RIPROPOSTA
SUPERMAN, UN MITO DEL NOSTRO TEMPO
Massimo Sindaco
INDICE
1. MITOLOGIA DEL PERSONAGGIO
2. COME JOHN BYRNE HA CAMBIATO SUPERMAN
3. LA VITA EDITORIALE DI SUPERMAN
Sono trascorsi ormai più di trent’anni da quando, in una buia serata invernale un ragazzino debilitato dall’influenza, annoiato dalla forzata permanenza a letto, cominciò svogliatamente a sfogliare un piccolo fumetto dal nome misterioso. Fu una folgorazione, l’esplosione di una passione che ancora oggi si mantiene viva malgrado i primi capelli grigi e la consapevolezza di vivere in una dimensione diversa da quella di allora.
Quel ragazzino annoiato ero io ed il nome del fumetto era NEMBO KID, l’esotico appellativo con il quale a quell’epoca era conosciuto in Italia il più grande super-eroe del mondo: SUPERMAN!
Raccontare oggi il mito ed il fascino di questo personaggio è un’impresa estremamente difficile, troppo diversi sono i gusti e le aspettative dei lettori di questa nostra era tecnologica e complessa, ma ci proverò ugualmente, come un omaggio ed un tributo ad una stagione fumettistica ormai viva solo nel limbo della nostalgia.
1. MITOLOGIA DEL PERSONAGGIO
Immaginate un lontano pianeta orbitante intorno ad un sole rosso, in una galassia sconosciuta, pensate ad una civiltà estremamente evoluta di uomini superiori, con mezzi è tecnologie futuristiche: questo era KRYPTON. Su questo mondo pacifico e superbo stava però per abbattersi una tragedia di proporzioni cosmiche. Il primo a rendersi conto del gravissimo pericolo che il pianeta correva fu lo scienziato JOR-EL, che subito diede l’allarme avvisando il prestigioso Consiglio delle Scienze e subito dopo l’intera popolazione del globo: in conseguenza di una gigantesca reazione atomica a catena originata dal centro del pianeta, KRYPTON stava per esplodere; bisognava costruire delle gigantesche navi spaziali e lasciare il pianeta prima del disastro.
Purtroppo lo scienziato non fu creduto ed anzi venne considerato pazzo e visionario. Dopo che tutti i tentativi di convincere i suoi concittadini erano falliti, JOR-EL decise che almeno suo figlio, il piccolo KAL-EL, si sarebbe salvato: d’accordo con la moglie LARA lo depose amorevolmente in un piccolo razzo sperimentale e lo lanciò nello spazio in direzione della Terra. Questo lontano pianeta, da lui in precedenza intensamente studiato, era non solo compatibile con i parametri vitali della biologia kryptoniana, ma anche dotato di una minore forza di gravità e, soprattutto, di un sole giallo che avrebbe dato a suo figlio poteri straordinari.
Il piccolo razzo sfrecciò fuori dall’atmosfera del pianeta appena in tempo, pochi attimi dopo una gigantesca esplosione disintegrò KRYPTON con tutti i suoi abitanti; il piccolo KAL era diventato l’ultimo discendente di una civiltà perduta.
Dopo un avventuroso viaggio nello spazio il razzo si abbatté, restando miracolosamente integro, su un terreno agricolo alla periferia di SMALLVILLE, un piccolo paese del KANSAS, in America. Qui due anziani coniugi senza figli, Jonathan e Martha KENT giunsero per primi sul luogo e, ritrovato il bambino, affascinati dalla sua dolcezza, decisero di adottarlo. Nascosto il razzo perché nessuno sapesse che il piccolo veniva dalle stelle, i due coniugi fecero entrare KAL nella loro vita, e gli diedero il nome di Clark.
Il destino aveva scelto bene; non avrebbero potuto esserci genitori migliori per il piccolo alieno, ma presto Jonathan e Martha si accorsero con stupore e preoccupazione che il bambino era diverso dagli altri: era molto forte, invulnerabile, aveva tutti i sensi estremamente sviluppati, riusciva a vedere attraverso gli oggetti e addirittura sapeva volare!
