ULTIMATE FANTASTIC FOUR 21
Testi di Mike Carey, Disegni di Pascual Ferry
48 pagine, colore, spillato, formato 17×26, Euro 2.80
Panini Comics
In questa nuova avventura spaziale, il Quartetto giunge al cospetto dell’Ultimate Thanos: nonostante le idee ci siano e siano buone, lo storytelling di Carey e Ferry non riesce a far altro che confondere.
articolo di : Paolo D’Alessandro
Raccolto il suo bottino di guerra, il temibile Gallowglass muove verso il pianeta natale di Acheron, inseguito dai Fantastici Quattro. Intanto, Thanos, dominatore del suddetto pianeta, si risveglia dalla morte e desidera una sola cosa: Reed Richards.
Purtroppo, Carey butta al vento una bella storia cosmica potenzialmente grandiosa, a causa di una narrazione molto frammentata e confusa, che punta tutto sulla copiosa terminologia pseudo-tecnica e poco sui personaggi. La nostra cara First Family “ultimizzata” è un po’ sacrificata, a vantaggio di tutta una serie di personaggi introdotti e abbandonati nell’arco di una manciata pagine, lasciando il lettore confuso a riempirsi gli occhi con le scene d’azione, senza dubbio spettacolari, ma, anche qui, maldestramente raccontate. Solo il cliffhanger finale lascia qualche spiraglio di interesse per il plot, altrimenti strapazzato qui e là per le 48 pagine dell’albo. L’intenzione, neanche troppo nascosta, è quella di resuscitare la buona vecchia guerra Kree/Skrull: lo si facesse in una maniera chiara e accattivante, sarebbe anche stimolante.
Pascual Ferry esegue con un tratto essenziale potenziato dai colori estatici di Rauch e Ponsor, ma poco funzionale alla comprensione della storia. Questa componente “onirica” della parte grafica, inoltre, non rende molta giustizia alla trama stessa, con una marcata virata allo spiritualismo (soprattutto in riferimento a Seed 19) a dispetto della forte identità sci-fi (“realista” per di più, visto che siamo pur sempre nell’Ultimate Universe) della testata.
In definitiva, su tutti i fronti, buone le intenzioni ma cattiva l’esecuzione.
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