SPECIALE JIM SHOOTER
a cura della Redazione di Glamazonia.it
In occasione della nostra intervista a Jim Shooter, Glamazonia ha realizzato uno speciale di accompagnamento alla chiacchierata con lo sceneggiatore di Pittsburgh, per offrire un ritratto più completo di questo storico nome del fumetto d’oltreoceano.
Contro introduzione.
Nella fase di reinserimento degli articoli sul nuovo blog di Glama (nell’autuno 2016) i due articoli a corredo dell’intervista sono stati divisi in quattro parti, per migliorarne la fruibilità da parte degli utenti.
Buona lettura
Mario Benenati
Speciale Jim Shooter: articoli correlati
|_ Intervista a Jim Shooter
|_ breve biografia di Jim Shooter
|_ breve retrospettiva della sua opera
|_ dietro le quinte del lavoro di Shooter
|_ Le origini segrete di Solar, l’Uomo dell’Atomo – parte prima
|_ Le origini segrete di Solar, l’Uomo dell’Atomo – parte seconda
|_ Le origini segrete di Solar, l’Uomo dell’Atomo – parte terza
|_ Le origini segrete di Solar, l’Uomo dell’Atomo – parte quarta
Lo speciale si divide complessivamente in 5 sezioni (articoli)
Nella prima, avete letto l’intervista… Poi è Seguita una breve biografia.
Questo terzo articolo è una breve retrospettiva della sua opera,
con alcune recensioni secondo lo stile della rubrica glamazoniana “In due parole”. Spulciando i maggiori siti di librerie online, come ad esempio il celeberrimo Amazon, la Redazione ha selezionato alcuni volumi da prendere in esame anche secondo una logica da “consigli per gli acquisti”. Un percorso “attivo”, dunque, per tutti i lettori che volessero percorrerlo con noi.
Buona lettura

Uno sguardo alle principali opere di Jim Shooter,
a cura della Redazione di Glamazonia.it
selezionate tra quelle attualmente reperibili nelle librerie online
SHOWCASE PRESENTS LEGION OF SUPER-HEROES VOL. 2 TP
Testi di Edmond Hamilton, Jerry Siegel e Jim Shooter, Disegni di Curt Swan, Jim Mooney, John Forte, George Papp
528 pagine, brossura, formato 17×26, $ 16.99
DC Comics
articolo di: Paolo D’Alessandro
È il 1966, e Jim Shooter scrive la sua prima storia a fumetti. Lui ha 13 anni. La serie è, curiosamente, quella che il giovanissimo Jim apprezza di meno del parco testate DC: Adventure Comics, che ospita le gesta la Legione dei Super-Eroi.
Nel primo episodio scritto da Jim, la Legione e Superboy devono affrontare la minaccia di un traditore che si nasconde nel gruppo: l’infido sembra essere stato individuato facilmente, ma niente è come sembra, e presto i nostri dovranno tener testa a una minaccia ben più grande. Nel secondo episodio, invece (che si apre con una deliziosa splash-page con “filastrocca”), la Legione affronta un terribile e apparentemente inarrestabile villain che sembra avere un legame particolare con Sun Boy.
Autore di testi e layout, il giovanissimo Jim dimostra subito di essere un autentico enfant prodige: il suo talento, per quanto embrionale, splende grazie a uno storytelling molto dinamico e moderno per lo standard della serie (Curt Swan stesso non esitava a copiare i layout del ragazzo per le sue tavole) e la costruzione di intrecci semplici ma mozzafiato, con dialoghi in pieno stile silver age. Già da questi due episodi, è evidente quanto la gestione Shooter sia riuscita a marcare un salto qualitativo non indifferente rispetto al recentissimo passato della collana, e non è un caso se personaggi come Karate Kid, introdotto proprio in queste pagine, siano rimasti tra i membri storici del supergruppo del futuro. Ma, dulcis in fundo, intuiamo la grande intraprendenza del giovane autore, che già prepara il terreno per le storie future, introducendo nuovi villain e abbozzando alcune sottotrame.
Lettura imperdibile, quindi, per apprezzare i primi passi di un grande autore del fumetto super-eroistico, e per testimoniare anche l’inizio della vera gloria della Legione dei Super-Eroi.
MARVEL SUPER HEROES SECRET WARS TP
Testi di Jim Shooter,
disegni di Mike Zeck e John Beatty, Bob Layton
336 pagine, brossura, 16.8×25.7, colore, $ 29.99
Marvel Comics
articolo di: Dario Beretta
L’anno è il 1984. Dopo il successo di Contest of Champions, Jim Shooter, Editor in Chief, decide di creare e scrivere egli stesso il crossover definitivo dell’Universo Marvel. Originariamente concepita con il titolo di Cosmic Champions, la saga cambia nome in Marvel Super Heroes Secret Wars per sfruttare la sinergia con una nuova linea di giocattoli Mattel dallo stesso nome. La trama è semplice ma d’effetto: un essere praticamente onnipotente rapisce i maggiori supereroi e supercriminali terrestri e li mette gli uni contro gli altri con la promessa di esaudire ogni desiderio dei vincitori. Ci sarà chi accetterà l’offerta, chi vi si opporrà e chi cercherà di piegare il potere illimitato della creatura nota come Arcano (Beyonder) ai propri fini.