I coniugi KENT, saggi e prudenti, tennero sempre nascoste queste qualità del loro figlio adottivo, finché divenuto adolescente CLARK cominciò a chiedere loro il motivo della sua diversità. A questo punto i due genitori raccontarono al ragazzo la storia del suo arrivo sulla Terra e gli consigliarono di usare i suoi straordinari poteri per difendere i deboli e gli oppressi e per far prevalere la verità e la giustizia. Clark fu subito d’accordo, i solidi principi morali che i due anziani coniugi avevano trasfuso nel loro figliolo, facevano del ragazzo un esempio di onestà e lealtà; quei maestosi poteri che in mano a qualcun altro avrebbero potuto essere unarma terrificante, diventavano in lui un baluardo contro il male.
Con le lenzuola nelle quali era stato avvolto nel razzo (anch’esse divenute indistruttibili sulla Terra) venne confezionato un costume rosso e blu e presto gli abitanti di SMALLVILLE si abituarono a vedere una figura volante sfrecciare nei cieli della loro cittadina: era nato SUPERBOY. Nessuno però sapeva che il Ragazzo d’Acciaio (così era stato affettuosamente soprannominato) in realtà si celava sotto le spoglie del modesto e timido Clark KENT e questa sua duplice identità sarà negli anni uno dei temi più caratteristici del personaggio.
Alla morte dei suoi genitori adottivi, divenuto adulto, Clark si trasferì in una città molto più grande (Metropolis) e qui trovò un impiego come giornalista in uno dei più importanti giornali della nazione: il DAILY PLANET dove conobbe quelli che sarebbero diventati i suoi migliori amici: Perry WHITE, il direttore del giornale; Jimmy OLSEN, il cucciolo di redazione e, soprattutto, la collega Lois LANE che, in epoche più recenti, sarebbe diventata sua moglie.
Anche a Metropolis, Clark spesso indossa il suo costume e corre là dove c’è bisogno di lui, ma essendo ormai adulto il nome con il quale tutti lo chiamano è SUPERMAN. In un mondo sempre più esposto a catastrofi naturali ed alle subdole mire di cinici supercriminali, la grande S simbolo dell’Uomo d’Acciaio si erge come un baluardo a difesa della Terra e dei suoi abitanti, a salvaguardia del vivere civile dell’umanità.
Altri personaggi importanti appartenenti alla SUPERMAN FAMILY sono SUPERGIRL (Kara, cugina di SUPERMAN, che, anch’essa sopravvissuta al genocidio, lo raggiunge successivamente sulla Terra e diviene anch’essa una super-eroina), Krypto, il supercane (compagno di giochi del piccolo KAL su Krypton, giunto sulla Terra solo allepoca di SUPERBOY, dopo che Jor-EL, molto prima, lo aveva lanciato nello spazio per un esperimento):
Lana LANG (compagna di scuola di Clark a Smallville, segretamente innamorata di SUPERBOY); Lori LEMARIS (sirena di Atlantide, amore impossibile di Clark all’epoca dell’università), i Legionari (*) (giovani eroi del XXX secolo), ecc. Tutti questi comprimari sono ormai talmente ben caratterizzati che occorrerebbe un esame specifico per ognuno di loro per rivelarne personalità e avventure.
Riconoscibili in questa immagine alcuni tra i migliori amici di SUPERMAN: da sinistra tre legionari ELEMENT LAD, SATURN GIRL, CHAMALEON BOY, poi Lana LANG, PARKER il capo della polizia di SMALLVILLE, Jimmy OLSEN, ROBIN, BATMAN, SUPERGIRL, Perry WHITE, Lois LANE, Clark KENT (SUPERMAN e Clark KENT sono la stessa persona la presenza di entrambi in contemporanea è un trucco per non rivelare il segreto della doppia identità).
Fin qui la storia (in una sintesi fatalmente incompleta) di questo straordinario personaggio, ma nel corso degli anni (SUPERMAN fu creato da due ragazzi di Cleveland, Jerry SIEGEL e Joe SHUSTER nei primi anni trenta ed apparve per la prima volta in un comics nel giugno del 1938) migliaia sono state le avventure dell’Uomo dAcciaio, e tutto intorno a lui numerosi antagonisti e comprimari si sono via via succeduti ed evoluti, fino a creare un vero e proprio universo virtuale nel quale tutti i personaggi partecipano e concorrono agli sviluppi delle storie.
