TEX 575
Testi di Claudio Nizzi, disegni di Fabio Civitelli
114 pagine, colore, brossura, formato 21×16,
Euro 2.70
Sergio Bonelli Editore
Un numero speciale a colori celebra i sessant’anni del ranger più amato dagli italiani. Ma i rimpianti sono ancora molti per un’icona che meriterebbe un vero rilancio.
Articolo di : Dario Biagiotti
La storia che celebra questo mese i sessant’anni di vita editoriale di Tex riassume e rappresenta il trend del personaggio negli ultimi tempi: un oceano di occasioni perse, in cui tante straordinarie potenzialità rimangono incompiute a favore di un inspiegabile immobilismo intellettuale, stilistico e di mezzi che presume di venire incontro a un pubblico formato da ultracinquantenni. E questo senza voler mettere necessariamente la croce addosso a Nizzi, che di certo non è un fulmine di guerra e scrive una storia delle sue, svogliata e incolore, in cui Tex racconta ai pard del suo passato con la defunta moglie Lilith e di quando i due furono coinvolti nella vicenda di un indiano ribelle che aveva creato qualche casino e che venne mandato all’altro mondo da Tex nel giro di un paio di agguati e di un assalto a una missione francescana.
Il problema è che dal concept di questa storia si sarebbe potuto fare molto di più: avremmo potuto capire meglio la natura dell’amore tra Tex e Lilith, conoscere i ricordi del figlio Kit e la sua reazione alla perdita della madre, e la stessa Lilith sarebbe potuta essere ben altro che una donnetta senza personalità con il solo compito di farsi salvare dall’eroe. In un epoca in cui il maschilismo contadino di una volta dovrebbe essere stato superato, avremmo potuto vedere una donna degna di stare al fianco di Tex, altrettanto in gamba, coraggiosa, pericolosa per i malvagi, e che avrebbe potuto confrontarsi alla pari con il marito. Rimangono, invece, solo i rimpianti, che neanche la prova di un Civitelli la cui pulizia di tratto è ospite ideale del colore, o la trovata a effetto del primo bacio di Tex sulla serie regolare, riescono a confortare.
Allegato all’uscita c’è la ristampa di un vecchio racconto in prosa su Tex scritto da Gianluigi Bonelli, Il massacro di Goldena, che se da un lato ci restituisce il “vero” Tex, dall’altro appare assai invecchiato nello stile e nel lessico, anche rispetto ad altri autori della stessa epoca.
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