I GRANDI CLASSICI DEL FUMETTO DI REPUBBLICA

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RIPROPOSTA


I Grandi Classici del Fumetto di Repubblica

La copertina del volume su Dylan Dog in uscita il 21/3/2003
La copertina del volume su Dylan Dog in uscita il 21/3/2003

I Grandi Classici del Fumetto
di Repubblica
Autori Vari
pp. 200 circa
4,90€+0,90€ (prezzo del quotidiano)


di Fabio Ciaramaglia

Premessa

Ultimamente (primi anni del duemila, Ndr) il panorama fumettistico italiano, sia che si tratti di materiale nostrano che di importazione, sembra aver ricevuto una certa svolta. Parlo ovviamente a titolo personale in base a ciò che leggo e che vedo nelle edicole e nelle librerie specializzate. Già da alcuni anni è evidente questa svolta nel graduale passaggio dei fumetti da prodotti estremamente popolari (basso costo, scarsa qualità della carta) ad articoli rivolti soprattutto a un pubblico non solo di appassionati e collezionisti ma anche a lettori competenti con grande voglia di qualità e approfondimenti. Questo fattore è particolarmente riscontrabile nel materiale di importazione americano. Si può notare che il numero di pubblicazioni mensili o bimestrali (generalmente spillate e dalle 48/80 pagine) è quasi identico a quello dei volumi (siano essi ristampe o prodotti nuovi), mentre fino a qualche anno fa gli ‘spillati’ erano in enorme superiorità numerica rispetto ai ‘brossurati’ e ‘cartonati’, che, tra l’altro, erano generalmente pubblicati in occasione di storie o eventi particolari.

Questa quasi parità numerica fa sì che in volume vengano raccolte storie di successo o comunque materiale ‘medio-buono’, mentre precedentemente, con le scadenze rigorosamente mensili e un ‘affollamento’ di albi, molto spesso capitavano storie di scarsa qualità. Magic Press e Lexy Produzioni stampano più volumi che ‘spillati’ e Panini (Marvel Italia) sta recuperando molte delle storie comparse su Wiz o su altri albi sui volumi ‘Collezione 100% Marvel’.

Il mercato dei manga, tenendo conto del fatto che il successo editoriale è esploso successivamente, sta procedendo comunque nella stessa direzione: accanto a un’enorme quantità di mensili, ci sono ristampe di classici (vedi Osamu Tezuka) o ‘deluxe’ (vedi Dragon Ball) e anche alcune ‘nuove’ pubblicazioni cercano di seguire il criterio di qualità (nella scelta delle storie e nella confezione del prodotto). Questa sorta di rivoluzione già pienamente cominciata per lo meno da un lustro, fa sì che molti prodotti ‘di qualità’ vengano venduti quasi esclusivamente nelle librerie specializzate. È vero anche che molte edicole si stanno adeguando a questi cambiamenti editoriali, ma è altrettanto tangibile che gli unici prodotti che si possono trovare in tutte le edicole sono i fumetti Bonelli e quelli Disney (e qualche altra cosa come Diabolik o i periodici Eura). Ma anche Bonelli e Disney, e forse da più tempo, hanno sempre affiancato ai prodotti periodici altri articoli di qualità (dalle versioni ‘Gigante’ ai ‘Collection Book’, da ‘Le Grandi Parodie’ a ‘I Maestri Disney’). Così come, infine, molti fumetti d’autore precedentemente comparsi sulle riviste ora si trovano agevolmente in ristampe (Lizard, Punto Zero) oppure alcuni compaiono direttamente in volume (Manara per Mondadori).

La mia premessa può sembrare parziale e sicuramente lo è considerato che non sono un ‘lettore onnivoro’ e mi limito semplicemente a osservare alcune mosse editoriali. Tuttavia, con qualche analisi più approfondita della mia, non si può non ammettere che qualcosa è in atto. Forse proprio in virtù di questo doppio movimento del fumetto all’interno del mercato (Edicola vs. Fumetteria, Popolare/Specialistico), sembra estremamente indovinata l’idea e la formula alla base dell’iniziativa del Gruppo Editoriale L’Espresso in collaborazione con Panini de I Grandi Classici del Fumetto. Settimanalmente (ogni venerdì), a partire dal 25 febbraio 2003, escono dei volumi a fumetti abbinati a La Repubblica a 4,90€ in aggiunta al prezzo del quotidiano (il primo, Corto Maltese, era in regalo-promozione). I volumi dovrebbero essere trenta e ognuno è ‘brossurato con alette’ e composto da circa 250 pagine: chi avesse perso il quotidiano le 25-2-2003 può connettersi al sito de La Repubblica per conoscere esattamente i fumetti che saranno settimanalmente pubblicati (http://www.repubblica.it/speciale/2003/fumetti/opere.html).

La cura editoriale del progetto è affidata a Luca Raffaelli, art director di Romics (Festival del Fumetto e dell’Animazione di Roma) e autore di importanti studi su fumetti e cartoni (Il Fumetto per Il Saggiatore e Le Anime Disegnate per Castelvecchi, citandone due). Sempre a opera di Raffaelli sono le introduzioni e alcuni articoli che compaiono sul quotidiano il giorno prima dell’uscita del volume, dedicati di volta in volta al protagonista di turno. Ci sono, evidentemente, altri collaboratori di cui alcuni sono fissi (Enrico Fornaroli), altri sono impiegati per alcuni volumi (Luca Boschi per i fumetti Disney, per esempio). Le introduzioni sono molto interessanti perché contengono, oltre alle informazioni di carattere generale, alcune curiosità e alcuni consigli bibliografici per chi volesse saperne di più.

Cosa è che differenzia principalmente quest’opera editoriale da altre analoghe del recente passato?

