VAMPIRI MARVEL & DC COMICS (aggiornato al 1998)

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RIPROPOSTA


by Fulvio Morlacchini

I fumetti hanno spesso tratto ispirazione dal cinema, e il genere vampirico è un caso emblematico; seguendo la sorte dei colleghi di celluloide, i vampiri di carta hanno alternando periodi di maggiore o minore popolarità. Si rifugiarono dapprima, protagonisti anonimi di storie di genere, tra le vignette degli albi horror molto diffusi negli anni ’50, conobbero la decadenza a seguito dell’’istituzione del Comics Code of Authority, e tornarono alla ribalta nel 1969 con Vampirella.

locandina del primo film con Bela Lugosi (1931)
locandina del primo film con Bela Lugosi (1931)

Marvel Comics Vampires

Locandina del primo film con Christopher Lee (1957)
Locandina del primo film con Christopher Lee (1957)

Nel 1972, a seguito dei successi del cinema vampirico, la Marvel Comics pubblicò “The Tomb of Dracula”, bimestrale a colori, che chiuderà nel 1979: sarà la serie di vampiri più longeva e verrà ricordata per l’’alto standard qualitativo delle storie di Marv Wolfman ai testi, e Gene Colan alle matite. A questa seguirono alcune serie correlate, tra cui ‘Dracula Lives’, che presentavano splendide storie in bianco e nero.

Dracula è raffigurato, qui, avvolto in un enorme mantello e con la classica marsina che ricorda l’affettata eleganza di Bela Lugosi, l’attore di origine ungherese che più colpì l’immaginario americano. Per il volto, dotato di minacciosi canini, Colan si ispirò all’attore Jack Palance che, caso volle, indossò proprio i panni del vampiro l’anno dopo, nel 1973, in un serial televisivo.

“The Tomb of Dracula” #70

Le storie, slegate dalla continuity Marvel, anche se il personaggio farà qualche incursione nell’universo Marvel, assumono un aspetto corale, avvalendosi di un buon cast di personaggi comprimari, molto ben caratterizzati, che vengono coinvolti via via nella caccia al mostro. Tra questi citiamo Hannibal King detective vampiro che si schiera dalla parte dei “buoni” e Blade, l’ammazza-vampiri di colore, alla ribalta in questi mesi per essere protagonista di una pellicola a lui dedicata e di una serie attualmente in circolazione.

Il Dracula della Marvel fu pubblicato in Italia, negli anni ’70, dall’Editrice Corno sugli “Albi dei Super-Eroi” (il primo numero è del 1972), sugli albi giganti in bianco e nero de “Il Corriere della Paura” prima e di  “Dracula” poi, fino al 1980. Meritoriamente la Star Comics riprese e completò la pubblicazione del materiale USA nel 1991, con due albi giganti in bianco e nero ed una miniserie a colori.

Negli Stati Uniti, nell’inverno del 1991, sfruttando il revival di Dracula legato al film di Coppola, il personaggio è resuscitato in una miniserie di 4 numeri della Marvel intitolata “The Tomb of Dracula”.

autoritratto di Gene Colan
autoritratto di Gene Colan

E ancora nel ’98 Wolfman e Colan realizzarono una miniserie di 3 numeri: “The Curse of Dracula”, che non aveva, però, nulla a che vedere col character della Marvel.
Dracula non fu, però, il solo vampiro della Marvel. Sulle pagine di “Amazing Spiderman” n. 101, nell’ottobre del 1971, debuttò Morbius, il ‘vampiro vivente’, questa volta perfettamente inserito nella continuity Marvel. Le sue origini raccontano di uno scienziato, studioso di chirotteri, che sperimentando su di se un siero da lui inventato, si trasforma in vampiro. La genesi è senz’altro poco tradizionale quanto il suo aspetto: capelli lunghi, volto terreo e una spaventosa pelle bianca sotto la classica calzamaglia da supereroe.

