THOR E I NUOVI VENDICATORI 104
Testi di Ed Brubaker, Stan Lee, Brian Reed, disegni di Steve Epting, Jack Kirby, Roberto De La Torre
96 pagine, spillato, 16.8×25.7, colore, € 3.80
Panini Comics
Il vero, definitivo epilogo della Civil War. Il team regolare Brubaker/Epting conduce Capitan America verso il suo tragico destino. Un albo storico, di cui si parlerà a lungo.
articolo di : Diego Ciorra
Dopo aver ottenuto colonne e titoli su quotidiani, forum e siti specializzati nella scorsa primavera, trova finalmente la sua degna collocazione lo storico episodio 25 di Captain America. E così anche i fan italiani possono dunque leggere come Ed Brubaker e Steve Epting sono riusciti nel loro scopo: eliminare Steve Rogers dal presente Marvel e contemporaneamente aprirgli le porte di un pantheon ben più illustre. In pubblico, davanti televisioni e folla, colpito a bruciapelo da un’arma da fuoco, Steve Rogers trova nel suo destino finale forti similitudini con J. F. Kennedy, Martin Luther King e altre figure ormai mitiche della storia americana. La trama è secca, concitata, lascia volutamente spazio alle emozioni solo nelle ultime rivelatrici vignette. Per una scelta precisa dello scrittore si cerca il massimo realismo, per quanto possibile in un fumetto di supereroi mainstream. Il modo in cui Cap muore è esemplificativo di tutto ciò: l’eroe che aveva combattuto nel conflitto mondiale, e poi ancora ai giorni nostri, riuscendo con il solo ausilio di uno scudo ad evitare raggi, proiettili e minacce di ogni genere trionfando sempre, muore invece proprio per una pallottola. L’improbabilità degli scontri di un tempo contro la spietata società odierna, che arresta i suoi eroi, abdica i loro ideali, e poi indossa il lutto per la loro morte.
Chiaramente la prima storia è il fulcro che rende imperdibile Thor e i Nuovi Vendicatori 104. Il resto dell’albo è un’occasione per ristampare alcuni episodi del passato di Rogers, in cui si narrano le origini del personaggio, l’inizio del connubio con Bucky o dell’amore per l’agente 13. Condivisibile la scelta di riproporle per l’evento, sperando che non risultino indigeste ai lettori più giovani, abituati a storie meno dense di vignette e nuvolette. Chiude Ms Marvel, la cui sfortuna editoriale continua. L’episodio è decisamente buono, ma passerà completamente inosservato visto il resto del numero. Ci lasciamo con una domanda: chi ha ucciso davvero Capitan America? Il Teschio Rosso o Iron Man? La Marvel di Quesada o gli U.S.A post 11 settembre?
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