COSMINE – “L’ATOMICA DEL SESSO” – Recensione

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RIPROPOSTA


cosmineCosmine, l’atomica del sesso

Di Marcello Vaccari

(articolo del 19 dicembre 2007)

Nell’’ambito dei cosiddetti “fumetti pornografici tascabili” italiani, prodotti negli anni 70, si trova ogni tanto qualche piccola, ma interessante, serie che esce dai normali canoni del settore. In particolare sono da segnalare le tre serie a colori che iniziarono ad uscire a partire dal 1972 ed esattamente: OLTRETOMBA COLORE (11/1972), MORTIMER (6/1973) e COSMINE (11/1973) con l’’epilogo, molto più scarso, dei MERCENARI nel 1979.
cosmine008Queste serie nascevano dal fatto che l’’editrice EDIPERIODICI (ELVIPRESS) aveva trovato un metodo efficace e relativamente poco costoso per stampare albi a colori, che tra l’’altro permetteva notevoli sfumature, ed effetti cromatici particolarmente vivaci. La colorazione veniva eseguita seguendo una procedura inusuale: i disegnatori non mettevano le ombre durante il ripasso, perché venivano riempite con i colori.
Gli albi erano in effetti particolarmente ben colorati, tanto che spesso riuscivano a sopperire alla carenza degli sfondi tipica delle serie a basso costo, proprio con una colorazione sfumata e vivace. Ci furono anche alcuni epigoni come FIABE COLORATE e BIANCANEVE BEST SELLER (entrambe del 1975) della Edifumetto, che però durarono pochissimo e con risultati più scarsi. In questo articolo tratterò di COSMINE che è la più breve di queste serie, appena 10 albi, ma anche quella maggiormente compiuta.

Gli autori delle storie sono il bravo Silverio Pisu per i testi, Giorgio Cambiotti e Annibale Casabianca per le matite (dal n.1 al n.9), e lo stesso Casabianca ha eseguito tutti i ripassi a china, ma non va’ dimenticato che l’’ultimo numero, il 10, è stato splendidamente disegnato da MILO MANARA.

COSMINE, che aveva come sottotitolo “l’atomica del sesso”, è una vera e propria miniserie che si svolge nel breve arco di 10 numeri, ed ha un finale compiuto, a differenza di molte serie dell’epoca che si interrompevano bruscamente, magari senza nemmeno portare a termine le eventuali avventure a puntate. Naturalmente questo finale era sufficientemente aperto da poter sopportare una eventuale continuazione, che comunque non è mai stata realizzata.

La storia è questa: in un’epoca non molto lontana dalla nostra, Jesus e la sua compagna robotica Cosmine, ritornano da un viaggio interplanetario su Venere, e si trovano, senza il supporto di comunicazioni radio, ad ammarare nelle vicinanze di una portaerei, che poi si rivela essere piena solo di cadaveri. Mentre Jesus cerca di trovare una risposta, la nave viene assalita da un gruppo di donne pirata, che lo rapiscono. Qui inizia l’avventura vera e propria e solo alla fine dell’albo i due protagonisti si rendono conto che il mondo, durante la loro assenza, è stato sconvolto da una guerra atomica. Impareranno nel secondo numero quello che è successo, in pratica un incidente piuttosto comico e parodistico, ma anche decisamente inverosimile e ridicolo (che vi lascio la gioia di scoprire leggendolo). Inizia così per loro la ricerca di qualche raggruppamento di uomini non contaminati dalle radiazioni, per fare rinascere la razza umana e la civiltà.

Nel loro viaggio incontrano il classico repertorio dei racconti del dopobomba, e cioè mostri preistorici usciti chissà da dove (dal N.2), gruppi di persone imbarbarite ed accomunate da fanatismi vari (N.1,2,5,9), mutanti deformi (N.1,8) oppure dotati di straordinari poteri mentali (N.3,4) ed altre amenità. Inoltre sono inserite anche situazioni tali da fare un minimo di satira di costume, la più efficace delle quali inizia nel N.6 quando i due arrivano a Detroit (famosa come “capitale dei motori” in quanto vi hanno sede le più importanti case automobilistiche americane), che è in preda ad un vero e proprio culto dell’automobile, dove l’incolumità delle stesse conta molto di più della vita umana, e vi si svolgono mortali gare automobilistiche sul modello dei “giochi” del Colosseo dell’antica Roma.