Disegnata da un ispiratissimo Mike Zeck, la saga è un punto di svolta importante nella storia dei comics: nel corso dei suoi 12 numeri (un anno di durata, veramente coraggiosa come idea per una miniserie) prende forma la “miniserie-crossover” come la intendiamo oggi, con testate collegate, una massa di eroi e criminali tutti insieme, e con colpi di scena destinati a segnare un’epoca nelle trame delle collane regolari di molti degli eroi coinvolti. Basti pensare al debutto del costume nero dell’Uomo Ragno, alla decisione della Cosa di non tornare a casa dopo la fine delle battaglie (con She-Hulk a prendere il suo posto nei Fantastici 4) e a molti altri piccoli e grandi cambiamenti. Un’operazione commerciale innovativa, creatrice di un modello che ancora oggi viene spremuto da Marvel e DC praticamente ogni estate. Il tutto ben confezionato in una storia che non è soltanto una scazzottata cosmica. Per carità, niente di particolarmente profondo o memorabile, eh. Ma un sano intrattenimento con personaggi ottimamente caratterizzati (e visto quanti ce ne sono, non era la cosa più semplice, anzi – da questo punto di vista dà dei punti a tutti i crossover moderni) e la giusta dose di cliffhanger e colpi di scena.
STARBRAND CLASSIC VOL. 1 TP
Testi di Jim Shooter,
disegni di John Romita Jr. e Al Williamson, Alex Saviuk e Vince Colletta
176 pagine, brossura, 16.8×25.7, colore, $ 19.99
Marvel Comics
articolo di: Fabio Graziano
Nel 1986, per festeggiare le nozze d’argento della Marvel, l’allora Editor-in-Chief Jim Shooter ha l’idea di ripetere il gesto creativo con il quale, venticinque anni prima, la ciurma di Stan Lee aveva dato il via agli anni d’oro dell’azienda. Shooter da il là, insomma, ad un nuovo universo narrativo; ma non in fotocopia a quello già esistente, leggero e dal background di fantascienza “easy”, bensì fortemente legato al qui-ed-ora della pragmatica America reaganiana. Purtroppo il progetto non nasce sotto i migliori auspici, complici una serie di sfortunate contingenze. Nonostante ciò, Shooter lascia comunque il segno, come autore, inaugurando con un breve ciclo la testata ammiraglia del “New Universe”, Star Brand, illustrata dall’astro nascente John Romita Jr.
Il “Nuovo Universo” è tale e quale al mondo reale, fatta eccezione che per il realizzarsi dell’Evento Bianco, un misterioso avvenimento che, con una enorme esplosione di luce, ha dato vita a una inedita genia di super-esseri fantascientifici. Kenneth Connell riceve in dono il Marchio Stellare, un “tatuaggio trasferibile” direttamente responsabile dell’Evento e che gli conferisce poteri inimmaginabili. Ma “Ken” è un ragazzo qualsiasi, fin troppo immaturo e cinico. L’approccio psicologico con il quale Shooter analizza il lento incedere del protagonista nei panni di una vera e propria divinità in terra, tra tentazioni di potere e mortali pericoli, è efficace e chirurgico. Ad arricchire il quadro, un ricco cast di comprimari, affascinanti e controversi quanto e più dello stesso Ken, a partire dalle due donne che egli frequenta contemporaneamente, un’affascinante madre single e una “amante” fragile e insicura.
Considerando che si tratta di un fumetto Marvel del 1986, il numero uno uscì solo un mese dopo rispetto all’esordio dello storico spartiacque Watchmen di Alan Moore, Star Brand risulta un’opera ancora più sorprendente e innovativa. Si può dire che il seme piantato da Shooter, che porta con sè anche nella successiva esperienza alla Valiant questo stesso tipo di rilettura in chiave “realistica” dei generi classici del comic, sia fiorito solo oggi, quasi vent’anni dopo, nelle opere di autori come J.M. Straczynski (Supreme Power). Anche di fronte a queste recenti opere, Star Brand risulta ancora oggi una lettura interessante e densa, soprattutto perchè, al contrario di molti autori contemporanei, Shooter non perde mai di vista l’obiettivo primario di intrattenere, con una storia mai troppo pesante e cruda.
