RIPROPOSTA
Continuano le recensioni di fumetti internazionali di prim’ordine, estratte dal primo sito di Glamazonia (che era in formato html). Dopo tanti volumi statunitensi ci soffermiamo sul secondo antologico con materiale Dark Horse, pubblicato dall’editore italiano Lexy Production nel 2001, da recuperare. Se la lettura sarà di vostro gradimento, condividete quest’articolo.
Mario Benenati
LEXY PRESENTS SPECIAL BOOK #1
LEXY PRODUZIONI
Giugno 2001
80 pagine, b/n & colori
brossurato 17×26,
Lire 12.000 (euro 6,20)
Storie di Frank Miller, Steve Purcell,
Mike Mignola, Gary Gianni, P. Craig Russell,
Oscar Wilde, Scott Allie, Galen Showman
Recensione di Stefano Marchesini
Parallelamente al neonato mensile antologico LEXY PRESENTS DARK HORSE, e ancor prima che questo si assesti per seguito e linea editoriale, la LEXY inizia a proporre, con periodicità da verificare, una raccolta di materiale DARK HORSE leggermente più corposa.
Confortati dal fatto che in quindici anni di attività la casa del cavallino nero ha dato alle stampe molte opere interessanti, speriamo, da lettori, che le due testate non entrino in concorrenza tra di loro o si impoveriscano a vicenda.
Diamo allora un’occhiata veloce al primo numero di LEXY PRESENTS SPECIAL BOOK, commentandone i contenuti.
LANCE BLASTOFF di Frank Miller:
già visto in Italia per i tipi della PLAY PRESS, è il classico lavoro dell’autore affermato dal quale si accetta ormai ogni cosa; il protagonista del titolo, una sorta di caricato macho futurista, dovrebbe essere occasione di critica ironica e divertita nei confronti del politically correct ma, ripensando con nostalgia al sarcasmo ben più corrosivo di ELEKTRA: ASSASSIN e del DARK KNIGHT, si conferma come da troppo tempo Miller non si sforzi più di tanto (si puo’ dire che, come impegno, 2/3 vignette per tavola rappresentino un bell’andare? ).
RUSTY RAZORCLAM di Steve Purcell/Mike Mignola:
nelle note la storia viene definita surreale, anzi lo è tanto che le tavole 4 e 5 sono state scambiate nell’impaginazione e probabilmente pochi se accorgeranno; sia quel che sia, vedere all’opera M. Mignola, anche in situazioni lontane dal suo usuale contesto horror, è sempre un piacere; del soggetto, opera di S. Purcell, c’e’ poco da dire: un semplice divertissement e un personaggio strambo che difficilmente rivedremo; come per la storia precedente, anche questa sembra solo un pretesto per tirar dentro a tutti i costi un grande del comicdom.
THE MONSTERMEN di Gary Gianni:
i personaggi di questa storia (che ha, con le sue 24 pagine, più respiro delle altre) hanno già vissuto delle avventure inedite e quindi si ha l’impressione di entrare nel cinema a film già iniziato; ciononostante, il mix di atmosfere gotico-pulp, la spumeggiante resa grafica ottenuta con un fitto tratteggio più vicino all’illustrazione che al fumetto, il ritmo veloce della narrazione, offrono una piacevolissima lettura; incuriosisce inoltre quello che dovrebbe essere il character centrale della serie: MR. BENEDICT, ennesimo detective dell’occulto, con qualche secolo sul groppone e il volto celato dietro un elmo medioevale; chissà se la LEXY in futuro ci farà vedere anche gli episodi precedenti.
IL GIGANTE EGOISTA di P. C. Russell:
per qualità complessiva è il pezzo forte della raccolta; il tratto raffinatissimo di Russell e la sua straordinaria abilità nell’adattamento di opere letterarie esaltano al massimo la versione a fumetti di uno dei racconti più noti di Oscar Wilde; è affascinante notare come quest’ultimo, caustico e brillante nella sua maschera pubblica e nella maggior parte delle opere, riuscisse proprio in virtù del suo cinismo a costruire freddamente racconti che sembrano dei veri e propri meccanismi di commozione, spesso senza cadere nel patetico; per contro, l’eleganza e la sensibilità interpretativa di Russell veicolano al meglio l’impatto emotivo e narrativo del racconto, producendo l’usuale magico equilibrio tra didascalie e vignette.
DEVIL’S FOOTPRINTS di Scott Allie/Galen Showman ,
anche questa storia ha un referente letterario, ma solo in termini di ispirazione e ambientazione: LOVECRAFT viene richiamato in modo esplicito a più riprese ( una sua abitazione a Providence fa da sfondo agli esterni e i protagonisti sono sulle tracce del DE VERMIS MYSTERIIS, uno dei tanti grimori lovecraftiani ), ma 8 pagine sono poche per creare una convincente atmosfera d’orrore, nonostante la bravura ed il coinvolgimento sincero degli autori.
Nel complesso questo primo volumetto invoglia senz’altro all’acquisto e alla lettura dei successivi: l’apparato redazionale (ma non e’ una novità per un prodotto LEXY) è quasi ineccepibile (anche se i credits relativi alla coppia Allie/Showman sono più volte invertiti! ), sempre utili le schede sugli autori, interessanti le note a margine di DEVIL’S FOOTPRINTS con tanto di schizzi e layouts; chi è quel burlone che ha fatto descrivere a Showmsn, e poi incluso con il resto, le “figure magiche” di pag. 76?
GIUDIZIO GLOBALE: |