Morbius farà capolino più  volte nell’universo Marvel e comparirà, nel 1975, una decina di volte, protagonista della serie soprannaturale “Adventure Into Fear”, su matite di Frank Robbins e testi di Doug Moench.

Morbius versione anni '90
Morbius versione anni ’90

Quando, nel 1992, la Marvel varò la linea horror “Midnight Sons”, intitolò una testata proprio a Morbius, che durò una trentina di numeri, i cui primi erano illustrati da Ron Wagner e Mike Witherby su testi di Len Kaminski.

Meritano infine una piccola citazione il Barone Sangue, vampiro nazista accerrimo nemico di Capitan America e degli Invasori, e la serie comica “Count Duckula” dei primi anni ’90, tratta dall’omonimo cartone animato.

D.C. Comics Vampires

Batman: Pioggia di Sangue
Batman: Pioggia di Sangue

Passando alla D.C. Comics, non troviamo vampiri titolari di testate proprie; comunque c’è qualche buona storia marcata da sinistre presenze. Era fatale, infatti, che prima o poi qualcuno pensasse ad associare Batman, il cavaliere oscuro, a Dracula, il principe delle tenebre, visto che Bob Kane per primo ammise di essersi ispirato al film Dracula di Tod Browning del 1931. Le similitudini tra i due personaggi sono molto forti, così nasce la trilogia di volumi: “Batman & Dracula: Red Rain” del ’91, “Batman: Bloodstorm” del ’94 e “Batman: Crimson Mist” del ’99. Le storie, tradotte anche in Italia, sono di buon livello e vedono alle matite Kelly Jones, disegnatore della testata “Batman” in quegli anni, il cui tratto espressionista ben si adatta alla vicenda, e ai testi, ancora, Doug Moench.

In realtà la trilogia affonda le radici nel passato. Apparizioni vampiriche vi furono fin dai primi tempi, quando Batman affrontò il Monaco nel 1939, su Detective Comics n.32 (leggibile in Italia sul primo volume degli Archivi di Batman pubblicato da Play Press), Neal Adams dichiarerà chiaramente di essersi ispirato ai film con Christopher Lee per il disegno del mantello (“that’s the way Batman’s cape ought to move”), e già nel 1982 Batman diviene vampiro, anche se temporaneamente, su di una storia apparsa su Batman e Detective Comics, ove le matite non potevano essere altre che quelle di Gene Colan.

L’ultimo collegamento è del 1999. L’Elseworld (albi singoli che ospitano storie svincolate dalla normale continuity dell’’universo D.C.) “Batman: Nosferatu”, storia di Randy e Jean-Marc Lofficier e disegni di Ted Mac Keever, si rifà all’omonimo film di Murnau del 1922. Nella linea Vertigo vanno citate due miniserie di qualità non eccelsa: “Vamps” del ’94 e “Vamps: Hollywood & Vein” del ’95, di Elaine Lee e William Simpson, che vedono protagoniste una banda di temibili vampire motocicliste. Di queste la Magic Press ha proposto in Italia la prima in volume brossurato.

Cassidy (con gli occhiali da sole) in compagnia di alcuni personaggi della serie da Preacher #56
Cassidy (con gli occhiali da sole) in compagnia di alcuni personaggi della serie da Preacher #56

Da ultimo citiamo il vampiro che più incarna lo spirito di fine secolo: veste abiti normali e non abita tetri castelli, si affranca dai tradizionali luoghi comuni e fornisce una versione cruda, più ‘realistica’ del mito: è Cassidy, l’amico vampiro del reverendo Jesse Custer, che contribuisce al successo della serie “Preacher”, una delle più interessanti degli ultimi anni, pubblicata in Italia da Magic Press su volumi brossurati e sulla rivista mensile Il Corvo Presenta. Il taglio moderno del personaggio offre una versione aggiornata del mito, lo spoglia degli aspetti romantici per ritagliare una silouette sinistra ma in qualche modo più ‘umana’: che sia questo il mostro del 2000?

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