Sicuramente il prezzo competitivo: chi acquista fumetti regolarmente sa che uno spillato (Panini) può costare intorno ai 3€ per 80 pp., un manga (Star Comics) 3,10€ per 200 pp. (di ‘piccolo formato’) e un qualsiasi volume costa (Magic o Lexy), come minimo, 8€, e dei semplici brossurati (vedi Marvel-Mangaverse di Panini) possono costare 4€ per 128 pp. È decisamente superficiale fare un conto del prezzo in rapporto al numero di pagine, anche perché nei costi entrano altre variabili (casa editrice, qualità della carta, indici di vendita, eccetera). Se la qualità della carta di questi volumi de La Repubblica è ‘onesta’ (non è scarsa, ma nemmeno patinata), è soprattutto il target che fa abbassare il prezzo: è un’opera editoriale destinata a molti e non solo a chi legge abitualmente fumetti, con un’ampia diffusione grazie all’abbinamento con il quotidiano e una scelta di titoli che, mediamente, sono di ‘richiamo’ (i primi sei volumi sono su Corto Maltese, Tex, l’Uomo Ragno, Paperino, Dylan Dog e i Peanuts; non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti). Forse, però, a chi legge abitualmente fumetti sono proprio alcuni titoli che possono suscitare alcuni dubbi.

C’è una scarsissima presenza del panorama giapponese con il solo Jiro Taniguchi e il suo L’uomo che cammina; non dico che si doveva inserire qualche best seller di Toriyama o della Takahashi, ma forse qualcosa di Tezuka o Nagai non sarebbe stato fuori posto. Al contempo sono esclusi uno dei best-seller di ogni tempo come Asterix (ma c’è Tintin) e, per ciò che riguarda le strisce umoristiche, Mafalda o Calvin e Hobbes (ma ci sono i Peanuts). Così come, per ciò che riguarda i Bonelli, manca Nathan Never, uno di quei fumetti che ‘tira avanti la baracca’ della casa editrice milanese (ma ci sono Dylan Dog, Martin Mystère e Ken Parker).

C’è molto fumetto americano, ma manca anche un solo esempio di DC/Vertigo. C’è abbastanza fumetto d’autore, ma manca qualcosa di Battaglia o di Toppi. A onor del vero, c’è da dire la scelta editoriale si è presa i suoi rischi visto che, a mio avviso, il lettore non abituale di fumetti potrebbe restare attonito di fronte a Moebius o all’Eternauta. È assai probabile che oltre alle scelte di carattere estetico, i curatori della collana si siano trovati di fronte a problemi di diritti e copyright: non è un caso che, la Panini ha fornito il meglio dei suoi personaggi (c’è il grande Rat-Man, ma è esclusa tutta l’Image e forse almeno uno Spawn ci stava), così come Disney e Bonelli da tempo ‘abituate’ a fornire storie per gli Oscar Mondadori.

Comunque, i trenta volumi previsti presentano già molto del variegato mondo dei fumetti e non è escluso che La Repubblica, così come ha fatto con i letterari ‘Classici del Novecento’, possa ‘riaprire’ la collana per altri fumetti rimasti fuori per esigenze di ‘spazio’ o per editori che, non avendo concesso da subito i diritti, potrebbero comprendere l’impatto pubblicitario di questa iniziativa.

Qualche tempo fa la Rizzoli (BUR) aveva provato a fare qualcosa di analogo con ‘I Classici del Fumetto’ (non mi sembra ci sia molta fantasia nella scelta dei titoli delle collane). Anche in quel caso la cura editoriale era molto buona con ampie bibliografie e rigorosa scelta delle storie. Tuttavia, piuttosto che puntare al grande pubblico con un prezzo contenuto (i volumi costano intorno agli 8€ per circa 200 pagine), i tipi della Rizzoli cercarono di ammiccare con delle brevi introduzioni da parte di personaggi famosi (da Max Pezzali a Sergio Cofferati, da Rino Tommasi a Francesco Guccini; forse di alcuni personaggi che questi introducono ne so più io…). Sta di fatto che è da un po’ che non si trovano nuove pubblicazioni di quella collana, sebbene l’idea di base fosse piuttosto buona e, a mio avviso, la scelta di storie (non dei personaggi) fosse leggermente più giusta rispetto alla collana de La Repubblica. Sta di fatto che lo staff del Gruppo Editoriale l’Espresso è andato incontro a quella doppia esigenza del mercato di cui ho parlato nella premessa. Buone storie ben confezionate a un prezzo estremamente appetibile a un vasto pubblico, ma senza trascurare gli appassionati grazie a introduzioni e brevi bibliografie: insomma, un prodotto da fumetteria che si trova in edicola settimanalmente. Non tutti hanno la disponibilità di un quotidiano alle spalle (ma la Rizzoli avrebbe avuto Il Corriere della Sera) per poter tenere contenuti i prezzi e alta la qualità e, soprattutto, anche pagare il costoso passaggio di spot in TV.

Cosa è scritto per il fumetto in Italia nell’immediato futuro?
Un ritorno in pompa magna nelle edicole o un ulteriore arrocco nelle librerie specializzate?
Non ci darà certamente la risposta la raccolta de ‘I Grandi Classici del Fumetto di Repubblica’, ma il suo possibile successo potrebbe far riflettere su alcune operazioni editoriali del futuro prossimo. Per ciò che mi riguarda io continuerò a seguire le pubblicazioni fumettistiche sia in edicola che in libreria e proseguirò la raccolta de La Repubblica perché, a mio avviso, è qualcosa da non perdere.

GIUDIZIO discreto

CONTINUA ….

con l’articolo  Il ritorno dei Classici: la “Serie Oro” di Repubblica e con l’articolo Edicola o non edicola?, che saranno ripubblicati nei prossimi giorni.

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