LA RICERCA DI UNA TAVOLA ORIGINALE DI SPIDER-MAN

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Sempre dal numero 19 del rivista Fumettomania (anno 2010), si estrae un’altro articolo.
Si ritorna a leggere di Spider-Man, stavolta con la narrazione della ricerca della Tavola originale perduta! Alla penna c’è Massimo Bissattini, che in rete ha un sito dove pubblica tavole originali, e che su Facebook è conosciuto come Massimo Themaxfiles.

Mario Benenati


00_40 anni_marvel Fumettomania banner

Il primo fumetto non si scorda mai!

di Massimo Bissattini

Il primo fumetto letto è come il primo amore… non si scorda mai!
Ma il primo albo Marvel è come il primo bacio…..
Tutti ricordano il loro primo bacio e le emozioni, quali che fossero, che ne ebbero!
E guarda caso, tutti i Marvel Fan, a distanza di anni, ricordano perfettamente quale fu il loro “primo bacio” con gli eroi Marvel, si ricordano (quasi) precisamente come e dove acquistarono, quell’albo, chi lo aveva disegnato e chi lo aveva scritto, cosa stavano facendo in quel momento e persino cosa succedeva nel mondo mentre loro entravano sulle “astronavi” marvelliane lasciandosi coinvolgere, alcuni per sempre, nel regno della fantasia.
Qualcuno, lo conserva magari ancora come una reliquia miracolosa, come la mitica “numero uno” di Zio Paperone.
Qualcun’altro, addirittura ne possiede più di una copia, ricomprandolo sempre nel tempo alla ricerca della copia perfetta.
Il sottoscritto ha esagerato!

05_182UR_c_182URIl mio primo albo Marvel

Il mio primo albo Marvel, complice l’indimenticabile Super Gulp, fu manco a dirlo, un Uomo Ragno, per la precisione il nr. 182 della prima serie Corno dal suggestivo titolo: “Faccia a faccia con il morto”, e portava la data dell’Aprile 1977; avevo poco meno di otto anni.
Leggevo fumetti da anni, complice un padre, appassionato anche lui, e collezionista, che mi aveva “iniziato” a Tex, Topolino e Zagor.
Ma quando scoprii gli eroi della Marvel, fu letteralmente come passare dalla TV in bianco e nero a quella a colori!
In quegli stessi anni si trovava in edicola un altra pubblicazione l’Uomo Ragno Gigante, la prima serie cronologica dell’arrampicamuri, in particolare nel mese di Aprile, il nr. 10 “Catturato da J.J.Jameson”, comprato esattamente il giorno dopo, mi conquistò grazie ai disegni di Steve Ditko, molto più simili a quelli del cartone animato visto in SuperGULP, e grazie al fatto che tutti i numeri precedenti di quella collana, incluso il primo, erano sempre disponibili presso l’edicola della Stazione Termini, o meglio di Piazza Indipendenza dove abitavo allora, decisi di iniziare la mia collezione Marvel proprio con l’Uomo Ragno Gigante.
E feci bene, perché in questo modo non mi persi mai nella continuity.

Tuttavia il primo albo marvel rimarrà per sempre il 182 della serie regolare, che comunque mi catturò con la prima “saga del clone” esattamente allo stesso modo.
Crescendo i miei gusti maturarono, cambiarono, si raffinarono in alcuni casi, o anche peggiorarono in altri, ma rimasi sempre attaccato alla mia collezione marvel corno, finché verso la metà degli anni novanta, non scoprii l’ultima frontiera del collezionismo fumettistico!
Il passaggio è semplice, fumetto corno, fumetto originale usa, albo raro, albo quotato, albo “sottovuoto” (ovvero quei numeri particolari che vengono selezionati, stimati con un “rating” e messi sotto plastica rigida inattaccabili dal tempo) e…poi…il non plus ultra del collezionista..la Tavola Originale, ovvero l’Art disegnata e chinata, e nei tempi antichi persino letterata e completata con i baloons del fumetto, che poi viene fotografata, colorata – prima del digitale interamente a mano – ed infine stampata.
Riuscite a immaginare una cosa in ambito fumettistico, che possa avere un valore storico – ed in alcuni casi persino artistico – maggiore ?
Ebbene il sottoscritto, matto, perché è ovvio che per imbarcarsi in una passione del genere tutte le rotelle al posto giusto non si possono avere, in seguito ad un viaggio negli States, che coincise con una (piccola) Comic Convention a New York nel 1994, per la precisione, e che nel suo piccolo, ancora oggi farebbe impallidire la più grande Lucca Comics nostrana, entrò ufficialmente nel novero dei dementi che passano il loro tempo e spendono i loro risparmi nel collezionare queste, meravigliose, tavole originali.

