L’UOMO RAGNO 492
Testi di Marc Guggenheim, Todd DeZago, Mark Waid, C.B. Cebulski, disegni di Salvador Larroca, Karl Kesel e Karl Moline
80 pagine, colore, brossurato, formato 17×26, Euro 3.00
Panini Comics
Inizia il secondo ciclo del nuovo corso della testata ragnesca: Guggenheim, accompagnato da un Larroca in gran forma, punta i riflettori su Jackpot.
articolo di : Salvo Cuffari
Inizia, a firma di Guggenheim e Larroca, il secondo ciclo post-One More Day del personaggio più famoso di casa Marvel. In questo numero Spidey deve fare i conti con il nuovo status quo del Daily Bugle e mettersi, insieme a Jackpot, sulle tracce dell’ennesimo emulo di Goblin. Si percepisce una certa voglia di rinnovamento delle trame, che però non è accompagnata da risultati convincenti al 100%. Così, mentre da un lato sembrano aprirsi nuovi spunti narrativi (come il mistero sulla vera identità di Jackpot), dall’altro si finisce per ricadere inesorabilmente in situazioni che decisamente sanno di già visto, in barba a tutti i propositi dei piani alti della Marvel che intendevano svecchiare il personaggio, ma che non hanno fatto altro che riportarlo indietro di 20 anni.
Il numero continua con una storia di DeZago, Waid e Kesel che altro non è se non un omaggio a Mike Wieringo. La storia – che vede come protagonisti, oltre al Ragno, i Fantastici Quattro – in sé è carina, ma nulla più.
In conclusione troviamo il terzo episodio di “The Losers”, serie che continua a non decollare e a rimanere un po’ troppo incartata nei meandri di una continuità ormai remota e dimenticata.
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