La Fawcett Publications
di Marcello Vaccari
La casa editrice Fawcett ha una lunga storia editoriale. Il suo primo successo risale addirittura al 1919, quando il fondatore Wilford H. “Captain Billy” Fawcett pubblicò una collezione di scherzi e barzellette intitolato Captain Billy’s Whiz Bang (noterete come queste parole ricorreranno per tutta la storia dell’editore, facendone praticamente degli archetipi).
Il volumetto raggiunse addirittura le 500mila copie di venduto, e da questo nacque tutta una serie di riviste di successo, come Screen Play, Mechanix Illustrated, True Confessions, Woman’s Day e tante altre basate tutte sui temi più popolari dell’epoca. Ovviamente, con una impostazione del genere, la Fawcett non poteva certo mancare di riconoscere il successo folgorante che stava avendo Superman (Vedi articolo sui 70 anni di superman, ndr) fin dalla sua prima uscita nel 1938, e cercare immediatamente di approfittarne. Fu soprattutto Roscoe K. Fawcett, figlio del fondatore, a credere nell’impresa, e ad affidare al redattore e scrittore Bill Parker e al disegnatore C.C. Beck, che già da qualche anno facevano parte dello staff della casa editrice, la creazione di nuovi personaggi dei fumetti che potessero piacere ai bambini. Così nel 1940 fu creato, Captain Thunder, e presentato in un libretto in bianco e nero (che gli americani chiamano “ashcan”) intitolato Flash Comics e datato gennaio 1940, al solo scopo di bloccare i diritti per il personaggio.
Peccato che esistesse già una pubblicazione con lo stesso nome, ovviamente della DC, per cui venne prodotto un altro albetto, assolutamente identico al primo, intitolato stavolta Thrill Comics. Ma anche in questo caso esisteva già una rivista dal titolo simile per cui alla fine il nome definitivo della prima uscita fù Whiz Comics. E sul primo albo uscito (che però era misteriosamente numerato come numero 2!!!) era mutato anche il nome del protagonista, sempre a causa di una omonimia, trasformato in Captain Marvel, anche se in prima istanza alla Fawcett avevano pensato a Captain Marvelous.
Nella prima storia, pubblicata su Whiz Comics n.2, un bambino orfano di nome Billy Batson che vende giornali per la strada, viene avvicinato da uno strano tipo, che lo invita ad entrare in un tunnel abbandonato della metropolitana. Alla fine del tunnel egli trova un vecchio dalla barba bianca, che gli racconta che sta combattendo il male da oltre 3000 anni. Si chiama Shazam, acronimo di una serie di divinità e personaggi mitologici, da cui derivano svariati poteri:
Solomon (Salomone) saggezza
Hercules (Ercole) Forza
Atlas (Atlante) resistenza
Zeus potenza
Achilles (Achille) coraggio, (ma anche invulnerabilità)
Mercury (Mercurio) velocità, (ma anche volo).
Una volta terminato il racconto, il vecchio esorta il bambino a pronunciare il suo nome, ed ecco che, con un lampo accecante, il fanciullo si trasforma nell’adulto super-possente Capitan Marvel. Adulto però solo fisicamente, poiché la psiche è comunque quella di un bambino, nonostante la “saggezza di Salomone”!!!
La nascita della Famiglia Marvel
Il primo albo della rivista Whiz Comics, in cui il personaggio veniva introdotto, vendette oltre 500mila copie. Purtroppo il Capitano Wilford H. Fawcett non visse abbastanza da vedere il maggior successo della casa editrice da lui fondata, poiché morì di un attacco di cuore lo stesso mese dell’uscita di Whiz Comics, nel febbraio del 1940.
