Testi e disegni di AA.VV.
18 pagine, colore, formato 35,5×51, 3.99 $
DC Comics
di Paolo D’Alessandro
Wednesday Comics è stato, probabilmente, uno degli esperimenti più coraggiosi che si siano visti in questi ultimi dieci anni di fumetti: il formato è un autentico omaggio al fumetto vecchia scuola, quello delle tavole domenicali sui quotidiani americani; il contenuto è scoppiettante e fresco come quello delle funny pages d’altri tempi, ma con un dovuto adattamento al modus narrandi dei giorni nostri.
Il risultato è esplosivo. Soprattutto perché, con un formato tanto spazioso, non si poteva far altro che puntare sugli artisti visivamente più vistosi dei nostri giorni, affiancati da scrittori di sicuro richiamo. E ce n’è per tutti i gusti, dal pulp all’avventura, dal bellico allo psichedelico, tutti con un occhio al passato, un occhio al presente e un occhio al divertimento. Three is megl che uan, no?
Il Batman di Brian Azzarello ed Eduardo Risso, vede il Cavaliere Oscuro protagonista di un complotto per l’eredità di un ricco uomo d’affari. Plot forse un po’ prevedibile, ma atmosfere garantite dal tratto suggestivo ed essenziale di Risso, che lo rendono una delle perle del settimanale.
Kamandi di Dave Gibbons e Ryan Sook: il ragazzo del futuro deve salvare l’amico Tiger dalle grinfie dell’esercito di scimmie. Taglio da avventura “d’appendice”, ritmo implacabile e continui colpi di scena. Ciliegina sulla torta, il tratto realista e chirurgico di Sook, complementare all’esplosivo tratto dell’originale kyrbiano.
Nel Superman di John Arcudi e Lee Bermejo, il cuore dell’Uomo d’Acciaio è afflitto dai dubbi generati da un gruppo di alieni psionici. Storia all’essenziale, tavole “larger than life” di Bermejo: per puro impatto visivo, probabilmente la punta di diamante di Wednesday Comics.
Deadman, scritto e disegnato da Dave Bullock e Vinton Heuck, verrà spedito dalla scena del crimine di un potenziale serial killer direttamente in un’altra dimensione, dove niente è quel che sembra. Scrittura da noir sovrannaturale e tratto cartoonesco minimalista e solerte (DeCarlo e Timm docent) – lettura non appassionante ma sicuramente piacevole.
Il Green Lantern di Kurt Busiek e Joe Quizanes ci ricatapulta in pieni anni 50: un famoso astronauta, amico di Hal Jordan, si trasforma in mostro in diretta TV. Il nostro cerca di salvare la situazione, ignorando che è solo il primo passo di un’implacabile invasione aliena! Storytelling da cartone animato della domenica mattina, con menzione d’onore a Quizanes, matita cartoonesca e morbida, che speriamo di vedere più spesso in serie regolari.
Metamorpho, di Neil Gaiman e Allred. Un divertissement ingegnoso e autoironico, in cui Rex Mason deve affrontare un pericolo che si annida fra le rovine di Atlantide. Memorabili le inside jokes di Java. Una delle migliori pagine della rivista: l’inedita coppia dà il meglio di sé, con un divertimento che straborda.
Teen Titans di Eddie Berganza e Sean Galloway. I Teen Titans se la vedono con Trident, e le cose, sembra strano, non si mettono bene. Il racconto si snoda spostando di volta in volta il punto di vista da un membro del supergruppo all’altro, e la formula funziona, nonostante il plot un po’ macchinoso per le poche pagine di svolgimento. Galloway provvede a rinfrescare e alleggerisce il racconto. Piacevole.
Strange Adventures di Paul Pope. Adam Strange è nel bel mezzo di una guerra per appropriarsi del “suo” Raggio Zeta. L’azione non perde un colpo e il look in bilico tra sci-fi anni 50 e fumetto underground lascia il segno, anche grazie all’ingegnosa trovata di sfruttuare il formato usando solo i colori disponibili nella quadricromia dell’epoca. Il risultato, visto su carta, è unico. E d’altronde, di Paul Pope non ce n’è mai abbastanza.
Supergirl di Jimmy Palmiotti e Amanda Conner. Un racconto senza pretese con sorridente happy ending, e una Kara intenta a fare da pet-sitter a degli incontrollabili Krypto e Striker. Disegni di un’Amanda Conner in perfetta sintonia con il colore del simpatico plot.
Metal Men di Dan DiDio e Josè Luiz Garcia-Lopez e Kevin Kowlan. L’emblema della Dc di DiDio: ogni tentativo di racconto fresco e frizzante si traduce in morti ingiustificate e in plot inesistenti. Un vero peccato, soprattutto per il cattivo utilizzo di una coppia Garcia-Lopez/Nowlan che avrebbe meritato narrazioni di ben altro calibro.
Wonder Woman di Caldwell è, purtroppo, la pagina del potenziale sprecato. Il talentuosissimo cartoonist, tenta di raccontare il cammino di Diana verso il suo destino (quello di imbracciare i polsini e il lazo di Wonder Woman, ovviamente), con uno storytelling confuso, ulteriormente danneggiato da un plot che prevede un’alternanza tra realtà e sogno, con punte di indecifrabilità dovute a virtuosismi autistici. Vero buco nell’acqua.
Sgt. Rock di Adam e Joe Kubert. La pagina più cruda ed essenziale del settimanale: nove vignette a tavola, racconto compatto (anche se non freschissimo) come nel classico fumetto di guerra (d’altronde il Sergente Rock è una garanzia).
In Flash (di Karl Kerschl e Brenden Fletcher), i paradossi temporali sono all’opera: ben due Barry Allen devono salvare una Iris West ormai decisa a lasciare il compagno di una vita. Brillante la doppia divisione della striscia in Flash/Iris West e Flash/Gorilla Grodd, fino al decoupage delle ultime parti. Probabilmente la più coraggiosa delle features per composizione e storytelling, un applauso agli autori.
Catwoman / Demon di Simonson e Steelfreeze. Selina cerca di derubare il facoltoso inglese Jason Blood – sì, proprio Etrigan il Demone. Ma la nostra Catwoman è vittima delle macchinazioni di Morgana, che vuole recuperare il suo antico potere. Un duello magico, con Selina in mezzo. Disegno essenziale e (molto) vagamente kirbyano di Steelfreze, trama lineare e godibile.
Hawkman di Kyle Baker. Hakwman, supportato da un gruppo di aquile, sventa un attacco terroristico – o almeno, così pare – a bordo di un aereo di linea. Didascalie da romanzo, disegno epico e moderno, fotografia contrastata da fine anni 70 (forse abusando di artifici da Photoshop) per Baker, che dopo un inizio maestoso stempera il racconto in un’avventura d’azione comunque di sicuro gradimento.
Wednesday Comics è il sogno bagnato di ogni lettore di fumetti. Ammettetelo, dai. Il risultato è talmente perfetto che, sembra paradossale, ripeterlo sarebbe distruggere il sogno. Un applauso all’editor Mark Chiarello per l’intraprendenza e il coraggio, e anche alla Dc Comics, per una volta tanto davvero risoluta nel proporre fumetto di qualità.
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