RIPROPOSTA
Aggiornamento del 16 ottobre 2023
Questo articolo in origine (1997-98) era molto lungo ed articolato, ed era stato diviso in più parti che comprendevano:
1. L’autore
2. I Romanzi e I fumetti
3. I film
4. Personaggi
A corredare il tutto una completa cronologia di TUTTO quanto uscito di 007 fino al 1998.
Nella sua riproposizione, in occasione dei 70 anni dal primo romanzo di Ian Fleming dedicato a James Bond (Casino Royale),
diventa uno speciale che ri-pubblicheremo insieme a tanti altri articoli a distanza di 15 giorni l’uno dall’altro.
Mario Benenati, curatore di Glamazonia.it e curatore di Fumettomania Factory Magazine
VERSIONE CINEMATOGRAFICA
Articolo di Rino Monreale
La serie di film di James Bond rappresenta, senza ombra di dubbio, il fenomeno più eclatante della storia del cinema commerciale.
Infatti è stato calcolato che circa 1 miliardo di spettatori (un quarto dell’umanita) abbiano visto almeno un film di James Bond in tutto il mondo.
Questi film, oltre al successo che hanno avuto, hanno influenzato la letteratura di genere, il cinema d’avventura, la televisione, la musica, e anche la pubblicità.
Perché tanta popolarità? Come mai nonostante gli alti e bassi del box-office negli ultimi tre decenni, James Bond è sempre rimasto popolare e quindi remunerativo per l’industria cinematografica; prima direttamente, poi coi passaggi televisivi, e ora con la vendita delle videocassette.
La risposta più semplice è che i film di James Bond sono cinema “puro” (cinema nella sua valenza più popolare, “fiction” e intrattenimento).
Sono film che danno grande importanza al valore dell’immagine, allo spettacolo, e all’azione veloce.
Questi film sono strutture spettacolari capaci di superare le barriere culturali e linguistiche, di far leva direttamente sul pubblico delle nazioni più diverse, e sulla più estesa gamma di età. La stessa cosa vale per le comiche del cinema muto, e per i film d’animazione Disney, generi cinematografici ai quali i film di 007 in qualche modo si ispirano.
Questa lezione è stata appresa tanto bene da generare una moltitudine di “figliastri”, come Bruce Willis nella serie “Die Hard“, che hanno avuto un grande successo, anche se privi dello stile originario.
Alla creazione del successo di 007 contribuirono oltre ai romanzi di Ian Fleming, la presenza di un vero e proprio Bond-Style tenuto saldamente sotto controllo e coordinato da Salzman e Broccoli che si possono considerare i padri del James Bond cinematografico ben più dei vari registi e autori. Infatti i film di 007 hanno sempre potuto utilizzare una struttura organizzativa capace di coordinare al massimo di ogni aspetto (anche marginale) della produzione, presentandolo nel modo più accattivante e indovinato.
Si va dalla rielaborazione dei soggetti, spesso con sensibili modifiche, alla professionalità dei registi, dalla meticolosa cura degli scenografi, alle esotiche ambientazioni, dalle invenzioni dei responsabili degli effetti speciali, alle trovate degli stunt-man, dalle indovinate colonne sonore di John Barry, alle canzoni di testa sempre interpretate da artisti sulla cresta dell’onda, dai titoli di testa di Maurice Binder veri propri video clip in anticipo sui tempi, ai rutilanti cartelloni pubblicitari. Ma è stato soprattutto la facile identificazione tra Bene e Male, a decretare il successo della serie.
Niente è sfuggito a questo meccanismo sotto l’attenta supervisione di Saltzman e Broccoli, che con uno splendido lavoro d’equipe hanno saputo eguagliare il meglio del tecnicismo hollywoodiano. Insomma una perfetta macchina produttiva che ha dimostrato che per il successo di uno spettacolo è fondamentale un alto grado di professionalità.
Con questa rigida codificazione della struttura, lo spettatore sapeva sempre cosa andava vedere nel momento stesso in cui sceglieva questi film.
Nei film 007 diventa un personaggio liberatorio, catalizzatore di una serie di avvenimenti a catena, che si scatenano attorno a lui coinvolgendolo senza fiaccarlo e senza compromettere la sua indiscussa invulnerabilità. In tutta la vicenda lo spettatore non viene mai coinvolto emotivamente, in quanto egli sa che il protagonista alla fine emergerà vittorioso e trionfante come un angelo liberatore che ha sconfitto il male.
Solo il cinema poteva evidenziare il sottile fascino di questo agente segreto, e poteva addirittura giustificarne l’irrealtà che ne costituisce gran parte del fascino.
Questo personaggio fortunato rispecchia le ambizioni più riposte e inconsce; i suoi film sono fantasie su un superman che può superare tutte le circostanze sfavorevoli senza esere afflitto da dubbi, ansietà e insicurezze.
I film di 007 hanno seguito una evoluzione nel corso degli anni. Si tratta di progressivi adattamenti, di messe a punto di una formula che teneva conto non solo dell’attore principale ma anche del progressivo cambiare dei tempi.
Infatti i primi tre film erano molto legati ai romanzi d’origine non solo come storie ma anche come stile.
Vi era anche una certa tendenza a presentare scene sadiche o violente anche se rappresentate in modo soft, assieme alla ricerca di un genuino erotismo. Ma in seguito i produttori hanno considerato più prudente restare lontani da questa area pericolosa, limitandosi a dei semplici accenni. Tutto questo per poter avere facilmente dalla censura il certificato << A >> (cioè: per tutti).
Gli spettatori dei film di 007 tendono a ricordare delle singole scene, staccate dal film di provenienza.
Tutto ciò è comprensibile se si considera la struttura di questi film. Infatti questi sono composti da una serie di film in miniatura, ognuno con il proprio inizio, centro e fine. Questi mini-film sono legati l’un l’altro così rapidamente che l’occhio è continuamente distratto e la mente impossibilitata a cogliere le distinzioni. In questo modo nessuno ha il tempo di pensare al complesso della storia. Questa tecnica di girare il film in una serie di “Bumps” separati (come li chiamava Broccoli), inizio fin da DR. NO. Con il progredire della serie però questi “Bumps” assunsero sempre più una maggiore autonomia, tanto da rendere impossibile negli ultimi film di Roger Moore, una loro coesione nella storia comune.