NIGHTWING 146

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Cover dell'albo spillato NIGHTWING 146 (DC Comics)

NIGHTWING 146
Testi di Peter Tomasi, disegni di Don Kramer e Sandu Florea
32 pagine, colore, spillato, formato 16.8×25.7, $ 2.99
DC Comics

Si conclude il primo ciclo di Nightwing sceneggiato dall’ex editor DC Peter Tomasi. Una trama che poteva evolversi interessantemente esplode una volta per tutte come una bolla di sapone.

Articolo di : Fabio Graziano

Scrivere un fumetto come Nightwing non è facile. Il problema principale è quello di dare alla serie una direzione coerente e con personalità. In quanto ex spalla di Batman, a sua volta maturata negli anni nella figura di un crociato “senior”, l’alter ego di Dick Grayson vive e agisce sotto una pesante spada di Damocle, quella dell’inevitabile paragone con il mentore. L’obiettivo dovrebbe essere quello di evitare che il giovane Titano appaia come un pipistrello di “serie B”, un costante secondo arrivato.
Nei recenti episodi, Grayson si è trasferito a New York, dove ha imbastito una rete di “covi” e punti di riferimento strategici lungo tutta Manhattan. Dove ha rinverdito la sua identità civile, sempre più insospettabile di vigilantismo grazie a un tranquillo lavoro diurno da direttore di museo (!). E, soprattutto, dove ha imbastito una pericolosa rivalità con la diabolica Talia Al Ghul, figlia di uno dei più temibili rivali del cavaliere oscuro. Insomma, il percorso è evidente: Nightwing è il Batman della Grande Mela. La differenza tra i due eroi è che Dick ha degli amici veri e fraterni che lo aiutano nel trasloco, che lo vanno a trovare per stargli vicino, per bere una birra insieme. Ok, riformulo: Nightwing è il Batman “amicone” della Grande Mela.
Se almeno la storia fosse entusiasmante…! Invece, una trama potenzialmente interessante e dal fascino da b-movie(qualcuno conduce esperimenti sui cadaveri dei super-criminali) viene sprecata in un ciclo di storie dove non accade quasi mai nulla. Inoltre, l’ambientazione newyorkese non è sfruttata in alcun modo, anzi, quasi tutte le scene nella città governata da Bloomberg si svolgono in ambienti che ricordano piuttosto la Vecchia Europa. Perchè scegliere New York, quindi? Boh.
Menzion d’onore per i disegni. In questo numero, purtroppo, il notevole artista regolare, Rags Morales, lascia il posto al sostituto Don Kramer. Il quale tiene botta e sostituisce il compare in maniera dignitosa e solida. Almeno dal punto di vista grafico, Nightwing regge. Il resto, preoccupa un pochino. Consigliato a chi soffre di insonnia.

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