RIPROPOSTA
ANGEL DARK
di Roberto Napoli
(articolo del 24 dicembre 2007)
PROLOGO
Partita nel maggio 1990 “Angel Dark”, nel classico formato tascabile alla Diabolik, sopravvive all’affollata e nevrotica vita da edicola per appena 10 numeri chiudendo nel febbraio 1991.
Dopo una pausa di riflessione il personaggio si trasferisce sulle pagine della rivista “Bhang” a partire dal N.17, targato agosto 1991.
Giusto il tempo di concludere la prima storia in tre parti e poi “Bhang” chiude con il N.19 nell’ottobre 1991 lasciando definitivamente senza una collocazione il personaggio.
E` chiaro che nel suo ciclo vitale, troppo breve ed avaro di materiale, non c’è stato il tempo di una evoluzione della serie, pur dimostrando, già in quello che si è visto, tutte le premesse e le caratteristiche tipiche della scrittura di Bunker.
HARD BOILED COMIC !
Questa piccola dicitura di copertina, a sinistra del logo “Angel Dark”, sotto il prezzo, non è stata inserita a caso. Infatti ancora una volta la scena è collocata nell’oggi, ed è l’ambientazione temporale a suggerire la storia da narrare. Si guarda quindi ad una realtà a noi virtualmente vicina, come la Los Angeles di questi anni.
La discendenza diretta dai neri anni ’60 dello stesso Bunker (gli indimenticabili Kriminal e Satanik), appare chiara, sia per i contenuti duri, violenti, velocizzati nel ritmo di narrazione (adeguandosi cosi idealmente all’immediatezza della comunicazione del media televisivo) e sia per la morale di fondo, cara allo sceneggiatore, permeata da un notevole pessimismo.
Il lieto fine fin troppo standardizzato in un poliziesco contemporaneo come Nick Raider, non esiste quasi nelle storie di Angel Dark, calate in una realtà schizoide e nevrotica come quella moderna dove l’eroe, spesso e volentieri, è solo un testimone ai limiti della passività, davanti alla parata di efferatezze in cui si trova coinvolto.
La professione scelta per il protagonista è certamente meno scontata di quelle di poliziotto o di detective privato (per tacere dei numerosi esperti in aria fritta, incubi e affini), ma altrettanto ricca di possibilità e spunti narrativi: Angel Dark è un giovane giornalista dallo spirito avventuroso, dotato di un buon fiuto (vista la portata degli eventi in cui si trova coinvolto), e sempre a caccia dello scoop sensazionale. Il giornale per cui lavora e il “Los Angeles Flash”, diretto da James Dalton, caratterizzato in modo classico, come un uomo scaltro deciso, con l’eterno sigaro in bocca, alla J.J.Jameson. Per il “Who’s who” degli altri personaggi vi rimando ai profili pubblicati in queste pagine, originariamente realizzati per la presentazione di Angel Dark sulla rivista “Bhang”.
Vediamo invece in dettaglio i contenuti delle storie.
STORIE DI ORDINARIA FOLLIA
La “International Farmacs”, attraverso il lavoro di alcuni suoi importanti collaboratori ha scoperto un vaccino per la peste del secolo: l’AIDS. Per calcolo economico decide che non sarebbe conveniente divulgare la scoperta e provvede quindi a far eliminare senza pietà chiunque sappia del fatidico vaccino, utilizzando come copertura uno stile omicida feroce di stampo seriale, sviando i sospetti sull’ennesimo maniaco psicopatico.
Un amico di Angel Dark, regista di film splatter di serie B, grazie ad un sapiente uso di bustarelle elargito ai tre ricercatori principali, è a conoscenza del terribile segreto e si appresta a realizzarne un film verità da utilizzare come arma di ricatto. Il giovane protagonista, coinvolto marginalmente nell’intrigo, riesce a venirne a capo, ma solo quando tutti quelli che sapevano è passato a miglior vita. Impotente, anche se consapevole è costretto così a rinunciare allo scoop. La morale piuttosto amara, ma ahinoi, quanto mai realistica è che l’ideologia del denaro non conosce rivali e anche gli eroi della fantasia, in questo caso, devono cedere il passo a questo potere.