Molti e ben caratterizzati sono i nemici storici di SUPERMAN: Lex LUTHOR è sicuramente il più importante; lo scienziato criminale è una vera e propria nemesi dell’Uomo d’Acciaio, ma sono importanti anche personaggi come BRAINIAC, il supersofisticato androide del pianeta Colu, rapitore di città; il signor MYXZPTLK, un buffo folletto della quinta dimensione, BIZARRO, un clone imperfetto di SUPERMAN che si comporta in maniera specularmente opposta al suo alter-ego; e poi il PARASSITA, il GIOCATTOLO, fino ai più recenti DARKSEID e DOOMSDAY.
L’unica vera arma che questi super-villains hanno contro SUPERMAN è la KRYPTONITE, un minerale roccioso derivato dall’esplosione del suo pianeta natale che ha devastanti effetti sulla’Uomo d’Acciaio.
Queste rocce giungono sulla Terra in forma di meteoriti ed, a seconda delle nubi di gas che nel loro viaggio spaziale hanno attraversato, assumono colori diversi: abbiamo quindi la KRYPTONITE VERDE, che è letale per i kryptoniani, la ROSSA che causa strani effetti temporanei; la ORO che elimina definitivamente i super-poteri, la BIANCA, efficace solo sulle forme di vita vegetali e la BLU che ha effetto solo per BIZARRO.
Dopo l’esordio del 1938 i fumetti di SUPERMAN ebbero un successo clamoroso; vendevano milioni di copie e questo diede l’avvio alla nascita di un genere, quello appunto dei super-eroi, che, subito dopo l’Uomo d’Acciaio, vide nascere nuovi protagonisti come BATMAN, WONDER WOMAN, FLASH, GREEN LANTERN, ecc. In una carriera durata ormai più di sessant’anni il nostro eroe è vissuto di alti e bassi finché nel 1986 un grandissimo autore, John BYRNE lo ha completamente rifondato, modificando, a tratti in maniera sostanziale, l’intera mitologia del personaggio. L’operazione ha avuto un buon successo, ma l’eroe che oggi compare sui comics americani non è più quello di una volta, così nel tentativo di adeguare il personaggio ai tempi per conquistare nuovi lettori, gli autori si espongono al rischio di perdere quelli storici.
La personalità di SUPERMAN è però rimasta sostanzialmente inalterata negli anni.
L’ultimo figlio di KRYPTON, l’alieno tra gli uomini è in realtà dotato di più umanità di quanto gli stessi terrestri non siano capaci di esprimere. Il suo potere immenso lo rende diverso e irrimediabilmente solo e soltanto la purezza delle sue intenzioni, il suo coraggio e la sua abnegazione, il suo totale spirito di servizio verso il prossimo, rendono possibile che la gente non solo lo accetti senza averne paura, ma addirittura lo esalti e lo veneri come una benedizione per l’umanità.
Alieno si, dunque, ma più umano degli umani, solare e trasparente, pulito e affidabile come gli umani vorrebbero essere, ma quasi mai riescono, un esempio ed un modello per tutti che indica la via da seguire. Questa sua estrema coerenza rende SUPERMAN eccezionalmente rispettoso delle leggi di cui si sente garante e dei diritti di ogni uomo (anche del più abietto criminale) tanto che sarebbe capace di rischiare la propria vita pur di salvarne unaltra, anche quella del suo nemico. Questo suo atteggiamento lo rende spesso prevedibile ed alla lunga diventa una debolezza che i suoi nemici tendono a sfruttare, ma SUPERMAN non può essere diverso: un fratello maggiore, un amico particolarmente potente sul quale si può sempre fare affidamento e infine un guardiano, forte e affidabile, sotto la cui protezione gli onesti si sentono al sicuro.