Già nel primo albo, veniva introdotto anche il principale nemico del capitano, ovvero il Dr. Thaddeus Bodog Sivana (meglio conosciuto come Dr. Sivana), che tormenterà Capitan Marvel per tutta la durata delle sue pubblicazioni. Certamente il fatto che l’alter-ego del superpotente eroe fosse un normalissimo bambino senza alcun superpotere (a differenza di Superman per il quale Clark Kent era solo un camuffamento), attirava certamente le attenzioni e le simpatie di tutti i bambini americani dell’epoca, aiutato in questo da storie e disegni molto semplici, e con frequenti parentesi umoristiche, in contrasto con la seriosità di Superman. Per questo il successo gli arrise subito, tanto che nel suo picco massimo arrivò a vendere oltre 1,3 milioni di copie mensili, superando in parecchie occasioni addirittura le vendite del capostipite di tutti i supereroi.
Con il tempo iniziarono ad uscire altre riviste con protagonista Capitan Marvel, e C.C. Beck dovette ricorrere ad aiutanti, come ad esempio Pete Costanza, fondando un proprio studio per la produzione dei fumetti, mentre Ed Herron, Rod Reed ed altri editor della Fawcett iniziavano a scrivere le storie.
Il primo numero di Captain Marvel Adventures (uscito in gennaio 1941) fu commissionato da Herron allo studio di Joe Simon e Jack Kirby (per i quali lo stesso Herron aveva lavorato in precedenza), che in quel periodo aveva appena creato Capitan America. I due portarono alla Fawcett l’albo già finito e pronto per la stampa, però Kirby era troppo lontano dallo stile di Beck, così come i testi di Simon erano troppo seriosi, e la Fawcett non ne fu troppo felice. Dopo l’uscita del primo numero i due decisero quindi di declinare l’incarico per concentrarsi su altri personaggi creati da loro.
Sempre Herron creò il secondo elemento della famiglia Marvel: Captain Marvel Jr. su Whiz n.25 (dicembre 1941). Freddy Freeman sta pescando con suo nonno, quando si vedono piombare dal cielo il cattivo Capitan Nazi. Questi tenta di ucciderli entrambi, ma mentre il nonno annega, Capitan Marvel fa in tempo a salvare il bambino ed a portarlo all’ospedale, dove però non gli danno speranze di recupero. Billy Batson chiede aiuto al mago Shazam, e questi gli consiglia di cedere una parte del suo potere al bambino per salvarlo. Nasce così Captain Marvel Jr. , il quale per accedere ai suoi poteri non deve pronunciare il nome del mago, ma quello del suo mentore: Captain Marvel. Il personaggio viene affidato alle matite di Mc Raboy, ben più realistiche di quelle di C.C. Beck, ed appare inizialmente su Master Comics (a partire dal n.22 in cui si concludeva la storia delle origini con la battaglia contro Captain Nazi, dove compare anche Bulletman), per poi raggiungere, nel novembre 1942, anche una testata a lui dedicata.
Esattamente un anno dopo C.M. Jr., ecco un’altra aggiunta alla famiglia. Nel numero 18 di Captain Marvel Adventures (dicembre 1942) viene lanciata Mary Marvel . La giovane Mary Broomfield è figlia di una ricca signora, ma viene poi rivelata essere la sorella gemella di Billy Batson, separata alla nascita. Anche lei si trasforma quando pronuncia per la prima volta la parola SHAZAM per venire in aiuto di Billy, che era stato bloccato da una banda di rapitori e non poteva trasformarsi. Mary Marvel viene inserita sul magazine Wow Comics, (prima di arrivare anch’essa alla collana con il suo nome) sulla quale nel n.18 (ottobre 1943) viene introdotto un altro membro della famiglia: Uncle Marvel!!!! Lo zio Dudley Batson trova il diario di Mary Batson (che nel frattempo aveva cambiato cognome dall’originario Broomfield) e scopre le sue imprese come Mary Marvel. Decide quindi di spacciarsi come suo zio (in realtà non ha nessun legame con i due Batson!!), ma non ha veramente nessun potere e non può trasformarsi. Fa solo finta di farlo pronunciando la parola magica SHAZAM assieme a Mary, e cambiandosi velocemente (indossa un costume da lui creato sotto i normali vestiti!!) protetto dal fumo prodotto dal lampo che trasforma i “Marvel Kid”. L’ultima collana dedicata alle meraviglie è The Marvel Family (dicembre 1945), dove compaiono tutti i membri della famiglia, inclusi i tre Lieutenants Marvel (comparsi per la prima volta su Whiz Comics n.21).
