SPECIALE JIM SHOOTER (2008) – parte seconda: la Biografia

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SPECIALE JIM SHOOTER

a cura della Redazione di Glamazonia.it

In occasione della nostra intervista a Jim Shooter, Glamazonia ha realizzato uno speciale di accompagnamento alla chiacchierata con lo sceneggiatore di Pittsburgh, per offrire un ritratto più completo di questo storico nome del fumetto d’oltreoceano.

Contro introduzione.
Nella fase di reinserimento degli articoli sul nuovo blog di Glama (nell’autuno 2016) i due articoli a corredo dell’intervista sono stati divisi in sette parti, per migliorarne la fruibilità da parte degli utenti.
Buona lettura

Mario Benenati

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|_ Le origini segrete di Solar, l’Uomo dell’Atomo – parte seconda
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Lo speciale si divide complessivamente in 5 sezioni (articoli)

Nella prima, avete letto l’intervista a Jim Shooter..

Segue questa una breve biografia.

Scorrendo la carriera di questo ragazzo prodigio, che fece il suo ingresso nel comicdom statunitense all’incredibile età di 13 anni, si rivivono capitoli fondamentali della Storia del Fumetto, dalla piena “Silver Age”, al cambio di rotta del mercato negli anni ’80, fino all’esplosione e implosione dei ’90. Inutile dire che, ogni volta, Shooter era lì, nell’occhio del ciclone.

Buona lettura!


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a cura di Fabio Graziano, supervisione di Dario Beretta

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1951: James C. Shooter, detto “Jim”, nasce a Pittsburgh, Pennsylvania.

1965-1970: Lavora alla DC Comics come sceneggiatore, layout artist e cover designer, prestando la sua opera a titoli come Superman, Superboy e Action Comics. I suoi layout, per i quali è molto apprezzato all’interno della redazione DC, sono illustrati da artisti del calibro di Curt Swan e Neal Adams. Shooter debutta all’età di 13 anni, segnando il record, ancora oggi imbattuto, di più giovane autore di fumetti professionista.
In questi anni si forma come scrittore lavorando presso l’editor Mort Weisinger, storico executive vice president e chief editor della DC, e allora responsabile non solo della supervisione delle serie a fumetti di Superman, ma anche dello sviluppo del franchise in altri media (radio, cinema, televisione, gadgets, ecc). Da Weisinger, Shooter impara senz’altro la forma mentis manageriale che ne caratterizzerà la futura opera di Editor-in-Chief alla Marvel.

1970-1973: Allontanatosi dal comicdom, Shooter lavora come scrittore e illustratore freelance presso un’agenzia di pubblicità. Realizza a tutto tondo alcune campagne, anche a fumetti, per la U.S. Steel e altri.

1973-1976: Shooter ritorna all’industria del fumetto, dividendosi come freelance tra la DC e la concorrente Marvel. In questi anni realizza sceneggiature per collane come Superman, Action Comics featuring Superman, The Legion of Super-Heroes featuring Superboy, Iron Man, Manwolf e altri titoli.
Parallelamente, mantiene anche un piede nella pubblicità, nel ruolo di consulente per una campagna a fumetti della Levi’s Jeans, curata da un’agenzia di San Francisco.

1976-1978: Fa carriera all’interno della Marvel, raggiungendo il ruolo di Editor. E’ responsabile degli aspetti editoriali della realizzazione di ben 45 albi al mese. L’Editor-in-Chief è il compianto Archie Goodwin.
Realizza inoltre i soggetti e i layout grafici delle strip di The Amazing Spider-Man, dialogate da Stan Lee e pubblicate sui quotidiani. La vicinanza col Sorridente costituisce, per Shooter, un ulteriore spunto di maturazione e crescita professionale.

Editor-in-Chief e Vice Presidente della Marvel Comics.

