AMBUSH BUG: YEAR NONE #1
Testi di Keith Giffen e Robert Loren Fleming,
disegni di Keith Giffen e Al Milgrom
32 pagine, colore, spillato, formato 17×26, $ 2.99
DC Comics
Jonni DC (sì, proprio il logo della casa editrice) è stata uccisa: l’unico a indagare, è, fatalmente, Ambush Bug. Un ritorno atteso e spassosissimo.
articolo d : Paolo D’Alessandro
Vi basti sapere che la prima tavola di questo albo consta di un lungo monologo del “Source Wall” del “Quarto Mondo”, che rimpiange i giorni in cui era disegnata da Jack Kirby, racconta dei suoi litigi con Big Barda e delle avanches di Darkseid.
Insomma, lo potete intuire: se gradite la comicità surreale, se sentite la necessità che si polverizzi la quarta parete che si erge tra voi e il fumetto che avete in mano, “Ambush Bug: Year None” è un acquisto necessario.
Grazie a gag divertentissime e a frecciatine al mondo dei comics (dentro e fuori le pagine disegnate, s’intende), Giffen e Fleming centrano il segno e riescono a divertire. Certo, non mancano riserve: il tratto dell’autore-creatore è parecchio invecchiato, e l’albo perde di leggibilità praticamente a ogni pagina.
Ad ogni modo, il ritorno del personaggio di Ambush Bug, forse il più demenziale di tutto il mainstream americano, è tanto inatteso quanto felicemente necessario in tempi di continuity soffocante e poderosi mega-eventi schiacciauniversi. Certo, a volte si tratta di comicità di un nerdismo abissale, con una metatestualità un po’ autocompiacente, ma il tutto si piega all’unico vero dogma a cui deve attenersi un artista (o forse una persona equilibrata in genere): non prendersi mai troppo sul serio. Giffen, riproponendo questo spassosissimo Ambush Bug, vuole dirci proprio questo: i fumetti sono intrattenimento, lo sono ancora, non devono mai dimenticare di esserlo. “It’s just comic books”, come direbbe il vecchio Keith.
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