RIPROPOSTA
FIGURINE
di Simone Capitani ( www.lastoriainfinita.com)
Questo articolo è il primo di una (speriamo) lunga serie che cercherà di illustrare un po’ il mondo delle figurine nostrane, quelle che tutti noi da bambini e ragazzi appiccicavamo voluttuosamente su album che poi raramente riuscivamo a terminare. Molti dei bambini di allora hanno mantenuto questa passione, ed hanno iniziato ad inseguire ovunque le figurine mancanti, e magari anche qualche album completo. E naturalmente ci sono anche i bambini e ragazzi attuali che continuano la lunghissima tradizione della collezione delle figurine.
(Marcello Vaccari)
UN LAMPO TRA TANTI PANINI
Tutti ci siamo passati. “Celo, manca, celo, manca…” ci risuona dentro a distanza di anni e ci fa tornare (o rimanere) bambini. Da qualche anno a questa parte è diventato un mercato fiorentissimo nel quale si sono buttati un po’ tutti, soprattutto compratori e venditori pentiti di fumetti. Ho visto siti Internet di Singapore e di Hong Kong vendere figurine di Roberto Baggio a un dollaro l’una. E poi mi hanno raccontato di un tale americano che ha comprato tutte (ma proprio tutte…) le figurine esistenti alla Panini di Cassius Clay. Gli hanno dato del pazzo e gli hanno riso dietro, senza pensare che doveva uscire il film “Alì” e che quindi avrebbe avuto introiti clamorosi grazie ai collezionisti americani, abituati a ben altre cifre rispetto a quelli nostrani. Il sottoscritto è un collezionista Disney convinto, ma si è lasciato prendere volentieri da questo amarcord.
Con questi articoli, e anche con la vostra collaborazione segnalandomi spunti per gli stessi, vorrei fare un po’ di chiarezza non tanto a livello di cronologie, per le quali vi rimando ai due volumi “Album di figurine” (Mencaroni editore) contenenti tutta la produzione a colla dal dopoguerra in poi, ma a livello di mercato, visto il far west dei prezzi nel quale il collezionista magari alle prime armi si trova a muoversi. Uno dei casi più eclatanti è l’album “Mexico 70” della Panini, snobbato per anni fino a quando ci si è accorti che molte figurine, dal mitico russo Pouzatch ai nostrani Albertosi, Puia e Anastasi, per non parlare di quasi tutti gli stemmi adesivi, erano praticamente introvabili. L’album in sé è abbastanza comune, ma completarlo diventa un’impresa e bisogna essere disposti a sborsare anche 20 Euro a figurina per quelle chiave, sperando tra l’altro di non incappare nei falsi (comunque riconoscibili con un minimo di esperienza) costituiti da una scansione della foto applicata su di un retro originale. Ciliegina sulla torta, la forte richiesta proveniente dall’estero: tra le mie varie vendite uno è finito addirittura in Estonia! Morale della favola, se l’anno scorso con 700.000 vecchie lire si poteva acquistare un pezzo completo e in ottime condizioni ora ci vuole praticamente il doppio.
E probabilmente… non finisce qui!