CAPTAIN AMERICA 33
Testi di Ed Brubaker, disegni di Steve Epting e Butch Guice
32 pagine, spillato, 16.8×25.7, colore, $ 2.99
Marvel Comics
Procede, da manuale, il “cammino dell’eroe” del redivivo Bucky Barnes. Il Soldato d’Inverno vuole vendicare l’assassinio del suo mentore: ce la farà? Un altro episodio emozionante per saga del Capitan America di Ed Brubaker.
articolo di : Fabio Graziano
Sotto sotto, i cliché non esistono. Una situazione diventa ripetitiva e stantia quando viene riciclata senza cuore né cervello, in modo meccanico e prevedibile. Pare che la poesia d’amore non abbia ancora stancato dopo oltre due millenni di versi, ne deduco che qualsiasi tema forte possa essere riletto in modo fresco per interessare ogni generazione.
I più scafati lettori di comics potrebbero elencare, limitandoci alle uscite degli ultimi tre o quattro lustri, decine di storie dalle premesse simili a “La morte di Capitan America”, trama attualmente in corso sulla testata americana del super-soldato Marvel. In questo numero, Bucky Barnes, il Soldato d’Inverno, vuole vendicare l’assassinio del suo mentore, del quale incolpa Tony Stark. Dopo una lunga attesa, finalmente il nostro riesce a raggiungere la nemesi prefissa, muovendosi in bilico tra un disincantato senso della giustizia e il rischio di dannarsi di una colpa grande quanto quella che a lui pesa. Ma è inutile celebrare la morte di Steve Rogers con un altro omicidio. Meglio far rivivere il suo ricordo proseguendone il cammino interrotto. E dal momento forse più buio emerge una luce di speranza per entrambi gli avversari in gioco.
A parole, nulla di nuovo sotto il sole. Anzi, si affaccia una lacrima di noia. Procede, da manuale, il classico “cammino dell’eroe”, con Bucky protagonista (in)aspettato del dramma. Eppure, la lettura è così avvincente e i personaggi così ben caratterizzati che non si può non restare affascinati dall’affresco dipinto da Brubaker ed Epting. Il fumetto di super-eroi più classico viaggia a braccetto con la spy story, garantendo sussulti e brividi (difficile non collegare le macchinazioni della Krona viste nei numeri scorsi con alcuni fatti di cronaca economica). Tutto sembra più fresco, più nuovo, e se anche “la storia si ripete”, non si nota, non da fastidio. È come se ogni cliché ci si presentasse per la prima volta. O non esistesse affatto.
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