Con una premessa di questo genere si apre una serie dove il protagonista non riesce a modificare gli eventi, logica infinitamente lontana da quella mensilmente mostrata su “Nick Raider” dove l’eroe non conosce ostacoli per raggiungere il trionfo della giustizia. E’ interessante notare un paragone con la realtà, mostrato in anticipo nella fantasia: nel racconto, in seguito al primo omicidio del presunto maniaco vengono sequestrati tutti i film splatter dalle sale di proiezione imputati di incitare le menti alla deviazione sadica.
Il tutto coincide con inquietante precisione ai recenti fatti seguiti all’arresto di Jeffrey Dahmer, il mostro di Milwaulkee; subito sono state mosse accuse assurde all’ottimo film di Jonathan Demme, “Il Silenzio degli Innocenti”, come se potesse causare chissà quali danni psicologici agli ignari spettatori.
Anche i numeri seguenti seguono una linea di narrazione dura molto cruda e abbondante di risvolti macabri.
Nel secondo numero Angel Dark ha a che fare con una coppia di bambini dallo spiccato senso commerciale in campo alimentare: i due feroci baby killers (fratello e sorella), riforniscono infatti una grossa ditta di carne per hamburger attraverso l’uccisione e l’accurato lavoro di macellazione di esseri umani, preferibilmente in giovane età.
Nel terzo numero, il protagonista negativo è uno spietato pappone di nome Steve Kronos. Le ragazze del suo giro che sgarrano vengono punite con un sistema estremamente sadico, lo spietato mafioso estrae alle vittime il bulbo oculare per mezzo di un cucchiaino. In questo caso Angel Dark riesce a spuntarla sul feroce criminale, che viene assicurato alla giustizia, grazie alla testimonianza di una delle ragazze.
Nel quarto numero facciamo conoscenza di una ricca donna che colleziona arti di famosi personaggi, come le mani di un pianista o il braccio di un giocatore di baseball.
Altrettanto stravagante l’hobby dei protagonisti del quinto numero, che si dilettano nella caccia all’uomo, utilizzando al posto dei cani delle ragazze cannibali. Gli stessi cacciatori poi si cucinano degli squisiti manicaretti con membra umane, sbafandosi anche un ignaro collega di Angel Dark.
Il capo di questa allegra compagnia scampa alla morte per ricomparire nel numero seguente, a capo di una fanatica setta religiosa dedita, ovviamente, a cerimonie a base di sacrifici umani.
Arriviamo quindi al numero 7, a mio parere uno dei più riusciti, dove Bunker continua a calcare la mano, raffigurando un mondo sempre più corrotto e violento nella miglior tradizione dei vecchi fumetti neri. Un’eredita che si dimostra di sua appartenenza, grazie ad una scrittura incisiva e essenziale unica in Italia.
Eddy Sullivan è candidato al posto di Governatore della California, ma purtroppo ha il sistema nervoso piuttosto traballante: in preda a raptus omicidi violentissimi se ne va in giro ad accoppare barboni o chiunque altro gli capiti a tiro. I suoi collaboratori cercano inizialmente di coprire le allucinanti imprese del politico, fino a quando la situazione non degenera del tutto con lo sterminio di amici e conoscenti.
Di tono certamente minore rispetto ai precedenti, è il numero 8 dove Angel Dark si reca in una cittadina del sud per un servizio su alcuni uomini di colore, vittime di una attivissima filiale del Ku Klux Klan.
Il numero seguente vede, oltre all’ingresso in scena dell’ex capitano Daniel Kendrew in versione “Giustiziere della Notte”, lo svilupparsi di una sottotrama che si concluderà nel numero seguente, l’ultimo della serie su albetto. L’amica e collega di Angel Dark, Nancy Sabatini viene perseguitata telefonicamente da un maniaco che le promette una imminente brutta fine.
