SPIDER-MAN 491
Testi di Dan Slott, Tom Beland, Stuart Moore, C.B. Cebulski, disegni di Steve McNiven, David Kahn, Clayton Henry e Karl Moline.
80 pagine, colore, spillato, formato 17×26, Euro 2,80
Panini Comics
Gran finale del primo ciclo targato Brand New Day: Slott e McNiven convincono, ma l’operazione in toto no. In appendice, i Losers, ovvero un bel punto interrogativo.
articolo di : Paolo D’Alessandro
Spidey capita in mezzo a un bell’agguato al gas contro una famiglia criminale, e si trova a pochi passi dal conoscere la verità sul misterioso Mister Negativo, il primo nuovo cattivone di questo Brand New Day. Scott chiude il primo capitolo del nuovo corso del Ragno, lasciando, come prevedibile, molta carne a bollire in pentola. Se la formula in sè funziona (anche se in definitiva si subodora un che di non esattamente nuovissimo), l’intera operazione fa storcere il naso, proprio per questo reset dello status del Ragno in un momento di stato di grazia o quasi, e soprattutto per il vago senso di provvisorietà di questo nuovo status quo imposto piuttosto violentemente dalla dirigenza Marvel.
Seguono un ameno racconto con protagonisti Spidey e Ka-Zar alle prese con i problemi della vecchia tigrotta Zabu, disegnato malamente da David Kahn; un poco divertente summit tra tutti gli Uomini Ragno della galassia, ben disegnato da Clayton Henry (sempre legnosetto); e per chiudere la seconda parte di “The Losers”, testata che davvero non capiamo che c’azzecchi con le avventure del Ragnetto (ah, sì, la presenza della molto dimenticata Maddie Franklin, o di Ricochet… forse): una lettura difficoltosa, visti i diretti riferimenti a una continuity ormai dimenticata, resa un sonoro sbadiglio dalla totale mancanza di pathos. Un peccato, vista la capacità con cui la Marvel ha rispolverato molti personaggi minori in questi ultimi anni.
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