In un epoca come la nostra, nella quale i valori tradizionali vengono spesso derisi e calpestati, privilegiando atteggiamenti più aggressivi e violenti, qualsiasi altro personaggio così anacronisticamente onesto e leale, avrebbe perso credibilità divenendo patetico o addirittura ridicolo, ma non SUPERMAN. Nella mente degli americani l’immagine dell’Uomo d’Acciaio, assume sostanza di identità nazionale, diventa qualcosa di rassicurante e positivo, un’icona simbolica dello stile di vita americano, come la Coca-Cola, i jeans o la torta di mele e questo spiega perché il nostro eroe, unico tra i suoi colleghi, non ha mai cambiato definitivamente un costume che per i gusti attuali appare forse un po’ troppo appariscente e vivace, ma che è diventato parte inscindibile del mito.
Per un eroe di carta sessanta anni sono veramente un’eternità, ma la grande Ssul petto dell’ultimo figlio di Krypton suscita ancora (purtroppo soprattutto oltre oceano) il fascino ed il rispetto dovuto al primo e più grande dei super eroi.
2. COME JOHN BYRNE HA CAMBIATO SUPERMAN
Dal 1986, nel quadro di un generale rilancio dei super eroi DC, SUPERMAN è stato completamente rimodellato con modifiche spesso sostanziali sia alla sua storia che ai suoi poteri.
Dell’arduo compito si è fatto carico un grande autore, John BYRNE che ad un uso sapiente di testi mai banali, unisce una notevole freschezza grafica nei disegni.
KRYPTON non ci appare più come una civiltà avanzata che ha trovato nella tecnologia la risposta a tutti i problemi sociali, ma sembra invece più il pianeta di una società arida e cinica nella quale la tecnologia ha fatto perdere agli indigeni buona parte della loro iniziale umanità.
In questa società il piccolo KAL viene concepito in provetta ed è allo stato fetale che lascia il suo pianeta appena prima dell’esplosione finale.
Giunto sulla terra viene adottato dai KENT, ma solo in età adulta, intorno ai 18 anni, comincerà ad avere coscienza delle sue super facoltà. Questo già porta ad una importantissima variante rispetto al passato: nelle nuove storie SUPERBOY (protagonista nella SILVER AGE di migliaia di avventure) non è mai esistito. Clark diventerà SUPERMAN solo una volta trasferitosi a Metropolis ed il suo nome verrà coniato dopo la prima apparizione, dalla giornalista Lois LANE. Altre varianti importanti rispetto alla versione originaria: i KENT non muoiono quando Clark è ancora un ragazzo, ma sono tuttora ancora vivi; non sono mai esistiti il cane KRYPTO e la cugina SUPERGIRL, in quanto Kal-EL è veramente l’unico sopravvissuto del pianeta Krypton; Lex LUTHOR non è uno scienziato criminale, ma un finanziere senza scrupoli con alle spalle un immenso impero economico. Altre varianti più marginali riguardano personaggi come Lana LANG, BRAINIAC, BIZARRO, la città in bottiglia di Kandor, ecc.
Anche i poteri dell’Uomo d’Acciaio escono ridimensionati dal restling: SUPERMAN ha bisogno di respirare (anche se può trattenere il respiro molto a lungo), ha una forza notevole, ma non illimitata e più in generale le sue super facoltà appaiono più realisticamente contenute.
3. LA VITA EDITORIALE DI SUPERMAN
IN AMERICA –
Come detto SUPERMAN nasce editorialmente nel giugno del 1938, sulle pagine del n. 1 della rivista ACTION COMICS. Il rapido successo obbliga l’editore a varare già nel 1939 un nuovo giornale dedicato interamente all’Uomo d’Acciaio. La rivista chiamata appunto SUPERMANnasce trimestrale fino a diventare negli anni prima bimestrale e poi mensile.
Dopo la cosiddetta GOLDEN AGE(età delloro) del fumetto supereroistico americano (fine anni ’30, metà degli anni ’40) per un buon decennio il genere visse un periodo di crisi: molte testate furono costrette a chiudere (solo SUPERMAN, BATMAN e WONDER WOMAN continuarono ad apparire regolarmente), sembrava che non ci fosse futuro per i super eroi.