L’ultimo numero si conclude con la scoperta dell’identità del misterioso persecutore, e con un lungo editoriale di Bunker che annuncia l’imminente trasferimento del personaggio sulla rivista “Bhang”.
Purtroppo come già detto all’inizio anche la rivista chiude, lasciandoci il tempo di leggere una sola storia completa: “Drug” è ambientata in una sedicente casa di cura per il recupero dei tossicodipendenti. In un clima allucinato e piuttosto angoscioso Angel Dark vive quella che tuttora è la sua ultima avventura. Difficile immaginare quali evoluzioni avesse in mente Bunker per il futuro del suo personaggio, che nella versione a puntate su rivista aveva goduto di un maggior respiro grafico, ma che aveva costretto il ritmo di narrazione ad una minore frenesia rispetto alla precedente versione.
LO SPECCHIO DI ANGEL DARK
Nel n.5 viene pubblicata nella pagina della posta il modello fotografico da cui viene tratta ispirazione per il volto del personaggio: Angel Dark è Marco Nizzoli disegnatore titolare della serie. Ed è doveroso sottolineare a questo punto che gran parte delle atmosfere “nere” di Angel Dark siano merito della bravura di questo giovane disegnatore. Se è indubbio che nel suo stile siano riconoscibili svariate influenze di altri grandi del fumetto italiano, soprattutto all’inizio, bisogna d’altro canto notare una personalità notevole nell’uso di un bianco e nero pieno di sfumati e di mezzi toni che ottengono il miglior effetto visivo nelle pagine in grande formato di “Bhang”. Altrettanto personale l’uso del colore nelle copertine (una su tutte: la splendida cover di “Bhang” N.17) che rivela un gusto notevole per la sperimentazione e per l’effetto grafico insolito. Di Nizzoli dopo gli episodi di “Fondazione Babele” su un’altra sfortunata testata come “Cyborg”, non si è ancora visto nulla di nuovo, con nostro grande rammarico. chissà che un futuro molto prossimo non ci riservi grosse sorprese per lui e la sua immagine speculare.
PROFILI
Angel Dark, studente universitario iscritto all’U.C.L.A. di Los Angeles, lavora part-time come giornalista al Los Angeles Flash | Sally Chang, fotografa del Los Angeles Flash. E’ la ragazza di Angel Dark | ||
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Nancy Sabatini, ex compagna di studi di Angel Dark, ora giornalista a tempo pieno al Los Angeles Flash | James Dalton, direttore del Los Angeles Flash |
CRONOLOGIA
Certamente poco nutrita la cronologia di questa serie, vista la quantità di materiale. Torna utile comunque, in questi casi, il detto “pochi ma buoni”.
NOTE: tutti i soggetti e le sceneggiature sono di Max Bunker di fianco al titolo della storia trovate quindi solo il nome del disegnatore. Il titolare della serie Marco Nizzoli è l’autore di tutte le dieci copertine degli albetti, e anche di quella di “Bhang” N.17, il formato è quello di “Alan Ford”. Prezzo L.1500 per il N.1, L.1800 per i numeri dal 2 al 9, e L.2000 per il N.10.
– Su Albetto –
1 – (5/90) – | A.I.D.S. | – Nizzoli |
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2 – (6/90) – | BURGERSTAR SPECIAL | – Nizzoli |
3 – (7/90) – | STEVE KRONOS DETTO CUCCHIAIO | – Nizzoli |
4 – (8/90) – | MANIAC MURDER | – Caterini |
5 – (9/90) – | CACCIA FEROCE | – Nizzoli |
6 – (10/90) – | SOSPETTO FATALE | – Caterini |
7 – (11/90) – | CANDIDATO ALLA MORTE | – Nizzoli |
8 – (12/90) – | KU KLUX KLAN | – Caterini |
9 – (1/91) – | IL GIUSTIZIERE SOLITARIO | – Nizzoli |
10 – (2/91) – | DRAMMA PER NANCY | – Tenenti |
– Su Rivista –
- DRUG (Bhang N.17, 18, 19, 8-9-10/91) – Nizzoli
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