MADE IN JAPAN: GO NAGAI (07/10/1998)

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RIPROPOSTA

In occasione della pubblicazione del manga  Mazinger la Leggenda allegato al quotidiano “Corriere dello Sport” riproponiamo questo articolo del 1998, tratto da Made in Japan. Ricordiamo che tutti i modellini dei robot di Go Nagai sono stati pubblicati qualche anno fa in  Go Nagai Robot Collection – allegati alla Gazzetta dello sport.

Mario Benenati


GO NAGAI: Un uomo, un mito  

di Marco Pini

Foto di Go Nagai, durante la sua presenza a Roma nel 2016, in occasione di Romics. Foto scaricata dal sito http://movieplayer.it/articoli/go-nagai-al-romics-2016-lincontro-a-roma_15724/, per gentile Concessione. © degli aventi diritti

Kiyhioshiy Nagai (in arte Go) è nato il 6 settembre del 1945 a Wajima (prefettura di Ishikawa).
I suoi primi lavori furono manga erotici per giovanissimi come MEAKASHI PORIKICHI (’67), GOCHAN NO FANTAJII WARAUDOBAN (’68) e HARENCHI GAKUEN (Scuola senza pudore -’68) con cui divenne famoso. Tra i numerosi altri titoli del genere erotico ricordo KEKKO KAMEN (Maschera libidinosa), una ragazza mascherata completamente nuda che combatte i professori maniaci di un collegio femminile e CUTEY HONEY un’androide che lotta contro una banda spaziale al femminile che cattura gli uomini eliminando le loro compagne.

Con MAO DANTE (’71) Nagai passa dall’erotismo alla narrazione horror-fantascientifica. La vicenda narra del risveglio del re demone Dante (omaggio a Dante Alighieri) da parte di Ryo Utsugi con cui si fonderà. Il demonio non è poi così cattivo e viene visto come una specie di eroe che combatte contro la figura di Dio non buono come lo si immagina.
Purtroppo la storia risulta incompleta per la soppressione della rivista su cui veniva pubblicata. Il tema viene ripreso in Devilman (DEBIRUMAN -’72) che praticamente rappresenta il seguito e il finale di MAO DANTE. I demoni vogliono riconquistare la Terra impossessandosi dei corpi degli uomini. Akira Fudo con l’aiuto dell’amico Ryo riesce ad avere la meglio sul potente demone Amon e ad acquisirne i poteri. Per un po’ di tempo la storia va come deve andare: il buon Devilman sconfigge i demoni cattivi uno alla volta in cruenti e spettacolari combattimenti. Alla fin fine i demoni si riveleranno meno malvagi degli uomini. Ai demoni basterà provocare paura e diffidenza così che l’umanità si distrugga con le sue stesse mani. I protagonisti (bambini compresi) verranno tutti massacrati sul posto o torturati dalla folla ormai inferocita e totalmente allo sbando. Il finale è sconcertante e pieno di incredibili colpi di scena.
Assolutamente da non perdere.

Quasi come svago per le fatiche di Devilman, Nagai creò un Mazinga Z dai disegni molto trascurati e in chiave ironica. Il prodotto ebbe successo e spinse l’autore, un po’ controvoglia, a inventarne numerosi seguiti (Grande Mazinga, God Mazinga, Mazinsaga e una serie americana). Mazinga Z (primo robot guidato da un uomo) è stato creato dallo scienziato Juzo Kabuto (è guidato dal figlio Koji) per combattere le armate delle tenebre.

Con il Grande Mazinga viene costruito un robot più grosso e potente: il pilota è Tetzuya. Nelle ultime puntate della serie animata, il Grande Mazinga e Mazinga Z lottano insieme e sconfiggono le forze del male. Nel finale viene detto che Koji andrà in America per studiare il progetto di un disco volante e all’inizio di Atlas Ufo Robot lo ritroviamo appunto su un disco a ripensare a quando combatteva sul Mazinga Z; in Italia questo collegamento fu completamente ignorato e gli si cambiò il nome in Alcor.

I Jet Robot (2 serie), pur non dimostrandosi forse all’altezza degli altri “robottoni” hanno portato l’innovazione dei moduli che si uniscono tra di loro, situazione stracopiata successivamente da altri. Con la serie non conclusa del Gaiking, Nagai conclude la sua collaborazione con la TOEI per la realizzazione dei suoi cartoni animati.

Da incorniciare, a mio avviso, le potenti e variegate armi di Goldrake, le belle trame e i nemici di Jeeg Robot, le battaglie e il Boss Robot del Grande Mazinga. I cattivi di turno, pur graficamente notevoli, sono parecchio stupidi e pur avendo a disposizione eserciti di robot o mostri, ne mandano a combattere uno alla volta, sempre in Giappone e per di più con piani non proprio geniali che spesso loro stessi fanno fallire.

Malgrado ingenuità palesi, le serie robotiche di Go Nagai hanno avuto il merito di rendere famosi i cartoni animati giapponesi in Occidente; in Francia, per esempio, Goldrake ha avuto percentuali d’ascolto incredibili, in Italia fu il primo cartone animato interamente giapponese trasmesso.

Lodi, lodi e ancora lodi per uno dei grandi geni della nostra epoca, forse un po’ pazzo (più probabilmente indemoniato), inventore di numerosi generi, incurante dell’opinione pubblica avversa e soprattutto capace di mescolare insieme mitologia occidentale e orientale, demonologia, erotismo, robotica, horror tendente allo splatter e comicità.

L’ultima sua opera è il fumetto ‘THE BIRD‘ la storia di un ragazzo alato che combatte contro i suoi creatori; ovviamente crudeltà, stragi e pessimismo a non finire.


BIBLIOGRAFIA:

GO NAGAI – UNA GENESI DEMONIACA – Ediz. tascabile economica Akromedia

DEVILMAN  VOL.1-2-3  – Ediz. Dynamic (Manga Cult)

MAO DANTE  VOL.1 – Ediz. Dynamic (Manga Cult)

Tutte le opere di Go Nagai, da alcuni anni a questa parte sono pubblicate in Italia da J-pop.

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