SPECIALE: 40 ANNI DI MARVEL COMICS IN ITALIA
Nel n. 19 della rivista Fumettomania dopo l’excursus sui mostri nell’universo Marvel, sono stati inseriti due articoli. Il primo è una lunga recensione su X-MEN FOREVER n. 1, che è stata già pubblicata nella sezione RELOAD del sito originario.
Per un maggiore approfondimento su X-MEN FOREVER, segnalo anche l’articolo recentissimo di Mr. Kayak, che trovate doigitando (http://www.glamazonia.it/legione/2011/01/29/separati-alla-nascita-il-volume-six-e-x-men-forever).
Il secondo articolo, quello che viene presentato di seguito, è dedicato ad un’analisi dell’evoluzione della figura del Punitore dal suo debuto, nel 1976, fino al 2010.
Mario Benenati
Chi è Frank Castle? Da Punitore a Punisher
di Antonio Rubinetti
“L’America non è mai stata innocente”.
James Ellroy
E’ il gennaio del 1976 quando nello sfavillante universo dei fumetti Marvel in Italia si affaccia un eroe nero. Il suo avvento equivale, in quanto a straniamento diegetico, a quello degli X-Men. Per comprendere basta visionare del bellissimo Marvels (Kurt Busiek, Alex Ross, Marvels, Marvel Comics, 1994) e il suo seguito Marvels – “L’occhio della fotocamera”, (Kurt Busiek, Roger Stern e Jay Anacleto, Marvel Comics, New York, 2008) confrontando come gli autori hanno affrontato i due periodi. Nella prima saga, che attraversava il percorso editoriale della Marvel dal suo interno attraverso il punto di vista di un everyman l’arrivo degli X-Men era accompagnato da una percezione di inquietudine e di paura verso il diverso, nel secondo capitolo l’avanzare dell’oscurità nel reame delle meraviglie è segnato dall’avvento di personaggi come Ghost Rider, Morbius, Man-Thing e soprattutto lo spietato Punisher, il vero villain dell’universo Marvel, il più pericoloso, perché assolutamente integrato nel sistema.
Nasce dalla mente di Gerry Conway e dalla mano di Ross Andru, come villain di Spider-Man, nel numero 129 di Amazing Spider-Man (Marvel, febbraio, 1974). In Italia arriva nel gennaio del 1976 nel numero 149 de L’Uomo Ragno, grazie all’Editore Corno, e il suo nome è “Il Punitore”.
È Mike Baron, l’anarchico sceneggiatore di Nexus, ad occuparsi della prima testata nei primi anni di vita in Italia edito dalla Star Comics. Ma la sua definizione estetica e teorica arriva grazie a “Il Punitore Speciale, Circolo di sangue” (Star Comics, 1989, di Steve Grant, Jo Duffy, Mike Zeck e Mike Vosburg) e Steven Grant definisce The Punisher come una variante pop de Lo Straniero di Camus. “Heidegger, che parte dal pensiero di Kierkegaard, potrebbe essere una chiave di letture di The Punisher: dal momento che non possiamo sperare di comprendere il motivo per cui siamo qua, se c’è qualcosa da capire, l’individuo deve scegliere un obiettivo e perseguirlo completamente, nonostante la certezza della morte e il significato dell’azione. Così è come ho concepito The Punisher: un uomo che sa di dover morire e che riconosce che, nel grande disegno, le sue azioni non contano nulla, ma che persegue la sua esistenza, perché questo è ciò che egli ha scelto di fare”.(1)
Flaneur del sottosuolo metropolitano, Frank Castle è in tutto e per tutto un discendente degli (anti)eroi dell’Hard Boiled, sicuramente ha più a che fare con il fascista Mike Hammer di Mickey Spillaine che con il malinconico Philip Marlowe di Raymond Chandler o con il cinico Sam Spade di Dashiell Hammett, e non solo perchè il teatro delle sue efferate esecuzioni è New York City, unidimensionale segno non decodificabile. Un vigilante privo di approfondimento psicologio, che gareggia in crudeltà con gli stessi criminali con cui si confronta, eppure capace di compiere, all’occorrenza, inattesi atti di puro eroismo. Il suo odio è ciò che lo caratterizza, una vendetta che è ormai diventata immotivata e che è il suo unico scopo e senso.