Inaspettatamente a metà degli anni ’50 un fiorire di nuovi personaggi, ed una indiscutibile rinnovata vena artistica di soggettisti e sceneggiatori determinò una nuova congiuntura favorevole al mercato dei supereroi. Venne subito definita SILVER AGEed è questa l’epoca (a modesto parere del sottoscritto) che più lustro ha dato nel tempo a SUPERMAN e compagni. Anche l’età dell’argento però finì ed agli inizi degli anni settanta il genere supereroico DC tornò a languire, dovendo far fronte sia ad un impoverimento artistico degli autori, sia alla concorrenza della MARVEL che intorno alla fine degli anni ’60 aveva lanciato sul mercato i suoi ‘super eroi con super problemi’. SUPERMAN toccò, fra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 i minimi storici di vendite, così nel 1986 il personaggio, affidato alle sapienti mani di John BYRNE, venne rifondato e addirittura la rivista omonima ricominciò dal n. 1 le sue pubblicazioni. Il resto è storia recente: le necessità di botteghino hanno spinto gli autori (dopo l’abbandono di BYRNE) a portare avanti una politica sensazionalistica con eventi a ripetizione (la morte di SUPERMAN e successiva ‘resurrezione’, il suo matrimonio, la sua trasformazione e scissione in due super esseri ed il ritorno alla versione originale in SUPERMAN FOREVER). Oggi l’Uomo d’Acciaio ha negli States ben quattro testate regolari, ACTION COMICS, SUPERMAN, THE MAN OF STEEL, ADVENTURES OF SUPERMAN, una testata tratta dalla serie animata, SUPERMAN ADVENTURES e una serie di apparizioni su altre riviste o su ELSEWORLD (racconti immaginari).
IN ITALIA –
Dopo le prime fugaci apparizioni prima della guerra (sugli ALBI DELL’AUDACIA, L’AUDACE, ALBO GIORNALE e ALBI JUVENTUS) e subito dopo (COLLEZIONE UOMO D’ACCIAIO – II serie e URRA! GIORNALE) dove il personaggio veniva chiamato CICLONE e UOMO D’ACCIAIO, la prima serie regolare di SUPERMAN ad apparire nella penisola fu quella degli ALBI DEL FALCO (editore MONDADORI), che iniziò nel maggio del 1954 e proseguì variando spesso nome e veste tipografica, fino a marzo del 1970. Il personaggio venne però modificato per il mercato italiano, a cominciare dal nome. SUPERMAN infatti apparve agli editori dell’epoca come un nome che in qualche modo richiamava ideologie naziste ancora troppo tristemente recenti (inoltre cambiare il nome consentiva forse di risparmiare sui diritti d’autore) e così all’eroe venne attribuito un nuovo appellativo: NEMBO KID. L’attribuzione di tale nome (assai curioso per la verità) comportò come prima necessità quella di fare sparire la Ssul petto di SUPERMAN che fu sostituita dallo scudo completamente giallo, inoltre Lois divenne Luisa LANE, il Daily PLANET fu ribattezzato SECOLO XXI, ecc. Per fortuna verso la metà degli anni ’60 il nome tornò ad essere quello tradizionale e tale restò anche in futuro.
Nel 1970 la Mondadori rinunciò ai diritti sul personaggio e dal 1971 al 1974 le avventure di SUPERMAN furono stampate nella penisola (in tre diverse edizioni) dalla WILLIAMS. Dal 1975 al 1983 fu invece la volta della gloriosa casa editrice CENISIO che raccolse l’eredità del personaggio. Dal 1983 al 1992 il vuoto: SUPERMAN scompare editorialmente dalla penisola ed a parte qualche sporadica apparizione su altre testate (in particolare CORTO MALTESE), bisognerà aspettare il 1993, quando la PLAY PRESS, ripartendo dalla “MORTE DI SUPERMAN”riporta regolarità nelle uscite italiane dell’Uomo d’Acciaio. Ancora oggi, dopo una prima serie durata ben 125 numeri, ed una seconda di 15, la PLAYPRESS detiene i diritti del personaggio e ne stampa le avventure, distribuendole però solo attraverso il circuito delle fumetterie.
4. GLI AUTORI
Non si può parlare degli autori che negli anni hanno dato vita alle avventure di SUPERMAN senza preliminarmente rendere un doveroso omaggio ai creatori del personaggio: Jerry SIEGEL e Joe SHUSTER che, creato SUPERMAN nel 1933, ebbero moltissime difficoltà a trovare un editore e solo nel 1938, cedendo tutti i diritti sul personaggio, riuscirono a farlo pubblicare dalla DC (allora National). Gli autori tentarono negli anni di riappropriarsi dei diritti editoriali con una serie di contenziosi giudiziari ma la proprietà del personaggio rimase saldamente in mano alla DC e solo in anni recenti la Major americana ha permesso che sulle storie dell’Uomo d’Acciaio comparisse il nome degli autori.
