RIPROPOSTA
Superman: Il ritorno
Warner Bros
Regia: Bryan SingerSceneggiatura: Michael Dougherty, Dan Harris
Cast: Brandon Routh, Kate Bosworth, James Marsden, Frank Langella,
Eva Marie Saint, Parker Posey, Sam Huntington, Kal Penn, Kevin Spacey
Recensione di Marcello Vaccari
Va bene, ammetto di essere di parte, ma il Superman di Singer mi è piaciuto parecchio.
Mi rendo però conto che piacerà di certo più ai fan del fumetto e ancora di più a chi ha amato la prima pellicola, piuttosto che agli amanti dei film tutta azione come sono stati praticamente tutti gli ultimi film di supereroi.
Nonostante alcuni buchi di sceneggiatura e la scelta di attori un po’ troppo giovani, il film resta una visione spettacolare, sia per gli strabilianti effetti speciali, che per la regia di Singer, che ha inserito tutta una serie di rimandi visuali ai fumetti, in primis quelli di Alex Ross che saccheggia a mani basse.
Negli USA molti, mettendo a confronto questo film con quello di Batman, hanno lamentato il fatto che il personaggio non è stato “modernizzato” a sufficienza, ma in realtà la scelta del regista è chiara fin dai titoli e dal tema del film, che riprendono apertamente quello dei primi due film di Richard Donner del 1978 con Christopher Reeves. Quindi NON un nuovo inizio come per Batman, ma un vero e proprio ritorno, come del resto specificato anche nel titolo.
In questo Singer riesce pienamente, con scene e scenografie spettacolari, una notevole quantità di romanticismo, e anche con diverse buone invenzioni di regia. Traspare evidente l’affetto che ha il regista per Superman, che cerca in ogni modo di rendere un eroe epico, e in molti casi addirittura si avvicina a farlo diventare un’icona religiosa, una vera e propria divinità.
Peccato che, probabilmente per una eccessiva ricerca “autoriale” di regia, il film risenta di una certa lentezza, che in diversi momenti disturba un po’, spezzando il ritmo del film, anche se tutto sommato non annoia nonostante la lunghezza esagerata. Ma poteva benissimo durare 20/25 minuti in meno, e la narrazione non ne avrebbe certo risentito, anzi….
Con la sua singolare scelta inoltre Singer evita di svecchiare un personaggio che nei film di Donner risentiva pesantemente dell’epoca in cui è stato girato, e si porta dietro delle ingenuità che il fumetto ha ormai abbandonato da anni.
Dal punto di vista narrativo la storia insiste un po’ troppo sui sentimenti di Superman e Lois, e penalizza lo scontro con il cattivo di turno, un Lex Luthor impersonato da uno strepitoso Kevin Spacey, che peraltro avrebbe dovuto essere caratterizzato molto meglio. In questo caso l’aver voluto a tutti i costi ripresentare pari pari la stessa caratterizzazione del primo, film ha nuociuto non poco allo sviluppo della nemesi di Superman per eccellenza, e questa è proprio una delle ingenuità che avrebbero dovuto essere rimosse, con uno Spacey che si ritrova troppo spesso a fare battute ridicole, sovente anche mal tradotte nell’edizione italiana.
Singolare, e tutto sommato intrigante, l’idea del figlio di Lois (cosa che si discosta in toto dai fumetti), che presenta non poche sorprese.
Come attori Brandon Routh risulta convincente sia come Supereroe che come Clark Kent, e la splendida 22enne Kate Bosworth è sicuramente una Lois Lane molto più desiderabile di quanto fosse la scialba Margot Kidder, ma non risulta certo molto credibile come mamma di un bambino di 5 anni…… Anche James Marsden riesce bene come figlio di Perry White, nonché terzo incomodo, e il bravissimo Kevin Spacey gigioneggia da par suo nei panni di Lex Luthor, mentre gli altri fanno solo da contorno, risultando comunque tutti ben azzeccati.
In definitiva è un buon film (pur inferiore al recente Batman), che sicuramente sarà apprezzato dai fan, e nonostante un poco soddisfacente esordio negli USA e non poche stroncature, sono certo che rimarrà negli annali e verrà rivalutato in un prossimo futuro, forse già all’uscita in DvD.
GIUDIZIO |