UNIVERSO DC: DEMON VOL.1
Testi di Garth Ennis Disegni di John McCrea
176 pagine, colore, brossurato, formato 15×23, Euro 8.95
Planeta DeAgostini
Dritto dai prima anni ’90, un inedito Ennis/McCrea che non fa gridare al capolavoro, ma che diverte come ai vecchi tempi. E poi, è sempre bello rivedere Tommy Monaghan.
articolo di : Massimo Rubbino
Era il 1993 e Garth Ennis si accingeva a congedarsi dai lettori del titolo Vertigo Hellblazer. Il cult Preacher era ancora lontano, la gloria e la (prematura) glorificazione non avevano ancora baciato il suo culo irlandese, eppure The Demon già introduceva quelle tematiche mistico-demoniache le quali poi avrebbero fatto la sua fortuna. Sia chiaro: del fumetto creato da Jack Kirby nel 1972 era rimasto solo l’involucro, il tono grottesco era già stato inaugurato da Alan Grant e certamente il meglio di Garth andava (e va) cercato altrove. Opera minore questa, dunque. Eppure se di minore si tratta, stiamo pur sempre parlando dello scrittore che ha fatto sparare in faccia a Dio. Voi riuscite a resistere alla vista di un esercito nazista composto da soli zombie? Può forse mancarvi un fumetto in cui due cuscini umani amoreggiano? E la frase “Io sono Baytor” non vi fa rizzare i peli del naso? Siete, in coscienza, capaci di farvi scappare la prima apparizione di Tommy Monaghan, il sicario telepatico poi protagonista dello strepitoso Hitman?
E’ la sagra della nostalgia, tutto sommato, un salto indietro nei “meravigliosi” anni ’90, un gioco grottesco e una riscoperta per chi all’epoca era troppo giovane o troppo snob per fumetti di questo tipo. Il volume Planeta è probabilmente immancabile per un’intera generazione di lettori presa per il naso dalla Play Press e le sue continue promesse di pubblicare le storie in questione. Promesse mantenute solo dieci anni dopo, e da un altro editore. Che avrà pur ridotto il formato, fallato qui e là (i credits in seconda di copertina sono in spagnolo, ad esempio), ma ha il merito di pubblicare che certe ristampe in “un altro” tempo ce le saremmo sognate. Forse per alcuni si stava meglio quando si stava peggio. Io non mi sentivo così da quando Archie Gemmill ha segnato con l’Olanda nel ’78.
Vi pare poco? Problema vostro.
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