STAR WARS REBELLION 1
Testi di Rob Williams Disegni di Brandon Badeaux
48 pagine, colore, brossurato, formato 17×26, Euro 3.30
Panini Comics
Si torna nella galassia lontana lontana: Luke Skywalker affronta un vecchio amico d’infanzia passato nelle fila dell’Impero. Gli intrighi di Williams incollerebbero alla tavola, se non fosse per gli ipertrofici disegni di Badeaux…
articolo di : Paolo D’Alessandro
Il Luogotenente Imperiale Janek “Tank” Sunber ha un incontro/scontro con il vecchio amico d’infanzia Luke Skywalker, che sta tentando di salvare lo stratega ribelle Jorin Sol. Tank è profondamente turbato dalla rivelazione, che considera un tradimento, tanto da arrivare a rivolgersi a Darth Vader in persona per sottoporgli informazioni vitali sul nemico. Intanto, reduce da un attacco a un cargo imperiale, Luke non sospetta nulla del pericolo rappresentato proprio da Jorin Sol…
Dopo anni di attesa, un nuovo inizio per le pubblicazioni legate all’Universo di Guerre Stellari: certo è che il punto di partenza scelto dalla Panini è quantomeno discutibile. Ovvio, la presenza di figure familiari come Luke Skywalker e Leia ha indubbiamente reso “obbligatoria” la scelta di questa Rebellion, collana interamente incentrata sulle vicende post-Star Wars: Episodio IV (quello originale del 1977), ma meraviglia che venga proposto proprio un arco di storie che è diretta emanazione degli ultimi di una serie conclusa. Certo, lo sceneggiatore britannico Rob Williams è abbastanza bravo nel tentare di mantenere alto il livello di indipendenza, ma, per un lettore occasionale, entrare in questa maniera, in medias res, può risultare molto difficoltoso.
Williams sviluppa l’intreccio con capacità, specie nelle caratterizzazioni, mantenendosi però nel solco di un “già visto” che è l’arma a doppio taglio di produzioni di franchise come queste (e in particolare con Star Wars, che ha nella ripetitività di certe tematiche uno dei suoi pilastri strutturali). L’elemento di disturbo è il disegnatore, Brandon Badeaux, il cui tratto, non inchiostrato, risulta spesso ipertrofico e poco armonico. E, sinceramente, non si capisce se sia un effetto volutamente straniante o l’intrinseca incapacità del disegnatore.
L’albo è senz’altro consigliato ai fan della saga di Lucas, anche se, per attrarre il pubblico dei neofiti o degli amanti dell’arte sequenziale, ci si sarebbe aspettati un’offerta “introduttiva” differente.
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