RIPROPOSTA
Continuiamo con le ultime recensioni tratte dal primo sito di Glamazonia (OLD GLAMA, 1996-2002).
Dopo CONCRETE, SAVAGE DRAGON, e SIN CITY: HELL AND BACK, oggi possiamo rileggere una bellissima recensione di un altrettanto bel fumetto targato U.S.A., il cui autore era GILBERT HERNANDEZ.
Come sempre, se la lettura sarà di vostro gradimento, condividete quest’articolo. Grazie
Mario Benenati
LOVE AND ROCKETS volume #11 – RIO VELEN
all’interno i #23-25 della serie originale
Autore: GILBERT HERNANDEZ
Pagine: 192 B/N, Brossura
Formato: cm. 21×28,5
Prezzo: 14 €
Editore: MAGIC PRESS,
marzo 2002
Recensione di Stefano Marchesini
Nel volume #4 del LOVE AND ROCKETS (L&R, da ora) italiano, imbarazzato per la difficoltà dell’impresa, HERACLIO prova a spiegare CENT’ANNI DI SOLITUDINE alla dubbiosa e inviperita moglie CARMEN: “…dimmi cos’à di così speciale questo libro!” “Davvero? Beh, non so da dove cominciare, c’è cosi tanto…Parla di noi, Carmen, delle nostre vite, uh… beh, non delle NOSTRE vite, ma…”
Ebbene, anche L&R dei fratelli HERNANDEZ – rassegna fiume di personaggi dalla dirompente umanità – parla delle nostre vite, così come riesce a fare ogni opera che – pur se collocata in tempi e luoghi completamente diversi da quelli del lettore – interpreti con rigore, sincerità ed acutezza esperienze individuali o collettive; ogni tempo ed ogni luogo – fittizi o meno – diventano così i nostri, che si tratti della stonata Bologna di PAZ, della crepuscolare Gotham di MILLER, del multicolore Messico di L&R, il cui ampio respiro si estende dal suo entroterra sulle soglie del terzo mondo e su a nord fino ed oltre il confine con gli USA, linea di demarcazione politica e pure metaforica ferita prodotta dalle contraddizioni sociali ed economiche degli ultimi secoli.
L’ottima versione italiana di L&R, curata dai tipi della MAGIC PRESS, ricalca (avvertenza: la numerazione, per difetto, assegna al #1 originale il #0, al #2 il #1, e cosi via…) quella in 15 volumi dell’editore americano FANTAGRAPHICS, che a sua volta compatta in una soluzione maggiormente organica cicli di episodi altrimenti distribuiti su più numeri della primissima edizione.
Questo RIO VELENO, scritto e disegnato dal solo GILBERT HERNANDEZ e contrassegnato col #11 nell’edizione italiana, è dunque il dodicesimo volume della lunga programmazione; come gli altri letti finora, sembra – incredibile a dirsi per un’opera di simile livello – migliore di quello immediatamente precedente, in una affascinante escalation di ispirazione, pathos e genio compositivo. Filo rosso della vicenda stavolta è la giovinezza di LUBA, sanguigna e procace meticcia india già interprete di molti passati episodi: la povera infanzia, la stordita e agiata adolescenza nella grande città all’ombra di un marito coinvolto in affari sporchi, la successiva fuga e riappropriazione di se stessa con il ritorno agli affetti delle sue origini rurali; sullo sfondo, un caleidoscopio di personaggi tutti immediatamente riconoscibili e caratterizzati, con i loro carichi di passioni, egoismi, ribellione, fatalismo, istinto di sopravvivenza, spirito di sacrificio e contraddizioni; ed ancora: ignoranza, miseria e repressione, ma anche l’embrione di una presa di coscienza sociale; masse sfruttate e mandate al macello, politici rapaci e polizia corrotta, ragazzini ridotti a sniffare colla, perversioni ed assassinii a sangue freddo; e, nonostante tutto, la primitiva voglia di lottare, vivere e divertirsi. L’abilità di GILBERT nell’intrecciare in un affresco coerente ed avvincente le storie di vari protagonisti qui raggiunge il suo apice; anche le sequenze teoricamente più complesse da realizzare vengono risolte con tali equilibrio e maestria che pure il lettore meno disponibile non può evitare di farsi catturare dal fluire magmatico e coinvolgente della narrazione e provare – almeno per un istante – sentimenti quali umana solidarietà ed indignazione.
Di fronte ad un fumetto di tale portata risultano insomma subordinate le considerazioni sull’edizione (comunque bellissima) della MAGIC PRESS, sulla carta, o facezie simili…
Come accade con tutti i capolavori, L&R costituisce – per chi gli si avvicinasse – sopra ogni cosa un arricchimento personale.
GIUDIZIO |