INFINITY, INC. 1
Testi di Peter Milligan, disegni di Max Fiumara
32 pagine, colore, spillato, formato 17×26, $ 2.99
DC Comics
Ennesima finestra sul “lato oscuro del DC Universe”, l’esordio di questa nuova serie non riesce ad affascinare davvero nonostante il nome dello sceneggiatore, l’intrigante Peter Milligan.
articolo di : Fabio Graziano
Sulle ceneri di 52, esordisce l’ennesimo revival anni ’80 della DC. E? proprio vero, il tempo passa per tutti e gli “eighties” sono diventati i nuovi “seventies” per chi vaga alla ricerca di idee. In questo caso il richiamo alla collana originale, ideata a suo tempo da Roy Thomas, è però labilissimo, e dietro una copertina solare del tutto fuorviante si nasconde un lento thriller psicologico in stile “Vertigo”.
Infinity, Inc., super-gruppo finanziato dal denaro e dalla scienza del diabolico magnate Lex Luthor, ormai non esiste più. Nonostante i mesi trascorsi, i giovani superstiti della squadra non sono ancora venuti a patti con la perdita dei propri super-poteri, concessi loro da Luthor solo in via temporanea. Tra una seduta e l’altra di psicoterapia, uno degli ex infinitors lascia emergere un devastante lato oscuro, trasformandosi in un serial killer.
Milligan è uno sceneggiatore double-face, capace di graffi che fanno sanguinare, ma anche di infime marchette. Questo numero 1 non è certo una lettura malvagia, e l’autore si sforza di spiazzare il lettore, per quanto possibile, seminando qua e là dei piccoli colpi di scena. Ma nonostante le velleità psicanalitiche, i personaggi risultano un po’ troppo vaghi e privi di mordente. I disegni di Max Fiumara, il cui pennello da inker ricorda un po’ quello di Stefano Gaudiano, sono adatti all’atmosfera ma non impressionano.
L’impressione generale è di un “vorrei ma non posso”, di mancanza di un’idea forte dietro al mero esercizio di stile. In definitiva, questo numero d’esordio non riesce a stimolare gran che all’acquisto dell’episodio successivo.
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