Dopo il dovuto riconoscimento ai creatori vorrei focalizzare l’attenzione dei lettori sui tre autori che a mio modesto giudizio (sicuramente arbitrario e contestabile) possono essere stati, nel corso degli anni, coloro che più e meglio hanno saputo dare vita al mito.
Il primo è Wayne BORING, eclettico disegnatore dal tratto particolarissimo. Nelle sue mani SUPERMAN diventa quasi un semidio, dalla struttura fisica erculea che esprime autorità e potenza. Gli scenari spesso fantascientifici, le avventure nello spazio, la potenza dei suoi super poteri, ci disegnano un SUPERMAN veramente essere-superiore, divinità giunta dalle stelle per proteggere e difendere il genere umano. BORING riesce ad esprimere coi suoi disegni la calma olimpica dell’eroe che nasce dalla consapevolezza della sua superiorità fisica, morale, intellettuale e la sincera benevolenza nei confronti degli uomini comuni. Un grande, grandissimo autore che accompagnò l’Uomo d’Acciaio con frequenza e regolarità fino alla metà degli anni ’50, contribuendo alla realizzazione di storie memorabili.
Il SUPERMAN di Wayne BORING
Quasi come per un ideale passaggio di consegne, dopo BORING, dalla metà degli anni ’50 e fino a metà degli anni ’80, un nuovo autore dal tratto morbido e preciso legò le sue fortune professionali a SUPERMAN, si trattava di Curt SWAN. Questo artista, forse il più grande, sicuramente il più longevo, ha dato un’impronta determinante (e definitiva) al personaggio che, anche dopo il suo abbandono, non potrà prescindere dalle sembianze che lui aveva modellato. Più morbido ed espressivo di quello di BORING, il SUPERMAN di SWAN cessa di essere una divinità e diviene l’amico potente sul quale si può fare sempre affidamento. Unico nella sua diversità, ma incredibilmente vicino a tutto il genere umano e quindi più umano degli umani. Curt SWAN portò (forse per primo) le espressioni facciali nei fumetti e la sua longevità professionale gli consentì di avere l’onore di realizzare “l’ultima storia di SUPERMAN” (si chiamava proprio così) prima della rivoluzione di BYRNE nel 1986. Nel 1994, due anni prima della morte, ha contribuito con poche pagine alla storia del matrimonio con Lois (The Wedding Album).
John BYRNE è l’ultimo grandissimo autore sul quale mi vorrei soffermare: questo maestro ha riportato freschezza nel personaggio, apportando dei dolorosi tagli alla ‘continuity’, ma riuscendo a rinarrare le vecchie storie con stile sorprendentemente moderno. Con un tratto leggero ed intrigante, unito a testi intelligenti e appassionanti, BYRNE ha messo ordine nella continuity ormai logorata dalle notevoli incongruenze e paradossi accumulati negli anni, ed ha reso ogni situazione riconducibile alla trama centrale. Per fare tutto questo ha dovuto sacrificare parti anche molto importanti della storia del personaggio, ma lo ha fatto con stile, confezionando un prodotto di alta qualità. Dissapori con la DC COMICS lo hanno purtroppo allontanato da SUPERMAN troppo presto, ma i suoi fans più accaniti non disperano di rivedere il suo nome firmare altre meravigliose storie dell’Uomo d’Acciaio.
A questi uomini (eccettuato BYRNE, tutti purtroppo ormai scomparsi) va leterna gratitudine dei fans di SUPERMAN, senza dimenticare le decine di autori (fra i tanti BURNLEY, RAY, NOWAK, SIKELA, SCHAFFENBERGER, ADAMS, KIRBY, KANE, GARCIA-LOPEZ) che negli anni si sono cimentati (magari solo per poco) con l’Uomo d’Acciaio e che in questo modo hanno comunque contribuito alla evoluzione del mito.