Gli altri supereroi
Su Whiz Comics n.2, che era a tutti gli effetti un albo antologico, comparivano anche altri personaggi che coprivano quasi ogni genere narrativo allora in voga, come i polizieschi Dan Dare (nulla a che vedere con il personaggio inglese), investigatore privato, e Scoop Smith giornalista d’assalto, disegnati entrambi da Greg Duncan (che ebbero poco seguito), Golden Arrow disegnato sempre da Greg Duncan e da Pete Costanza, il primo eroe “western” della Fawcett, anche se in realtà era ambientato nell’allora presente degli anni 40 (ebbe anche una propria testata), Lance O’Casey disegnato da Bob Kingett, un tipico fumetto avventuroso di ambiente marinaro, Ibis the Invincibile, disegnato sempre da C. C. Beck, un mago alla Mandrake che però a differenza di parecchi altri personaggi simili dell’epoca, riuscì a distaccarsi dall’originale ed a mantenere una propria identità, e Spy Smasher il personaggio di maggior successo della testata, dopo Captain Marvel, creato anch’esso da C.C. Beck assieme a Bill Parker, un personaggio inizialmente in bilico tra lo spionaggio ed il supereroismo, che in seguito diverrà un supereroe a tutti gli effetti, cambiando perfino nome in Crime Smasher dopo la guerra. Bill Parker (che ha ideato tutti i personaggi e scritto tutti i testi di Whiz Comics e di buona parte delle altre riviste!) lasciò le sceneggiature di Capitan Marvel e degli altri personaggi da lui creati alla fine del 1940 (lasciando comunque abbondante materiale scritto, per quasi un anno intero di pubblicazioni!) per andare a fare il militare nella seconda guerra mondiale, e non riprese mai più a scriverli, preferendo al suo ritorno occuparsi di altre riviste come Mechanix Illustrated.
Il mese successivo al lancio di Whiz, la Fawcett fa uscire altre due riviste contenitore: Master Comics #1 (marzo 1940), era una rivista in formato gigante, il cui personaggio principale era Master Man creato da Alfred Newt, una copia così spudorata di Superman che la National gli fece causa immediatamente, costringendo la Fawcett ad eliminarlo dalle pubblicazioni dopo solo 6 albi.
Anche gli altri personaggi presentati durarono molto poco, così come il formato della rivista che passò al classico comic book dopo con l’uscita del numero 7.
L’altra era Slam-Bang, durata appena 7 numeri, e davvero dimenticabili i fumetti in essa presentati, che spaziavano anch’essi in tutti i generi dei comic dell’epoca.
