X-MEN 209

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Copertina dellalbo spillato X-MEN 209 (edizione italiana di PaninI comics)

X-MEN 209
Testi di Mike Carey, Ed Brubaker, Jeff Parker, disegni di Humberto Ramos, Billy Tan, Roger Cruz
80 pagine, spillato, 16.8×25.7, colore, Euro 3.30
Panini Comics

Bell’albo mutante, in cui i due team semiregolari continuano la propria opera di rifondazione del mito, dopo cicli poco esaltanti. Carey e Brubaker continuano il rodaggio che condurrà la collana verso il prossimo x-crossover.

articolo di : Diego Ciorra

Un sommario più ricco del solito questo mese per Gli incredibili X-men. Ben tre storie complete tratte dalle due serie regolari, che già bastano a rendere la lettura più appetibile del solito;
iniziamo con gli X-men gotici di Carey e Ramos: inizia una nuova minisaga in cui lo scrittore introduce Pandemia, ennesimo avversario che spunta fuori dal passato dei nostri, nello specifico trattasi di un dottore che Xavier avrebbe consultato per trovare una soluzione al problema di Rogue, presumibilmente poco dopo il suo ingresso nel team. La saga segue più o meno lo stile dell’esordio della run, misteri e moventi per ora ignoti, lotte e secchi dialoghi tra i membri della squadra ipercinica capitanata dalla bella sudista. E qua iniziano le perplessità, dal momento che una serie con protagonisti Mystica, Sabretooth, Lady mastermind, senza dimenticare Rogue e Cannonball sempre più freddi, rischia a lungo andare di mostrare il fianco a caratterizzazioni troppo uguali tra loro. La paura è che lo stile graffiante, finora efficace, perda il suo mordente.

Sul versante disegni Ramos sembra anche meno a suo agio che su Wolverine. In alcune tavole i suoi profili e le anatomie risultano persino fastidiosi. Ma Humberto è uno di quegli artisti che si amano o si odiano, quindi è quasi superfluo criticarne le caratteristiche.
Passando agli X-men cosmici targati Brubaker, con un certo sollievo ci avviciniamo alla conclusione di Rise and fall… Per carità! Una buona saga, con un discreto equilibrio tra azione e introspezione, e poi si sentiva il bisogno di mettere un punto, per quanto temporaneo, alle vicende dell’Impero Shi’ar. Forse il caro Ed, unanimemente giudicato al di sotto dei suoi consueti standard, ha l’unica colpa nell’essersi impelagato subito in una storia tanto lunga. Inogni caso il finale si preannuncia scoppiettante e rivoluzionario. Staremo a vedere.

Per concludere, un appunto all’edizione italiana, che negli ultimi mesi ospita come terzo titolo la mini First class: per quanto si possano comprendere le ragioni editoriali dietro la scelta di concedere spazio a queste storie, innocue per i più, ma assolutamente indigeste ai fan puri degli X-men, resta il dubbio che qualcosa di meglio potesse prendere il suo posto…

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