In soldoni il Punitore non è nient’altro che un serial killer o, come lo definisce l’assistente sociale Jennifer Cooke, “un mostro, uno psicopatico, uno sterminatore di massa… lurido verme fascista” (da The Punisher (Max) 25, novembre 2005, testi di Garth Ennis, in Italia su 100% Marvel Max: Punisher 7, 2007, ed. Panini Comics, trad. Pier Paolo Ronchetti).
Ma è chiaro fin da subito che non è portatore dei valori dei suoi sceneggiatori, non è il veicolo per un messaggio reazionario, ma un pretesto con cui Baron insieme a Carl Potts, Steven Grant, Chuck Dixon e Rick Remender, hanno affrontato temi sociali, riuscendo così a sospendere il giudizio morale sul personaggio. Un tipo di sovversione situazionista (descritta più volte dal filosofo sloveno Slavoj Zizek) che non deriva dalla presa di distanza ironica, bensì dal prendere il sistema troppo sul serio.
La sua forza politically incorrect consiste nello smascherare le contraddizioni e rivelare l’implicita natura reazionaria del Nord America e della casa delle idee. E la cosa ancora più significativa è che il personaggi oltrepassi gli autori che lo hanno animato e il messaggio di secondo livello di cui è portatore.
In tutto sono 5 i cicli narrativi che lo coinvolgono e tuttora gran parte del materiale che lo riguarda non è ancora stato pubblicato in Italia. Fino all’ultima versione in cui Garth Ennis riporta il Punitore alle sue origine pulp in due varianti, quello della serie Marvel Knighs e quello della serie MAX. La prima dal taglio grottesco, in cui la violenza iperbolica è sostenuta da splatter e humour nero; la seconda di un realismo crudo. Due approcci solo apparentemente differenti.
Note
(1) – “Interview with Steven Grant”. http://www.thepunishercomics.com. 2008-11-18.
BREVE CURRICULUM
Antonio Rubinetti
Nato a Codogno (LO), cap. 26845, il 13 giugno 1980 e domiciliato a Milano.
E-mail: ruby_a80@hotmail.com e antonio.ruby@gmail.com
Studi effettuati:
Laurea in lettere e filosofia, corso di laurea DAMS, indirizzo Cinema, vecchio ordinamento, conseguita presso l’università statale di Bologna il 16/03/2006.
Diploma di montaggio audiovideo, conseguito il 6/12/2006 presso l’associazione Mohole, Milano.
Diploma di maturità classica conseguito nel 1999 presso il liceo Novello di Codogno (LO).
Conoscenze linguistiche:
Inglese: buona conoscenza scritta e parlata. Francese: buona conoscenza scritta e parlata
Esperienze professionali:
2009 Web-editor per Speak-Up Magazine.
2008-2009 Caporedattore per la rivista Series Magazine.
Ho collaborato con le riviste Blow Up musica, Series, Fumetto (ANAFI), Fumo di China, Nocturno, http://www.delcinema.it, http://www.delteatro.it, http://www.delrock.it, http://www.sullarte.it, http://www.dellamoda.it.
2007 Ho realizzato filmati matrimoniali e spot pubblicitari per l’agenzia dbmedia.
Stage presso la redazione di Baldini & Castoldi come Web editor per articoli, recensioni e montaggio video.
2006 Inviato a Venezia come corrispondente per la 64 Mostra Internazionale del Cinema.
Stage presso la redazione della rivista Nocturno.
Ho lavorato come proiezionista in sale cinematografiche
Sono stato insegnante di italiano per stranieri.
Organizzatore di eventi culturali (conferenze, concerti, cineforum, spettacoli teatrali) per circolo ARCI.
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