In maggio 1940 esce Nickel Comics, durata soli 8 numeri, ma che si segnala per il debutto del personaggio di maggior successo della Fawcett dopo la famiglia marvel: Bulletman, creato sempre da Bill Parker e disegnato da Jon Small, eroe superpotenziato (via pozione “scientifico-magica” come molti altri della sua epoca) e inventore di un copricapo a forma di proiettile che deflette le pallottole e gli permette di volare; in pratica un altro clone di Superman, ma almeno con qualche differenza. Il meglio di queste tre riviste si è poi riversato tutto su Master Comics, che è divenuto così un titolo molto più appetibile. Su questa rivista fanno la loro apparizione Bulletgirl (n.13), degna compagna di Bulletman, e Minute-Man (n.11, disegnato da Charles Sultan), una replica di Captain America che per qualche tempo ruba la copertina a Bulletman, poi c’è l’arrivo in pianta stabile di Captain Marvel Jr dal n. 22, come già detto prima. Nel n.50 si aggrega anche l’ultimo dei super eroi creati alla Fawcett, Radar, comparso per la prima volta su Captain Marvel n.35 (maggio 1944) scritto da Otto Binder e disegnato da Al Carreno, un militare che possedeva poteri telepatici. Radar è un personaggio particolare, perché fu creato specificatamente a scopo propagandistico, pro-guerra. Si narra che venne ideato in un incontro, avvenuto alla fine del 1943 all’Ufficio delle Informazioni di Guerra, tra Otto Binder e Will Lieberson (per la Fawcett) e tre famosi scrittori americani: Paul Gallico, Clifton Faidman e Rex Stout. Un bel pedigree non c’è che dire….
Alla fine del 1940 esce Wow Comics, nel quale debutta il quarto eroe per popolarità della Fawcett, ovvero Mr. Scarlet, scritto da France Herron e disegnato da Jack Kirby, un vendicatore mascherato senza particolari poteri, alla stregua dei vari Crimson Avenger o Manhunter della DC, mentre gli altri personaggi presentati sono riciclati dalle precedenti riviste in via di chiusura. La particolarità negativa di Mr Scarlet è di avere una giovane spalla (molto di moda all’epoca) dal ridicolo nome di Pinky!! Più tardi, dopo un discreto ma breve The Hunchback (dal n.2), e un paio di fumetti di guerra come Commando Yank (dal n.6, un altro clone di Captain America, disegnato da Clem Weisbecker) e Phantom Eagle (un aviatore scritto da Bert Whitman e disegnato dal bravo Marc Swayze), questa rivista diverrà la casa di Mary Marvel (n.9).
Su America’s Greatest Comics (marzo 1941) si trovano riuniti tutti i più famosi eroi della Fawcett, così come avveniva sull’All Star Comics della National/DC, senza incontrarsi mai, ma con una storia ciascuno.
Uno dei punti di forza dei fumetti della Fawcett era un’ottima scelta degli artisti. Oltre allo studio creato da C.C. Beck e il socio Pete Costanza, c’era quello di Jack Binder (disegnatore) e suo fratello Otto (molto più famoso, soprattutto per i suoi libri di fantascienza), autore di gran parte dei testi delle storie della famiglia Marvel: circa il 57% di tutte le storie prodotte è uscito dalla sua penna, per un totale di quasi 1000 sceneggiature!!! La prima storia da lui scritta per la Fawcett è datata agosto 1941. Inoltre ha prodotto per lo stesso editore circa 350 storie di altri personaggi, e centinaia per 20 case editrici diverse! Il terzo importante studio era quello di Harry “A” Chesler. Da questi tre studi sono passate matite come Ed Robbins, Al Fagley, George Tuska, Dave Berg, Mark Swayze (disegnatore di tantissime storie di Mary Marvel), Charles Sultan, Ken Bald, Bill Ward, Chic Stone, Mc Raboy (curatore soprattutto di Cap. Marvel Jr. e di tantissime splendide copertine) e Curt Schaffenberger (uno dei migliori disegnatori di Cap. Marvel e famiglia). Autori dei testi, oltre a Parker, Herron e Otto Binder, sono Joe Millard, Willima Woolfolk, Manly Wade Wellman, John Beardsley e tanti altri.
Gli altri fumetti – il traino della televisione
Nel Dicembre 1942 esce il primo dei fumetti comici della Fawcett, Funny Animals, e guardacaso è ancora un “membro”, sia pur particolare, della famiglia marvel a tenerla a battesimo: si tratta di Hoppy, The Marvel Bunny, creato da Chad Grothkopf, che poi ebbe una testata tutta sua.
