PIC NIC 1 – Antologia di fumetti

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Copertina di PIC NIC 1
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PIC NIC 1
Antologia a cura dei Superamici; testi e disegni di AA.VV.
168 pagine (3 fascicoli), b/n e colori, spillato, formato 21×24, gratuito
Xister, Superamici e Fornarina

di Mario Benenati
Distribuito gratuitamente al Comicon 2010, il 29 aprile, Picnic n. 1, è un pack di cartoncino contenente 3 fascicoli, una brochure di presentazione ed un paio di occhiali 3D.
Il progetto è nato dalla collaborazione di Xister e Super Amici, e con il forte contributo di Fornarina. Grazie a questa musa ispiratrice, l’incipit dell’Editore è quello di proporre dei fumetti “gratis per sempre”.
Questo primo numero è leggibile in tre distinti fascicoli, di forma quadrotta, aventi per titolo e sottotitolo:MUMBLE (Stufato autobiografato), BANG (Nessuno tocchi commando) e AH AH !! (Spasso a catinelle, impermeabili al dispiacere).

Mumble, composto di 72 pagine, punta su storie autobiografiche. Ne presenta 5 di cui 3 portano la firma di Toffolo, di Bacilieri e della Ghermandi. Sicuramente è quello più interessante tra i tre, quello che incuriosisce maggiormente il lettore. E’ completato da tre redazionali tra cui la spiegazione dello spot della Fornarina, visto in TV lo scorso inverno.
Mumble mi sembra un’ottimo cocktail, un prodotto fresco, agile e per nulla pretenzioso che può funzionare anche per il futuro.

Bang, contiene storie d’azione; in 48 pagine troviamo 3 storie, rispettivamente di LRNZ, di Ratigher e del polidrico Giuseppe Palumbo.
L’unico redazionale è quello relativo alla presentazione della storia di G. Palumbo. Anche questo fascicolo è carino, godibile, dalla lettura veloce così come il tema trattato.

Infine Ah, Ah !! è dedicato all’intrattenimento leggero; è composto di 36 pagine per 4 storie, di Dr. Pira, Maicol & Mirco, Sara Varnon e Adriano Carnevali.
Anche questo albo è carino, anche se personalmente è quello che mi è piaciuto di meno.

La cosa che ho trovato interessante, oltre al fatto che questa rivista è gratuita e che nei bidoni della spazzatura non ce n’erano a fine giornata (scherzo), è stato sia lo spirito allegro e ironico che trasuda dai redazionali, sia la suddivisione in tre fascicoli per tre aspetti dell’arte sequenziale, l’autobigrafico, le storie d’azione, anche “violente”, e l’intrattenimento legero.
In questa maniera ognuno può leggersi il fascicolo che vuole, senza farsi deviare dai contenuti degli altri due, che magari non trova interessanti o di suo gradimento.
In un mercato che vuole a tutti costi un unico contenitore, Picnic è una proposta affascinante e controcorrente. Bravi.
Aspettiamo che vengano pubblicati almeno altri tre numeri e poi potremmo tirare meglio le somme di questo progetto.

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