X-MEN DELUXE 150

0
7
Copertina dell'albo brossurato X-MEN DELUXE 150 (edizione italiana di Panini Comics)

X-MEN DELUXE 150
Testi di Greg Pak, Craig Kyle e Christopher Yost; disegni di Tyler Kirkham, Paco Medina (art)
112 pagine, colore, brossura, formato 17×26, Euro 4.30
Panini Comics

Un confuso nuovo capitolo nella storia della Fenice e un ben poco appassionante finale dell’arc “Nimrod” di New X-Men vanno a riempire il sommario di un centocinquantesimo numero da dimenticare.

articolo di : Paolo D’Alessandro

In apertura, le prime tre parti di “Phoenix – Warsong”: qualche mese dopo gli eventi di “Endsong”, la Forza Fenice si risveglia, frammentata tra le Tre Naiadi di Stepford, che si liberano dalla detenzione psichica di Emma Frost e riescono a resuscitare le due sorelle decedute. Segue una confusa successione di colpi di scena e rivelazioni figliate direttamente dalla mitica run di Grant Morrison e di cui non vi guastiamo ulteriormente la già fastidiosa lettura.
A seguire, l’albo ospita l’ultima parte dell’arc “Nimrod”, che vede i giovani New X-Men impegnati nella resa dei conti con la Sentinella omonima, fresca di riparazione ad opera di Forge. Finale un po’ arrancante a base di raggi d’energia e dislocazioni temporali.

Numero “celebrativo” dal sommario a dir poco imbarazzante: dopo l’acclamato ma abbastanza inconsistente “Phoenix – Endsong” (con un Greg Land agli apici del suo “patchwork ermetico”, ricordiamolo), Pak continua felicemente a incespicare nel mondo mutante, proponendoci alcuni spunti di indubbio interesse (il ritorno ad Arma X su tutti, ma anche le origini delle Naiadi stesse) in una salsa inutilmente complessa e sorprendentemente criptica. Che rende quanto c’è di potenzialmente avvincente un mero ammiccamento.
Non contento, o forse proprio per emulare il caotico modus operandi del “capitolo precedente”, l’autore si fa accompagnare dai disegni dal piattissimo e inespressivo Tyler Kirkman, emulo di Lee e Leonardi. Risultato finale: una miniserie in cinque parti che comincia ad annoiare dalla prima. Quando si dice un’occasione sprecata.
Segnali discretamente differenti dai “New X-Men” di Kyle & Yost: bisogna ammettere che, in una testata che ultimamente conta più morti di un film di Rob Zombie, un finale di arc quasi “happy” come questo dovrebbe far sperare in bene; sono l’atmosfera forzatamente cupa e il plot piuttosto banale, però, a riportarci alla ben poco entusiasmante realtà. Alle matite, Paco Medina prova a portare una ventata di positività, ma i risultati sono scarsi, specie sul versante compositivo.

Immagini e marchi registrati sono © dei rispettivi autori e degli aventi diritto e vengono utilizzati su Glamazonia.it esclusivamente a scopi conoscitivi e divulgativi.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.