Uno dei primi comic specificatamente non supereroici della Fawcett, fu naturalmente teso a sfruttare l’interesse nella guerra in atto: Don Winslow Of The Navy (febbraio 1943). Il personaggio era già famoso per essere apparso in una serie di romanzi per ragazzi, strip sui quotidiani, film e perfino in un radio show, ma le storie contenute nell’albo erano completamente nuove, realizzate da Ed Ashe e Carl Pfeufer.
Da quel momento la Fawcett pubblica molti altri fumetti ispirati a star del cinema e televisione, con particolare riguardo ad un genere che in quegli anni aveva un’enorme popolarità: il Western. In realtà il genere era già stato sperimentato (e di fatto ha sempre continuato ad apparire regolarmente) nelle testate antologiche viste in precedenza, ed almeno un personaggio aveva già avuto abbastanza successo da meritare una testata propria, l’atipico Golden Arrow, un giustiziere del west contemporaneo che preferiva usare arco e frecce. E’ però con l’introduzione di personaggi già famosi al cinema e alla TV che si crea il vero traino per l’uscita di decine di testate. Il primo esperimento è con Gene Autry, che esce direttamente in albo dal 1941 al 1943 per 10 albi; attualmente questa serie è la più rara e ricercata di tutto il fumetto western americano. Poi Hopalong Cassidy, che appare sulle pagine di Master Comics a partire dal n.33 del dicembre 1942, e vi continua fino al n. 49 di aprile 1944. In gennaio 1943 esce anche il primo numero della testata a lui dedicata, ma evidentemente i tempi non erano ancora maturi e tutto viene rimandato al dopoguerra. Infatti il secondo numero della collana di Hopalong esce nel 1946, per continuare poi per 85 numeri fino all’interruzione delle pubblicazioni Fawcett nel 1953. Curiosamente la serie fu poi rilevata dalla National/DC, per continuare fino al n.135 (1959). Lo sviluppo massimo di questi fumetti avviene a partire dal 1948, quando escono in rapida successione albi basati su alcuni dei più famosi cowboy americani: Monte Hale (82 albi, 1948/53), Gabby Hayes (50 albi, 1948/53), Tom Mix (61 albi, 1948/53), Rocky Lane (55 albi, 1949/54), Lash Larue (45 albi, 1949/54), Rod Cameron (20 albi, 1950/53), Bill Boyd (23 albi, 1950/52), Bob Steele (10 albi, 1950/52) Tex Ritter (20 albi, 1950/54), Ken Maynard (8 albi, 1950/52) e altri di vita più breve. Molti altri se li erano accaparrate diverse case editrici, tra cui le più attive erano Charlton Comics, Quality e Dell, che aveva strappato proprio alla Fawcett il loro primo personaggio, Gene Autry. Da aggiungere anche i titoli antologici con gli stessi “cowboy”, come Six-Gun Heroes e Real Western Heroes, testata che ha addirittura preso il posto di Wow Comics, continuandone la numerazione dal n. 70.
Altri personaggi legati soprattutto alla televisione sono Captain Midnight (strappato proprio alla Dell), Captain Video, Nyoka the Jungle Girl (disegnata tra gli altri anche da Bernard Krigstein).
Quest’ultima appare per la prima volta nel 1942 su un albo intitolato solo Jungle Girl, che poi aggiungerà anche il nome Nyoka dal n.2 che uscirà solo nel 1945. Il personaggio deriva da quello creato da Edgar Rice Burrough nel romanzo Jungle Girl, trasformato in film nel 1941. Nel 1942 è uscita anche una serie di telefilm, molto popolare, a cui il fumetto si ispira.
Un discorso a parte merita Captain Midnight. Uscito nel settembre 1942 disegnato da Jack Binder, questo personaggio era una via di mezzo tra un aviatore ed un supereroe, ed era davvero molto simile a Spy Smasher che già militava felicemente nelle fila della Fawcett, tanto da decretarne un rapido declino. Infatti il Capitano era trainato da un serial radiofonico, una striscia sui quotidiani e da una serie di film, e in pratica costrinse alla chiusura la testata di Spy Smasher dopo appena 11 albi nel febbraio 1943. Midnight invece durò fino alla fine del 1948, per 67 numeri.