asm142E fin da subito l’idea fissa fu una: trovare le pagine del mio primo albo Marvel CORNO.
Impresa maledettamente difficile, sia perché le tavole della Bronze Age (eravamo in pieni anni settanta ricordate?) sono sempre state rarissime, sia perché sono disegnate da alcuni tra i più quotati autori ( in USA una tavola da fumetto è considerata come un opera di POP ART), nella fattispecie Ross Andru, sia infine perché il mio primo albo era tratto da AMAZING SPIDERMAN, ovvero la testata più richiesta, seguita e pagata.
Fatto sta, che per lungo tempo le tavole di quella storia sembravano sparite dalla faccia della terra.
Persino i professionisti, ovvero i cosiddetti Art traders, ne erano sprovvisti.

Certo se ne trovavano, e se ne trovano tutt’oggi, di tavole di Andru da Amazing di quegli anni, ma la mia sfida era trovare una Tavola di QUELLA storia, non una qualunque.
La botta di fortuna capita nel 2000: un amico collezionista con il quale avevo già fatto scambi e che sapeva quello che cercavo, usando il sistema del gancio-prestanome (mai chiedere una tavola in particolare direttamente, rischiereste di vederne triplicato il prezzo in men che non si dica), mi segnala che un tizio sta mettendo all’asta diverse tavole di cui alcune di quel famigerato numero, tramite la nota – e costosa – casa d’aste Heritage Collection.
Provo a prendere parte all’asta, sia via web che via telefono, il prezzo della pagina messa in vendita passa rapidamente dai 100 dollari di apertura ai 1500 di chiusura asta, ed ovviamente non riesco ad aggiudicarmela: “troppo alto cavoli”!
Tuttavia ho un altra chance, esattamente due anni dopo, la stessa tavola che nel frattempo ha cambiato ben tre proprietari, è su ebay.
Ci riprovo, ma stavolta il costo lievita a 2500 dollari a due giorni dalla chiusura dell’asta!
TROPPO, decisamente troppo…, soprattutto considerando che allo stesso prezzo ho avuto modo di acquistare autori molto più quotati e soprattutto tavole più spettacolari.

Passano pochi mesi e la storia si tinge di giallo.
La tavola viene rubata, a dire il vero non si capisce bene se sia proprio quella pagina o la pagina precedente, visto che il tizio che fa la denuncia su un sito web di appassionati, fa diversi errori.

Fatto sta, che dopo qualche tempo, viene fuori che il tizio è un mitomane o meglio un probabile truffatore che finge un furto, di quella più altre tavole, per avere il rimborso dell’assicurazione.