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Qui incontrano Madame Accessorio, che dopo averli fatti fuggire dalla morte nei vari riti barbarici che si tengono in città, ad esempio una specie di gran premio automobilistico con molte similitudini con la corsa delle bighe dell’antica Roma, li porta in un’isola, dove utilizza Jesus come stallone da monta per ingravidare delle donne incontaminate, che poi vende a caro prezzo ai vari gruppi scampati alla morte, ma che le radiazioni hanno reso sterili. Dopo essere fuggiti incontrano una classica tribù di uomini alati, che i due libereranno dal giogo del loro creatore, e nell’ultimo episodio, ben disegnato da Milo Manara, troviamo il finale, in verità un po’ troppo sbrigativo, dopo una simpatica avventura in un luna-park robotizzato dove i giocattoli inseguono ed uccidono chi non è in possesso del biglietto d’ingresso (cioè tutti). Dopo avere riappacificato i robot i due seguono una stella cometa e naturalmente giungeranno in un luogo incontaminato dove sta nascendo un bambino, simbolo di una nuova e forse migliore civiltà sotto il sole della vecchia terra.

r14_cosmine2_005Nonostante alcune ingenuità ed incongruenze (come ad esempio un pianeta Venere dal clima subtropicale ed abitato da un popolo di donne perfettamente umane, come non si vedeva ormai più fino dalla fantascienza degli anni 50, ed il fatto che dopo pochi anni di permanenza nello spazio i due trovano una Terra che pare avere subito cambiamenti durati almeno un ventennio), questa saga presenta degli elementi abbastanza originali, se si considera che nel 1973 le storie del “dopo catastrofe” non erano poi così sfruttate, come lo saranno soprattutto negli anni 80, e la vena ironica di fondo trova ben pochi riscontri in questo genere. Anche il fatto che la protagonista della serie sia un robot femmina, non solo senziente, ma addirittura in grado di provare emozioni umane (anche se particolarmente predisposta per l’amore), è abbastanza originale nel mondo del fumetto, mentre protagonisti robot sono stati più volte usati nella letteratura fantascientifica, soprattutto nelle opere di Asimov.

In quel periodo era molto in voga, lanciato dalle femministe, l’appellativo di “donna oggetto”, e Cosmine è una vera e propria donna oggetto in tutti i sensi (essendo un robot creato per servire il suo compagno anche e soprattutto dal lato sessuale), ma è di sicuro maggiormente affrancata di tutte le protagoniste femminili di fumetti, ed anzi è normalmente lei che accorre in aiuto e salva la vita al suo compagno Jesus, che riesce spesso a cacciarsi nei guai e che in questo caso risulta essere l’elemento debole della coppia, al contrario di quanto avviene normalmente nelle più famose coppie del fumetto classico.
L’elemento erotico, sempre presente in tutti gli episodi, risulta ben inserito nella trama, e se poteva forse sembrare molto spinto quando gli albi erano in edicola, ora ci sembra decisamente entro la soglia del buon gusto, ed anzi, viste gli attuali analoghi fumetti, oggi fa sorridere l’idea che allora Cosmine potesse essere considerata pornografica.

Prossimamente tratteremo anche delle altre serie a colori della Elvipress, a cominciare dalla ottima MORTIMER, e riprendendo il discorso interrotto alla fine delle pubblicazioni della nostra rivista.

CRONOLOGIA

LA SERIE SI COMPONE DI 10 NUMERI A PERIODICITA’MENSILE. IL PRIMO NUMERO E USCITO NEL NOVEMBRE DEL 1973 E L’ULTIMO IN AGOSTO DEL 1974, PREZZO L. 300.

Testi: Silverio Pisu
Disegni dal n. 1 al n.9: Giorgio Cambiotti (matite) e Annibale Casabianca (matite e chine)
Disegni N.10 : Milo Manara

ELENCO EPISODI:
1 – L’’ERA DEL DOPOBOMBA, 114 tavole
2 – I NUOVI BARBARI, 114 t.
3 – INNOCENZA RADIOATTIVA, 118 t.
4 – LA LEGGE DEI DIVERSI, 116 t.
5 – IL SESSO INVISIBILE, 117 t.
6 – FOLLIA ATOMICA, 117 t.
7 – MISS PISTONE, 106 t.
8 – LE INCONTAMINATE, 106 t.
9 – GLI SCHIAVI ALATI, 103 t.
10 – BAMBOLE ASSASSINE, 102 t.

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