Il dopoguerra e la fine dell’avventura
Nel primo dopoguerra alla Fawcett, seguendo le mode dell’epoca, fiorirono anche titoli Horror, come This Magazine is Haunted, Worlds of Fear, rosa come Sweethearts Romantic, Secrets Romantic Story, e di guerra come Soldier Comics, o anche ibride come Cowboy Love, collane comunque durate, con poche eccezioni, solo una manciata di albi. Solo timidi approcci invece per la fantascienza, perlopiù con albi singoli.
Visto il travolgente successo di Capitan Marvel (che nel 1946 vendette 1.384.000 copie, il suo record assoluto), la National Periodical (l’attuale DC) nel 1948 decise di fargli causa per plagio, sostenendo che Capitan Marvel era copiato da Superman. La National per tutti gli anni 40 fece causa a diversi personaggi troppo simili al loro eroe principale, e le vinse quasi tutte, come ad esempio quella per Wonder Man, una palese copia di Superman creata da Will Eisner per l’editore Fox, e il già citato Master Man della stessa Fawcett.
La causa contro Cap Marvel si trascinò fino alla fine del 1953, quando, visto il declino ormai inesorabile dei supereroi, la Fawcett decise di terminare tutte le pubblicazioni di fumetti, e di patteggiare con la DC l’uscita dalla causa, attribuendosi di fatto una colpa che in realtà non esisteva, essendo Capitain Marvel MOLTO diverso da Superman!. L’ultimo numero uscito è The Marvel Family #89 datato gennaio 1954. Fu comunque solo il calo delle vendite a determinare la chiusura, NON la causa, che la National aveva già PERSO in prima istanza. La futura DC in seguito reiterò la causa, e la Fawcett, che pure aveva in mano tutte le carte per dimostrare di non aver eseguito nessun plagio, non aveva più convenienza a continuarla, soprattutto a causa delle altissime spese per i legali. Decise quindi di accordarsi per non pubblicare mai più Capitain Marvel senza il consenso della casa editrice concorrente. Avendo già deciso di uscire dal settore fumetti, l’editore vendette i diritti di tutti i suoi personaggi (tranne quelli dei supereroi che, stante la causa, erano praticamente inutilizzabili), la maggior parte dei quali andarono alla Charlton, tra cui la linea di “funny animals”, e quella dei western. Un modo davvero mesto di uscire di scena per quello che era stato uno dei più grandi colossi (e ad un certo punto il più grande) del fumetto della “Golden Age”.
Nel 1970, la DC acquista dalla Fawcett i diritti di tutti i loro supereroi, ma, ironia della sorte, non può (e non potrà mai) intitolare una testata a Capitan Marvel perché nel frattempo la Marvel Comics aveva pubblicato un altro personaggio dallo stesso nome, registrandone il marchio.
In seguito la Fawcett non è più tornata al fumetto, salvo per la pubblicazione delle strisce di “Dennis the Menace” a partire dagli anni 70.
Attualmente la casa editrice non esiste più, inglobata nel 1982 dalla Ballantine Books (una delle tante divisioni della Random House), e dove sorgeva lo storico edificio sede della Fawcett ora c’è un ristorante chiamato “La Cucina di Nonna Rosa”!!!
