RIPROPOSTA
Terza puntata dello Speciale su Satanik, la cui ripubblicazione è iniziata il 16 ottobre con un’introduzione ed un sinossi della serie ( http://www.glamazonia.it/1998/10/18/satanik-intro-e-storia/), ed è proseguita il 19 ottobre con una mappa delle migliori storie di Satanik, precisamente quelle con maggior densità di malefatte, scene scabrose e ambientazioni infernali (http://www.glamazonia.it/1998/11/03/satanik-pagina-2/).
Buona lettura
Mario Benenati
LA VITA SBAGLIATA DI MARNY BANNISTER
Se della vita di Satanik abbiamo riassunto l’esistenza attraverso una vasta scelta di albi, di quella di Marny Bannister abbiamo ben poche testimonianze (anche se sufficientemente significative). Sono quattro gli albi che ci mostrano squarci della sua tormentata esistenza:
Il n. 1 “La Legge del Male“
il n. 47 “Il Faro del Golfo Nero“
il n. 62 “La vita sbagliata di Mae Wild“
il n. 185 “Le origini di Satanik“
Il n. 1 e il n. 185 sono direttamente collegati tra di loro e sono quelli maggiormente ricchi di indizi. La frustrazione e l’odio covato contro la società, accresciuto dalla vita familiare, si rifletteranno pesantemente sulla successiva incarnazione, lucida, folle, cinica, vendicativa.
Proprio la famiglia Bannister è la prima ad essere inghiottita dalla vendetta di Marny: il padre alcoolizzato si impicca tormentato dai rimorsi. La madre brucia nell’incendio della propria casa nel delirante finale del numero uno. Se fosse sopravvissuta ci avrebbe pensato la figlia ad ucciderla. E poi le due sorelle Dolly e Lydia, le figure più importanti, responsabili dell’odio di Satanik; schernita continuamente per l’aspetto repellente, derubata dell’amore platonico di Albert, il guardiano del faro del Golfo Nero (n.47) da Dolly, che ne causò indirettamente la morte. Dolly va a fare compagnia alla madre nell’incendio di cui sopra. Ben altro trattamento viene riservato all’altra sorella, Lydia. Sempre nel n. 1 ella viene deturpata da Marny con una bottiglia rotta. Sopravvissuta anche lei all’incendio, Lydia diventa la donna del tenente Trent, forse più per pietà che per vero amore. Trent cerca inutilmente di proteggerla dalla demoniaca sorella, ma nel n. 5 “Angoscia” finisce, purtroppo per lei, nelle grinfie di Satanik, che in un mitico raptus di sadismo le inietta una soluzione a base di acido riducendola ad un mucchio di ossa e carne marcia. E’ proprio questo fatto a rendere Trent il suo nemico più accanito.
Dobbiamo ricordare anche il professor Morgan, preside dell’Università Patrick, dove Marny sviluppa la teoria di Masopust, figura protettiva ed affezionata a lei più per compassione che per reale umanità. Quando, anni dopo, Satanik torna all’università colpita dalla nostalgia, trova Morgan divenuto cieco, che cerca di ucciderla, dopo aver saputo della sua carriera, iniziata proprio grazie ai laboratori della scuola, chiaro che è lui a fare una brutta fine. In questo episodio simbolico (il n. 185): Satanik ritorna alle sue origini per compiere un nuovo delitto, là dove aveva compiuto il suo primo omicidio (nel n. 1). Per molti versi il n. 185 è un episodio tra i migliori non appartenenti al periodo d’oro, anche i disegni di Romanini sono ottimi (certamente il miglior disegnatore della serie, a parte Magnus).
Torniamo indietro nella cronologia per l’ultimo flashback della vita di Marny Bannister e precisamente al n. 62 “La vita sbagliata di Mae Wildt”.
In questo episodio, Satanik in questo periodo accompagnata dall’affarista (e opportunista) Max Lincoln – vi rimandiamo alla scheda a lui dedicata), incontra nuovamente Mae Wildt; amicizia di vecchia data, dei tempi in cui la nostra non era ancora la “femme fatale” diabolica e disinibita, ma una disgraziata derisa da tutti. Conosciuta aspettando l’autobus (non è il massimo dell’originalità, ma va bene lo stesso), Mae Wildt non faceva parte degli schernitori di Marny (l’eccezione che conferma la regola), le due diventano amiche, raccontandosi le rispettive disgrazie. Mae era sfruttata dal suo uomo in ogni modo possibile, e niente è cambiato nella sua travagliata vita al momento in cui Satanik la rivede.
La psicologia del personaggio e la descrizione della sua paradossale esistenza in una condizione di totale dipendenza dall’uomo, rende Mae Wildt uno dei personaggi più significativi apparsi nella serie. Un ritratto femminile tra i meglio riusciti di Bunker, naturalmente dopo Satanik, che come abbiamo visto è sicuramente il suo capolavoro per profondità e spessore.