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1978-1987: Il grande salto. Shooter viene nominato Editor-in-Chief e Vice Presidente della Marvel Comics.
Il fatto di essere stato scelto al posto di altri dipendenti da più tempo legati all’azienda mette subito Shooter in cattiva luce all’interno del gruppo di lavoro. Inoltre, Shooter combatte il clima di lassismo imperante nella redazione di allora, favorito forse dal continuo susseguirsi di Editor-in-Chief diversi a partire dal 1972, ripristinando come può la disciplina professionale dello staff, altro aspetto che favorisce conflitti interni. Diversi autori, in quegli anni, emigrano per queste ragioni alla DC.
Nonostante questi aspetti controversi, sotto la “cura” Shooter la Marvel riacquista prestigio e qualità artistica. E’ in questi anni che l’editore newyorkese pubblica alcune delle sue perle ancora oggi maggiormente celebrate, come la gestione degli X-Men di Chris Claremont e John Byrne, il lungo ciclo dei Fantastici Quattro dello stesso Byrne, il Devil rivisto da un giovane e sconosciuto artista chiamato Frank Miller, l’epico Thor di Walter Simonson, e molti altri.
Shooter è anche pioniere di molte innovazioni di carattere manageriale. E’ tra i primi a credere nell’allora nascente mercato delle librerie specializzate in fumetti, i cosiddetti “comic shop”. E’ proprio la Marvel a produrre, nel 1981, la prima serie distribuita unicamente nel mercato delle fumetterie, “Dazzler”. E le prime miniserie e graphic novel, i primi fumetti ispirati a celebri linee di giocattoli (G.I. Joe, Transformers e altre)…
Nonostante una lunga battaglia legale che in quegli anni vede opposti la Marvel e l’icona del fumetto supereroico, Jack Kirby, Shooter si batte per il riconoscimento agli autori di royalties e altri benefici.

1988-1989: Assieme ad altri finanziatori, Shooter cerca di acquistare il Marvel Entertainment Group. Per il proverbiale soffio, il gruppo guidato dall’ex Editor-in-Chief perde l’asta, terminata a favore dell’imprenditore Ron Perelman.
Collabora in veste di consulente con la Walt Disney Company, per la creazione di una divisione editoriale a fumetti e per la realizzazione e lo sviluppo di diverse serie animate.

Voyager Communications Inc.

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1989-1992: Fonda la Voyager Communications Inc., editore della Valiant Comics. Lo seguono artisti del calibro di Bob Layton e Barry Windsor-Smith.
La Valiant reinventa personaggi della vecchia Gold Key Comics come Magnus Robot Fighter, Solar (Man of the Atom), Turok the Dinosaur Hunter, integrandoli, in un universo a fumetti coeso e coerente, con molte creazioni ad hoc dello stesso Shooter. Tra queste, Harbinger, X-O Manowar, Shadowman, Archer e Armstrong, Eternal Warrior e Bloodshot.
Espandendo un concept già sperimentato in parte dallo stesso Shooter con la linea Marvel intitolata “New Universe”, tutte le serie Valiant si svolgono in tempo reale e in un contesto spaziale influenzato dalle comuni leggi della fisica. Shooter cerca di prendere le distanze dai cliché dell’immaginario super-eroico, costruendo ognuno dei suoi franchise in modo da abbracciare più ampiamente i vari generi della letteratura di evasione (fantascienza, fantasy, ecc).
All’inizio è molto dura, e lo stesso Shooter, autore di gran parte delle prime storie edite dalla Valiant, deve spesso chinarsi anche sul tavolo da disegno, firmando diverse storie con lo pseudonimo di Paul Creddick. Le ottime recensioni e il passaparola aiutano, col tempo, lo sviluppo della Valiant, che diventa una vera e propria macchina da dollari.
La società capitalizza 1,2 milioni di dollari. Il grande successo spinge gli investitori a vendere la baracca, con grosso scorno di Shooter, che viene praticamente estromesso. Nel 1993, la Valiant viene venduta per 65 milioni di dollari alla software house Acclaim Enterteinment. Turok, Dinosaur Hunter e Shadowman diventeranno più tardi dei famosi videogame (soprattutto Turok).

