STRANO, MA VERO! /02
di Brian Cronin – traduzione di S. Cuffari e M. Vaccari
Benvenuti al secondo appunto appuntamento con “Strano, ma vero!”, edizione italiana dalla rubrica statunitense “Comic Book Urban Legends”, che l’informatissimo fumettofilo Brian Cronin pubblica regolarmente sulle pagine del sito Comic Book Resources.
Scopo di queste pagine telematiche è quello di sfatare le più singolari leggende metropolitane che orbitano attorno al comicdom d’oltreoceano. Questa volta, l’attenzione è dedicata nientemeno che ad uno dei nomi più rilevanti della storia del fumetto americano tutto: Jack “il Re” Kirby! Come avrebbe chiosato uno dei più noti partner di Kirby: ‘nuff said!
COMIC BOOK URBAN LEGEND: I Fantastici Quattro in origine avrebbero dovuto indossare delle maschere.
STATUS: Vero
Quando Stan Lee ideò gli FQ li immaginò intenzionalmente senza nessun costume. Dal numero 3 però la Marvel decise di cambiare direzione, ed introdusse i costumi blu e neri che tutti conosciamo ed amiamo (e che potete ammirare qui sulla sinistra in una storica copertina realizzata da Jack Kirby, NdT).
Ma sapevate che quei famosissimi costumi non sono quelli ORIGINALI?
Grazie all’ eccellente lavoro di ricerca dello storico di fumetti Greg Theakston, abbiamo finalmente modo di vedere come sarebbero apparsi originariamente i costumi degli FQ con un diverso logo sul petto e, soprattutto, le MASCHERE!
Controllate qui sotto le differenze tra i disegni originali e le versioni corrette che furono invece pubblicate su Fantastic Four #3! Da notare, nella prima vignetta, anche una modifica ai dialoghi, per rimuovere dalla bocca del personaggio di Sue Richards ogni riferimento, anche verbale, all’esistenza delle maschere.
Decisamente fantastico, vero?
COMIC BOOK URBAN LEGEND: Jack Kirby co-creò Thundarr the Barbarian.
STATUS: Falso
“Thundarr the Barbarian” parla – che sorpresa! – di un barbaro di nome Thundarr che vive le sue avventure in un futuro post-apocalittico insieme alla principessa Ariel e Ookla il Mok.
L’ idea del futuro post-apocaliptico rievoca il concept di Kamandi, “l’ ultimo ragazzo sulla terra” (potete ammirarne il protagonista nell’immagine sulla destra, NdT), fumetto che Kirby produsse per la DC negli anni 70.
Se a questo si aggiunge il fatto che Kirby partecipò al programma come designer, viene poi facile immaginare che sia stato lo stesso Kirby ad occuparsi anche della creazione dei personaggi della serie.
Cosa che, in questo caso, non è vera.
In effetti nella creazione di Thundarr c’entra Steve Gerber, che negli anni 80 era pesantemente coinvolto nella produzione di serie animate, ma i personaggi furono tutti disegnati da Alex Toth, non da Jack Kirby.
Il buon Jack entrò nel progetto, prodotto da Ruby-Spears Productions, solo dopo che Toth ebbe disegnato i personaggi. I produttori avevano bisogno di ulteriore lavoro di design, ma Toth non era disponibile, così venne suggerito Kirby come sostituto. La produzione approvò e così, nel giro di poco tempo, Kirby divenne il designer principale del popolare programma!
COMIC BOOK URBAN LEGEND: Jack Kirby disegnò la primissima copertina con Spider-Man.
STATUS: Falso
Tutti conosciamo questa copertina.
E’ ormai ufficialmente diventata un’ immagine iconica.
Stiamo parlando della cover di Amazing Fantasy #15.
MA quello che voi potreste NON sapere è che quella copertina, disegnata da Jack Kirby ed inchiostrata da Steve Ditko, NON era la prima cover prodotta per il numero 15 di Amazing Fantasy.
Ai tempi Stan Lee, che gestiva quasi tutto all’ interno della Marvel, prendeva spesso decisioni guidato dall’ istinto del momento. Se non gli piaceva il modo in cui un artista aveva disegnato, ad esempio, una vignetta, lui faceva correggere l’ “errore” al primo bravo disegnatore che si trovava nelle vicinanze.
Ufficialmente non c’era alcun problema con la cover originale di Ditko, ma penso possiate facilmente immaginare come Lee preferisse un disegno più conforme agli “standard eroici” per la copertina dell’ albo.
Questa è la copertina disegnata ed inchiostrata da Steve Ditko, comparatela pure con quella che venne poi pubblicata…
Il disegno originale è, in effetti, molto più in linea con lo stile del fumetto (dato che l’ ha disegnata lo stesso autore), ma in effetti è facile capire perché Lee fosse convinto che quello di Kirby avrebbe catturato maggiormente l’ attenzione del lettore.
Dev’essere comunque mortificante vedere cestinata la propria copertina e dover anche inchiostrare quella sostitutiva!
COMIC BOOK URBAN LEGEND: Jack Kirby era d’ accordo che la DC facesse ridisegnare i suoi volti di Superman.
STATUS: Falso
Uno degli eventi più strani della carriera di Jack Kirby avvenne quando lasciò la Marvel per approdare alla DC nei primi anni 70. Uno dei suoi primi lavori fu su Jimmy Olsen, serie in cui Superman appariva frequentemente.
La prima cosa che viene in mente è – “Wow, Kirby lavora per la DC, e stiamo per vedere la sua versione di Superman! Wow!”
Tristemente le cose non andarono così, dato che è noto che la DC fece ridisegnare tutte le figure di Superman di Kirby da artisti considerati più “acettabili” quali Al Plastino e Murphy Anderson.
Ecco un esempio dei cambiamenti.
Abbastanza stupefacente, no?
Ad ogni modo, è interessante notare come, quando questa storia viene raccontata, sembri quasi che Kirby non avesse alcun problema con questi cambiamenti, cosa piuttosto strana. Voglio dire, come poteva rimanere indifferente di fronte ad una cosa come questa?
L’ uomo giusto per darci una risposta è Mark Evanier, ed ecco lo scoop:
Mark Evanier Wrote:
Jack era davvero molto inca%%ato per il fatto che qualcuno alla DC aveva insistito affinché i suoi disegni di Superman su Jimmy Olsen fossero ritoccati. Intendo dire, quale artista non sarebbe contrariato da una cosa del genere? Inoltre davvero non capiva questo modo di ragionare. Per settimane e settimane i tipi della DC gli avevano detto “Vogliamo che tu porti i nostri comic verso una nuova direzione. Abbiamo bisogno che tu ci aiuti a reinventare la nostra linea per il futuro.” Ma appena inizia a lavorare su qualcosa la reazione è “Whoa! Questo non somiglia per niente a tutto quello che abbiamo pubblicato finora! Bisogna ridare tutto in mano a qualcuno che disegna Superman sin dalla fine degli anni ’40 – un artista che neanche più vogliamo lavori su Superman [Al Plastino in quel periodo non lavorava più regolarmente su Superman] – per ridisegnare tutto!”
Così Jack era infastidito e stupefatto. Ma era anche nuovo alla DC e desideroso di mostrare ai suoi nuovi datori di lavoro di saper essere professionale e di essere in grado di collaborare con gli altri. Magari può anche aver detto loro che la cosa non lo infastidiva molto… ma ha detto a me, e a tutti i suoi conoscenti, quanto pensava che fosse sbagliata la cosa, sia in termini di rispetto per il suo lavoro che per le vendite del fumetto.
Grazie a Mark per tutte le informazioni.
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