MADE IN JAPAN: 20 DOMANDE A HIROIKO KIZA (08-03-2002)

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RIPROPOSTA

Made in Japan è stata, tra gennaio 1998 e marzo del 2002, la rubrica di Glamazonia dedicata esclusivamente al fumetto e all’animazione giapponese!
La redazione di quegli anni, nella pagina principale della rubrica, così scriveva : <<Nella speranza di essere i più esaurienti (e meno noiosi) possibile, vi auguriamodi diventare “otaku” (appassionati) come noi. >>
Facciamo nostre queste poche righe e vi invitiamo da oggi in poi, 02 novembre 2017, a rileggere questi 18 interventi estratti da M.i.J., che ci accompagneranno fino a dicembre.
Buona rilettura
Mario Benenati


 20 DOMANDE A… HIROIKO HIZA,
AMMINISTRATORE DELEGATO 
DI MANDARAKE ITALIA

a cura di Marco Kobayashi

M.K.: Innanzitutto lascia che ti ringrazi per averci concesso questa intervista, Hiroiko.
H.Z.: Sono io che ringrazio voi; conosco il vostro sito e mi fa piacere esserne..”ospite”! (ride)

M.K.: Partiamo dai dati personali.
H.Z.: Bene, sono nato a Kanagawa il 23/01/1966. Mi piace viaggiare, passare intere serate con gli amici a fare karaoke, il bowling e…la mia passione più grande, DOPO gli anime naturalmente, è la moto. Possiedo una Kawasaki 650, ma non l’ho potuta portare con me qui in Italia…

M.K.: Benissimo, partiamo con le domande, allora?
H.Z.: ..Vai!

M.K.: Che genere di musica preferisci?
H.Z.: Prova a indovinare? Musica di anime, naturalmente!(ride)

M.K.: Cantanti preferiti?
H.Z.: Ichirou Mizuki (Mazinga Z, Getter Robot Last Day) e Isao Sasaki (Getter Robot & Getter Robot “G”, in Italia “Space Robot” & “Jet Robot”)

M.K.: Il tuo artista preferito, spaziando in qualunque campo?
H.Z.: Botticelli, senza dubbio.

M.K.: Il tuo manga preferito?
H.Z.: Ashita no Joe, in Italia “Rocky Joe”.

M.K.: Il tuo anime preferito?
H.Z.: Onisama e…, in Italia “Caro Fratello”.

M.K.: Il tuo robot preferito?
H.Z.: Mazinga Z.

M.K.: La tua sigla preferita?
H.Z.: ..Getter!!! (l’ha urlato, e poi mi ha cantato tutta la canzone; io facevo da coro, non potevo esimermi…)

M.K.: Conoscevi già l’Italia?
H.Z.: Oh, sì. Sono stato più e più volte nel vostro paese; ho visitato gran parte della toscana, dell’umbria, e poi Roma, Milano, Torino, Genova, Venezia…tantissimi posti, uno più bello dell’altro.

M.K.: Dove ti sei trovato meglio, fra tutte le città di cui mi hai appena parlato?
H.Z.: A Bologna mi sono trovato meglio che in altre città.

M.K.: Tu e l’Italia; le prime tre cose che ti hanno colpito di più.
H.Z.: Le tagliatelle al ragù, il fatto che gli italiani mettano la famiglia al primo posto e dopo il lavoro…e che gli italiani sono più caldi e amichevoli.

M.K.: Perchè Mandarake in Italia?
H.Z.: Un giorno ho chiamato al telefono il mio principale, Mr. Furukawa, capo di Mandarake Giappone e gli ho proposto questa mia idea. Aprire un punto vendita europeo, e farlo a Bologna, ottimo snodo ferroviario sia per chi viene dal nord che per chi viene dal sud. E’ stata anche una scelta strategica, per così dire.

M.K.: Le maggiori differenze fra giapponesi e italiani?
H.Z.: L’italiano parla, parla, parla…e chiede sconto anche per gomma da cancellare da 3 euro!!! Il giapponese esce di casa con già in mente cosa andare a comprare, arriva al negozio scelto, entra, si dirige al pezzo da lui desiderato, lo prende e si dirige alla cassa. ..E non chiede sconto!!! (ride)

M.K.: Sei soddisfatto del negozio italiano? E’ come lo volevi fin dal principio?
H.Z.: Prima volevo aprire da solo, poi ho preso contatti con Fat’s Dream che era già affermato e famoso non solo nel circondario di Bologna ma anche in tutta Italia. Era il partner giusto da avere per iniziare questa avventura. E così è stato.