Elenco (quasi) completo delle testate Fawcett della Golden Age:
All Hero Comics 1943 1 albo
America’s Greatest Comics 1941 8 albi
Andy Devine Western 1950 2 albi
Animal Fair 1946 11 albi
Baseball Heroes 1952 1 albo
Battle Stories 1952 11 albi
Beware! Terror Tales 1952 8 albi
BIG CHIEF WAHOO 1942 7 albi
Bill Battle, The One Man Army 1952 4 albi
Bill Boyd Western 1950 23 albi
Billy the Kid and Oscar 1945 6 albi
Bob Colt 1950 10 albi
Bob Steele Western 1950 10 albi
Bob Swift 1951 5 albi
Bulletman 1941 15 albi
Captain Marvel Adventures 1941 150 albi
Captain Marvel Story Book 1946 2 albi
Captain Marvel, Jr. 1942 118 albi
Captain Midnight 1942 67 albi
Captain Video 1951 6 albi
Comic Comics 1946 10 albi
Comics Novel 1947 1 albo
Cowboy Love 1949 10 albi
Crime Smasher 1948 1 albo
Don Winslow of the Navy 1943 69 albi
Down With Crime 1952 7 albi
Exciting Romances 1949 12 albi
Fawcett Movie Comic 1949 21 albi
Fawcett’s Funny Animals 1942 83 albi
Gabby Hayes Western 1948 50 albi
Gene Autry Comics 1941 10 albi
Gift Comics 1942 4 i albi
Girls inlove 1950 2 albi
Golden Arrow Western 1942 6 albi (oppure 11??)
Hopalong Cassidy 1943/46 84 albi
Hoppy the Marvel Bunny 1945 15 albi
Hot Rod Comics 1951 7 albi
Ibis 1943 6 albi
Joe Louis 1950 2 albi
Jungle Girl 1942 1 albo
Jackie Robinson (baseball) 1950 6 albi
Ken Maynard Western 1950 8 albi
Lance O’Casey 1946 4 albi
Lash Larue Western 1949 45 albi
Life Story 1949 47 albi
Love Memories 1949 4 albi
Love Mystery 1950 3 albi
The Marvel Family 1945 89 albi
Mary Marvel 1945 28 albi
Master Comics 1940 133 albi
Mike Barnett Man Against Crime 1951 6 albi
Minute Man 1941 3 albi
Monte Hale Western 1948 82 albi
Motion Pictures Comics 1950 14 albi (numerati da 101 a 114)
Nickel Comics 1940 8 albi
Negro Romance 1950 3 albi
Nyoka the Jungle Girl 1945 76 albi
On the Spot 1948 1 albo
Ozzie and Bars 1947 13 albi
Pinhead and Foodini 1951 4 albi
Real Western Hero 1948 6 albi (segue la numerazione di Wow Comics)
Rocky Lane Western 1949 55 albi
Rod Cameron Western 1950 20 albi
Romantic Secrets 1949 39 albi
Romantic Story 1949 22 albi
Romantic Western 1949 3 albi
Six-Gun Heroes 1950 23 albi
Slam-Bang Comics 1940 7 albi
Smiley Burnette Western 1950 4 albi
Soldier Comics 1952 11 albi
Special Edition Comics 1940 1 albo
Spy Smasher 1941 11 albi
Strange Stories from Another World 1952 5 albi
Strange Suspense Stories 1952 5 albi
Suspense Detective 1952 5 albi
SWEETHEART DIARY 1949 14 albi
Sweethearts 1948 54 albi (numerati da 68 a 122)
Tex Ritter Western 1950 20 albi
This Magazine is Haunted 1951 14 albi
Tom Mix Western 1948 61 albi
Thrilling True Story of the Baseball 1952 2 albi
True Confidences 1949 4 albi
True Stories of Romance 1950 3 albi
True Sweetheart Secrets 1950 11 albi
True Tales of Romance 1950 4 albi
Underworld Crime 1952 9 albi
Western Hero 1949 37 albi (segue la numerazione di Real W.H.)
Whiz Comics 1940 155 albi
Worlds of Fear 1952 9 albi
Wow Comics 1940 69 albi
X-Mas Comics 1941 7 albi
Young Eagle 1950 10 albi
Tutti i supereroi della Fawcett
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