DEVIL E HULK 72

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RIPROPOSTA


DEVIL E HULK 72: Olocausto nella campagna    

da  Incredible Hulk 2 (vol II)

Recensione di : DANIELE CERBONESCHI

CAVALIERI MARVEL 11

DEVIL & HULK 72

MAGGIO 2000,  PANINI COMICS

Prezzo: Lire 3.500 – Euro 1,80

HULK: Olocausto nella campagna – 

TRATTO DA: “Hulk (vol 2) # 2” del maggio 1999

Trama: JOHN BYRNE – Disegni: RON GARNEY – Chine: DAN GREEN

LA STORIA

Mai come stavolta e’ facile riassumere  il contenuto della storia presa in esame: Hulk piomba su una cittadina inerme (Faulkner) e distrugge tutto!

TESTI

Non si può certo dire che il buon John Byrne si sia spremuto le meningi per tirare fuori dal cilindro grandi idee.

Eppure ancora una volta si dimostra uno sceneggiatore esperto.

Con un uso ottimale delle didascalie  crea un clima impersonale, un’ atmosfera di ineluttabilità che ben si adatta alla nuova versione del gigante verde, una macchina di distruzione irrazionale equiparabile ad una grande calamità naturale, con la quale non si può patteggiare e sui cui moventi  non ha senso indagare.

Pensate che nelle ventidue tavole si vede un solo balloon ( peraltro un esclamazione di un camionista spaventato), quasi a ricordarci che davanti ad un evento catastrofico ed inarrestabile non c’è tempo per le parole e che quando si scappa disperati , difficilmente si trova la forza di parlare.

DISEGNI

I disegni di Ron Garney si rivelano efficaci, maestosi e pieni di energia.

Ottima la doppia tavola che ospita il titolo:  l’uso sapiente delle microvignette, a  contorno dell’inarrestabile gigante di smeraldo, ci fa rendere conto della vastità degli effetti della sua furia, dalla quale nessuno può scappare.

Eppure io sono sicuro che Dan Green non sia il rifinitore più adatto alle matite di  Garney. Il veterano Dan si dimostra  troppo ruvido per uno stile già parecchio “spigoloso”.

Ricordo con grande nostalgia il primo ciclo di Cap di Waid-Garney, dove alle chine c’era il poco noto  Scott Koblish, eccezionale nello smussare i tratti troppo netti del disegnatore americano, senza però privarli del loro impressionante dinamismo.

CONCLUSIONI

Tirando le somme quindi , siamo di fronte ad un bell’esercizio di stile, tendente pericolosamente al manierismo, il cui  colpo di scena finale però lascia presagire interessanti sviluppi. Del resto Byrne è una garanzia, e se ripenso agli ottimi lavori passati in cui ha avuto carta quasi bianca ( Namor e i Vendicatori della Costa Ovest ), penso che il futuro ci riserverà delle positive sorprese.

GIUDIZIO     discreto

L’immagine della copertina è stata scaricata dal sito https://www.fumetto-online.it/ (che ringraziamo) ed è © della Marvel Comics – Panini

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