M.K.: Quali sono le principali differenze fra questo negozio e quello di Tokyo?
H.Z.: Questo è il più piccolo di tutti i Mandarake Point sparsi per il mondo. Tokyo, Osaka, Los Angeles…tutti punti molto grandi rispetto al nostro. Furukawa mi ha detto: E’ importante cominciare bene con poco per poi ingrandirsi un domani con basi più sicure alle spalle.

M.K.: Quale prodotto va di più qui in Italia e quale in Giappone?
H.Z.: Per l’Italia…il Chogokin di Grendaizer (Goldrake) e il Perfect Grade dell’Eva 01 (Evangelion); per il Giappone…qualsiasi cosa di Mazinga Z (ride), i cells e i dojinshi(fumetti amatoriali a sfondo erotico). In Italia mi chiedono sempre qualcosa di Jeeg; purtroppo devo dirvi che sia Goldrake che Jeeg nel mio paese sono noti più o meno come da voi lo possono essere Danguard o Ufo Diapolon. So che per gli italiani è uno shock venirlo a sapere ma è così. Non sempre anime qui molto famosi lo sono stati altrettanto da noi, anzi…! Di Go Nagai in Giappone si interessano sempre e solo di Mazinga Z e del Grande Mazinga solo perchè “collegato” ad esso, ma gli altri…molto, molto meno.

M.K.: Esiste l’italiano “otaku”? E quello originale com’è?
H.Z.: (ride)… Vedi, non è bella cosa essere otaku, nel senso che intendiamo noi, voglio dire. Da voi si dice otaku per dire “appassionato di manga”, ma da noi non vuole dire semplicemente questo. Da noi otaku è vero e proprio pericolo pubblico. Hai visto il film “Perfect Blue“? Ecco, quello è otaku.
Vivono SOLO per manga e anime, non parlano con nessuno, non curano il proprio aspetto, vivono in mondi paralleli che si sono creati dentro alla loro testa…e a volte commettono cose come in “Perfect Blue”. ..E’ molto meglio rimanere semplici appassionati…!!!

M.K.: Parliamo un attimo di censure. Sanno, in Giappone, che qui gli anime vengono censurati, almeno per quanto riguarda il passaggio televisivo?
H.Z.: ..No, no, assolutamente. E neanche ne capirebbero il motivo.

M.K.: Mandarake Italia e le fiere del fumetto. Dove vi potranno incontrare i vostri clienti?
H.Z.: Ti posso dire… Milano e Lucca di certo. Roma forse, o un pò più avanti, vedremo. Per ora sta prendendo bene.

M.K.: Cosa vorresti che avessero di “giapponese” gli italiani?
H.Z.: Più puntualità e…se dici una cosa, è quella. E non si rimanda mai niente; Non esiste “domani…vedremo…poi ci pensiamo”, no, subito!

M.K.: E che cosa vorresti che avessero di “italiano” i giapponesi?
H.Z.: ..Saper andare in ferie! Certi negozi non chiudono neanche un giorno della settimana, ma sempre, sempre. E’ un modo di ragionare che ancora deve essere capito dai giapponesi.

M.K.: Progetti futuri?
H.Z.: Ti sembrerà un sogno, e forse lo è anche ma…mi piacerebbe prendere contatti con le televisioni italiane per convincerle a trasmettere tutti quegli anime che vi siete persi finora, e non vi immaginate quanti siano. Avete avuto un vuoto abbastanza grande da metà anni ’80 ad oggi che bisogna colmare. Se aveste visto tutti i Gundam che sono stati fatti…!!!

M.K.: Benissimo, Hiroiko, le venti domande sono finite, anzi, te ne ho fatte ventuno(ride). Vuoi mandare un saluto agli amici di “M.i.J.“?
H.Z.: Certo! Saluto tutto lo staff di “M.i.J.” e spero di “incontrarvi” altre volte per scambiare quattro chiacchiere come oggi. Un grande ciao!!!

Ciao, Hiza, e grazie.

Intervista rilasciata a Marco Kobayashi il 24/02/2002 a Bologna per “M.i.J.”.

Nota bene: Questo negozio aprì grosso modo nell’ autunno 2002 e chiuse il 31 maggio 2003 (ricerca realizzata da mario bennati )

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