La tavola sparisce di nuovo dalla circolazione, per riapparire nel 2004 nuovamente sul catalogo Heritage, stavolta la coincidenza è troppo grande, perché negli stessi giorni della chiusura dell’asta mi trovo di nuovo negli States.
Ok io sono nel NewJersey e l’asta è dalle parti di Los Angeles, ma grazie alla mia amica, Tabitha, di L.A., la quale si attacca al telefono e mi “rappresenta” con pazienza, confido di portarmi via la tavola con un paio di migliaia di dollari. Niente di più inesatto! L’asta si chiude a 3500 dollari. Sembra una maledizione.
Apparentemente sembra che sia solo una questione di prezzo e soldi, voglio dire, magari Bill Gates andrebbe lì, farebbe un offerta di centomila “cocuzze” e oplà la tavola finisce nelle sue mani.
Facile, ma non vero!
Se puntate un asta con lo spirito di uno disposto a tutto per avere quell’oggetto, state sicuri che quel tutto potrebbe non essere mai abbastanza.
Passano altri due anni.
Siamo nel 2006, è il momento di un cambio di strategia.
Ricordate il mio amico collezionista? Il gancio prestanome? Bene, si chiama Charles, è un italo americano ed ha l’abitudine di telefonare nel cuore della notte con le idee più assurde e le notizie più fresche. Di solito finisce con lui che parla parla parla e io che dormo dall’altro capo del filo, quando non gli attacco proprio il telefono in fronte!
Ma stavolta la cosa mi interessa. Ha trovato il contatto del tizio che avrebbe comprato la tavola, badate bene, l’unica tavola apparentemente raggiungibile, della mia storia più importante. Scrivigli, mi dice, magari te la vende direttamente!

Troppo facile!
Ed infatti viene fuori che il tizio “non esiste”.
Altro indizio che fa pensare ad un asta truccata o meglio, ad una vendita in realtà falsa, creata ad arte per far salire il prezzo dell’oggetto.
Possibile, e comunque non verificabile.

Tutto tace fino a quando, il negozio di fumetti (un gran bel negozio, a dire il vero ) nella cittadina di Fort Lee, dove vive Charles, non chiude per fallimento.
Tonnellate di materiale stoccate in un magazzino, alla periferia del paese, fumetti, cards, giochi, modellini e soprattutto TAVOLE, centinaia di tavole.
Dicono che un mese prima Ed, così pare si chiamasse il proprietario del negozio, ad una convention a Las vegas per addetti ai lavori, si sia aggiudicato un importante lotto di tavole originali.
Non fa neanche in tempo a sballarle, che la società di cui fa parte e che è proprietaria del Comics Shop, per problemi con la banca, semplicemente fallisce!
Si prevede un asta, probabilmente, ma Ed e Charles sono amici, e il buon Ed prima di chiudere del tutto, gli propone di dare un occhiata e magari scegliersi qualcosa che gli piace prima che gli esecutori fallimentari ci mettano i sigilli.
“Max, il numero di Amazing di cui volevi le tavole è, il 142?”
“Charles, perché non ti imbottisci di Prozac e ti spari un colpo in testa come molti tuoi compatrioti…? Sono le 4 del mattino in Italia!”
“OK, allora le due tavole che ho qui nelle mani non ti interessano? Le lascio al negozio ?”
Buon Charlie, lo tratto sempre male, a volte invece, sotto sotto (molto sotto o suoi 180 kg) è un buon diavolo!

asm142cafLa trattativa

Breve trattativa e le tavole sono mie entrambi per la modica cifra 1000 dollari tondi.

In realtà non è proprio quella che ho inseguito invano per anni, o meglio, io ho sempre puntato la pag. 15, mentre queste sono, la più bella la pag. 14 e l’altra è una pagina più insignificante, anche se artisticamente comunque valida, la nr. 9 in cui non compare mai nemmeno Spidey…ma…ragazzi… !!
La magia dell’albo adesso è qui nelle mie mani, ed ha la forma del lavoro di Ross Andru, del quale sono evidenti le matite, delle pennellate di Dave Hunt e Frank Giacoia, forti e morbide allo stesso tempo, e soprattutto i fumetti, i baloons pieni di parole del mitico Gerry Conway, uno degli assassini di Gwen Stacy ed uno degli scrittori simbolo dell’epoca d’oro dell’Uomo Ragno, delle sue note scritte a margine per gli autori, degli schizzi preparatori sul retro della pagina in carta pesante ingiallita dagli anni.
Ed è una magia intatta, resa ancora più preziosa dall’esclusività anzi, dall’ ”unicità” del pezzo, che sopravvive al tempo e mi riporta ogni volta indietro ai quei giorni della mia infanzia, quando scoprivo l’Uomo Ragno e muovevo i miei primi timidi passi alla scoperta del “Marvel-verso”, coinvolto in un avventura nel regno della fantasia che dura ancora oggi.

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