SECRET INVASION 1 (di 8)
Testi di Brian M. Bendis, disegni di Leinil Francis Yu, colori di Laura Martin
48 pagine, colore, spillato, formato 17×26, $ 3.99
Marvel Comics
Inizio esplosivo e mozzafiato per il nuovo crossover Made in Marvel by Brian M. Bendis e Leinil Francis Yu. Riuscirà l’Universo Marvel a liberarsi della minaccia degli Skrull?
articolo di: Paolo D’Alessandro
Un’astronave Skrull precipita nella Terra Selvaggia, e tutto il complotto Skrull ordito negli ultimi mesi nell’Universo Marvel viene allo scoperto. Mentre una flotta di astronavi fa il suo trionfale sbarco sul pianeta Terra, l’unica cosa che sappiamo di per certo è che “lui ci ama”.
Dopo un annetto buono dalla scoperta che, dopotutto, qualcosa nell’Universo Marvel non andava come doveva (il cadavere di Elektra/Skrull lo ricordiamo tutti), finalmente la verità comincia a venire a galla. Bendis, finalmente, può tirare un enorme sospiro di sollievo: ecco esplodere la sua Invasione Skrull, forse figlia di quella fascinazione nerdish per le avventure dei Vendicatori dei tempi d’oro.
Lo sceneggiatore sembra abbandonare il suo famoso stile “decompresso”, per lanciarci in 48 vorticose pagine al cardiopalma, dove ritmo e tensione sono altissime. Il clima paranoico dell’intero Marvel Universe è sottolineato da una narrazione inarrestabile, con tagli rapidi e dialoghi secchi. Yu asseconda lo sceneggiatore con disegni cinetici e suggestivi, inchiostrati per l’occasione da Mark Morales, che ammorbidisce e pulisce molto il tratto solitamente molto più nervoso del disegnatore filippino. La differenza visiva rispetto a New Avengers è palese, con disegni e fotografia a metà strada tra il gusto “tradizionale” degli ultimi anni e i toni più violenti e d’impatto a cui siamo stati abituati nell’ultimo anno sulla testata made in Bendis-Yu. E la scelta paga, almeno in termini di atmosfera e di ritmo.
Benchè per eventi del genere sia davvero prematuro dare giudizi a inizio saga, Secret Invasion promette molto su tutti i fronti, e non deluderà nè i novizi, che si troveranno davanti una storia appassionante e ben raccontata (ma soprattutto leggibile a sè), nè gli aficionados, che vedranno portate a termine molte delle sottotrame lasciate in sospeso da Bendis negli ultimi quattro anni.
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