NEURO HABITAT CRONACHE DELL’ISOLAZIONISMO
Testi e disegni di Miguel Angel Martin
128 pagine, brossura, 17×24, b/n, Euro 11
Coniglio Editore
Un breve ma intenso viaggio nell’alienazione delle generazioni moderne. Per essere qualcuno, o anche solo qualcosa, è necessario isolarsi da tutto il resto? Ci si interroga sopra Miguel Angel Martin.
articolo di : Fabio Graziano
Dopo l’attesa ristampa integrale di “Brian the Brain”, capolavoro disturbante e intimista, Miguel Angel Martin torna per i tipi di Coniglio con un’opera ugualmente capace di spiazzare.
Il volume si sviluppa in una serie di microstorie, tutte caratterizzate freddamente da una numerazione che ricorda il codice binario dei computer. Un uomo vive in un monolocale semi vuoto, in una solitudine mai scalfita anche quando, di fatto, è in compagnia. L’esterno è pericoloso, o forse no: non ha importanza, perché per il protagonista tutto ciò che non è filtrato dalla rete non è interessante.
L’ “isolazionismo” del titolo permea ogni pagina, ogni vignetta, e man mano che si procede nella lettura emerge sempre più mentre le scelte di vita del protagonista appaiono più chiare e shockanti. Un sentimento di alienazione che sventola come una bandiera, che segna nel fisico, che caratterizza gli elementi di tribù monocellulari, sterili e timorose del mondo.
I disegni, minimali e asettici, accompagnano la storia in maniera perfetta, aggravando il senso di angoscia e di solitudine. La sintesi del segno da parte di Martin, che a una prima occhiata può sembrare estrema e addirittura “pigra”, è in realtà motivata da ragioni di sceneggiatura.
Unico difetto eclatante del volume è forse nella sua eccessiva brevità. Per 10 e passa euro, ci si aspetterebbe una lettura un po’ più sostanziosa, ma Neuro Habitat si legge in dieci minuti. Poco male, comunque, perché saranno dieci minuti di pugni nello stomaco, forti e ben assestati.
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