman TPB, December 1996. Ristampa Hitman numeri 1-3, Batman Chronicles #4 e Demon Annual #2.