MAGNUS ROBOT FIGHTER: STEEL NATION TP
Testi di Jim Shooter,
disegni di Art Nichols e Bob Layton
88 pagine, brossura, 16.8×25.7, colore, $ 9.95
Valiant Comics
articolo di: Marcello Vaccari
Una delle serie più significative della gestione di Jim Shooter alla Valiant è Magnus Robot Fighter. Protagonista di quello che si può ben considerare un western trasposto nel futuro, Magnus si muove in un mondo dove una parte dei robot è divenuta senziente per uno strano incidente, e il nostro eroe è sempre pronto a combattere dalla parte degli Innocenti e dei Deboli, siano essi umani o robot. Nei primi 4 numeri scritti da Jim Shooter, storia intitolata Steel Nation, Magnus riesce a sventare una disastrosa guerra tra robot ribelli e umani, in una maniera che ricorda veramente da vicino alcune delle migliori storie di Tex, dove il Nostro fa altrettanto nei confronti degli indiani. In questa serie, creata nel 1963 con gli splendidi disegni del compianto Russ Manning, i robot sono sempre chiaramente identificabili come tali, ciononostante agiscono esattamente come gli Umani. Shooter ha potuto giocare su questo fatto per realizzare alcune sequenze davvero impressionanti: per esempio quella in cui un robot senziente viene legato ad un tavolo operatorio e alcuni tecnici iniziano a smontarlo (in pratica a vivisezionarlo), incuranti del fatto che questi reagisca urlando. Una scena da lager nazista! Naturalmente, Magnus interverrà in favore del malcapitato robot, intuendo che in lui c’è qualcosa di più che qualche circuito guasto come asseriscono i suoi aguzzini.
Con queste premesse, Shooter e gli altri autori della Valiant che si sono succeduti sul personaggio hanno creato delle buone storie, che riescono ad analizzare i vari aspetti della vita robotica con una ottica molto moderna e azzeccata, anche se priva di quell’eccessivo tecnicismo in stile cyberpunk che troviamo in moltissime storie di fantascienza e a fumetti coetanee.
HARBINGER: THE BEGINNING HC
Testi di Jim Shooter,
disegni di David Lapham, Bob Hall
200 pagine, cartonato, 16.8×25.7, colore, $ 24.99
Valiant Entertainment Llc.
articolo di: Fabio Graziano
Dopo lunghi anni di cause legali, i personaggi originali concepiti negli anni ’90 dalla Valiant di Jim Shooter sono tornati nelle mani di un editore, la Valiant Entertainment Llc, che ha intenzione di sfruttarli commercialmente. A partire da una gustosa serie di ristampe del materiale classico, in una serie di prestigiosi volumi cartonati. Si parte con “Harbinger: the begininng“, che raccoglie i primi episodi di uno dei classici dell’universo di X-O e Solar.
Un giovane ragazzo scopre di possedere degli incredibili poteri mentali. Peter è un classico teenager, di quelli “veri”, che potreste incontrare sull’autobus o per le strade del centro. E, nella propria immaturità, sceglie di utilizzare le neo acquisite facoltà per il proprio tornaconto, anche a fini sentimental-sessuali. Ma il ragazzo non è l’unico a possedere simili, straordinarie doti; come lui, tanti altri giovani, molti dei quali reclutati dalla Harbinger Croporation di Toyo Harada, un leader misterioso e dalla doppia faccia. Anche a Peter viene offerta un’occasione nella Harbinger, ma il lato oscuro di questa, alimentato dal temibile Harada, spinge il giovane a una disperata e interminabile fuga per gli States.
Anche a distanza di anni, questa serie scritta da Jim Shooter si dimostra una lettura fresca e intrigante. A partire da Peter e dai suoi futuri compagni di viaggio, ognuno degli attori sulla scena è osservato attraverso una lente lucida e onesta, senza ovatta a tamponare le loro inevitabili pecche, anche gravi, e la loro umana propensione a sbagliare. Ma non si tratta di un’esigenza di mero realismo: la lettura non perde mai quel certo inconfondibile sapore di fumetto “facile” e di intrattenimento leggero. Nel mondo di Harbinger, ogni aspetto, compreso quello fantascientifico, è intepretato a partire da un punto di vista realistico. E’ come se la vicenda si svolgesse dietro casa nostra, con in più il pregio di non perdere quella “letterarietà” da comic book che ne sottolinea la potenza simbolica.
I disegni di un giovane David Lapham, ricolorati per l’occasione, sono a tratti ancora acerbi, ma accompagnano perfettamente il racconto, soprattutto grazie a una grande chiarezza espositiva (senz’altro segno dell’influenza shooteriana). Inoltre, il volume presenta una storia breve inedita, illustrata da Bob Hall. Purtroppo, la qualità della stampa delle storie classiche è a dir poco pessima. La mancanza di pellicole originali ha costretto il nuovo editore alla scansione delle tavole direttamente dagli albetti, con risultati da dimenticare dal punto di vista estetico. In ogni caso, c’è da essere ottimisti per questo primo passo verso il ritorno sugli scaffali di un’intera libreria di storie accorate ed entusiasmanti.
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