1992: Realizza consulenze in ambito pubblicitario, creando campagne promozionali per la Burger King, la Wendy’s e altre ancora.

1992-1994: Dopo aver tentato, senza successo, di recuperare le sue quote della Valiant, Shooter non si arrende e torna a gran voce nel mondo del fumetto fondando la Enlightened Entertainment Partners, o L.P., editore della Defiant Comics. In questo nuovo editore confluiscono molti membri dello staff e autori esiliati dalla Valiant per via dei loro rapporti con lo stesso Jim Shooter.
Sul modello Valiant, crea nuove serie originali, tra le quali Warriors of Plasm (inizialmente solo Plasm) – per il titolo della quale subisce una estenuante causa per plagio da parte della Marvel – Dark Dominion, Good Guys e Charlemagne.
La New Line Cinema e la Savoy Pictures tentano entrambe di comprare la Defiant; tuttavia, il crollo catastrofico del mercato del fumetto che inizia a metà del 1993, e dal quale tuttora l’industria non si è risollevata, alla fine costringe la casa editrice a sospendere le operazioni, senza essere acquistata da nessuno.

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1994-1997: Non c’è due senza tre. Shooter crea la Broadway Comics, dove svolge ancora una volta il ruolo di manager e di Editor-in-Chief.
Fonda diverse serie a fumetti, ideate per una possibile trasposizione multimediale, (film, televisione, merchandise) e delle quali detiene personalmente parte dei diritti. Tra queste, Powers that Be, Knights on Broadway e Fatale. Recupera nel contesto dell’universo Broadway anche le sue precedenti creazioni della Defiant.
La Broadway Video Entertainment, insieme alla Broadway Comics, viene venduta alla Golden Books Family Entertainment alla fine del 1996. Purtroppo, dopo poco tempo quest’ultima va in bancarotta, chiudendo forzatamente anche questo capitolo della vita editoriale di Jim Shooter.

1997-1999: Scrittore freelance, creatore, una penna “di ventura” da arruolare fra le proprie fila. Sviluppa e rivede alcuni marchi per la Fox LightFlash Films, fra i quali due film di fantascienza. E’ impiegato come ”creatore d’idee” dalla Saban Enterteinment. Crea film e marchi di intrattenimento per la Pantone Color Systems Inc. e per altre società. Realizza inoltre alcuni progetti editoriali, fra i quali un libro sull’industria del fumetto intitolato $uper Villains per la John Wiley & Sons Inc. e una serie a fumetti per la Acclaim Entertainment intitolata Unity 2000, rimasta purtroppo incompiuta.

1999-2002 : A capo dello sviluppo creativo per la Phobos Entertaiment Inc., compagnia che produce film di fantascienza e, in generale, intrattenimento. Shooter è responsabile per la creazione e la supervisione di film, spettacoli televisivi, video game e attività editoriali.

2002-2006: Scrittore freelance, designer e creatore di film, lavora nel campo dei media interattivi e nell’editoria. Fra i suoi clienti il Platinum Studios, produttore di Men in Black.
Dal 2002 è inoltre scrittore, editor e creatore dell’ Illustrated Media Group, società di pubblicazioni commerciali e industriali, per la quale idea la serie di fumetti ‘‘Voice of America”, realizzata per il Dipartimento di Stato degli U.S.A.

2006-2008: Il cerchio si chiude, e Shooter torna in seno alla DC Comics, che gli affida ancora una volta (la terza, dal 1965) le redini di Legion of Super-Heroes.
Nel 2007 scrive una storia breve di Harbinger per la rinata Valiant Entertainment Llc. Nello stesso anno si profila inoltre di un suo ritorno sulla scena indy con il comic “Seven”, creato e prodotto dalla ex-letterista Marvel Denise Wohl, ispirato alla tradizione mistica ebraica della Kabbalah; il progetto, però, non ha ancora visto concretamente la luce.


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