L’ARCHEOLOGO – PARTE NONA: MARVELMAN O MIRACLEMAN?

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RIPROPOSTA


L’Angolo dell’archeologo

Parte nona: Marvelman o Miracleman?

 di Marcello Vaccari

marvelman1Una collana decisamente poco conosciuta, ma che rientra sempre nel discorso sui supereroi pubblicati in Italia, è quella uscita nel 1965/66 per l’editore Edit Europa. Durata 8 numeri, di cui 4 di grande formato (33,5X24 cm) ed altri 4 più piccoli (29,5X22 cm), presentava Marvelman, uno dei rari supereroi nati e prosperati in terra britannica.
La sua storia è però piuttosto singolare, e parte dagli USA.
Negli anni ’40 a contendersi il primato di supereroe più amato dagli americani erano Superman e Captain Marvel della casa editrice Fawcett, e quest’ultimo era divenuto addirittura più popolare del personaggio fondatore del genere, tanto che la D.C. (allora National Periodicals Publications) decise di citarlo a giudizio per plagio. Già nel 1942 l’editore L. Miller & Sons Limited ristampava il materiale della Fawcett in Inghilterra, ottenendo un grande successo, e continuando a vendere bene anche quando, nel dopoguerra in america, i supereroi iniziarono un declino che li portò alla chiusura quasi totale. Quando la causa fu vinta dalla D.C. nel 1953, la Fawcett accettò di interrompere le pubblicazioni di Captain Marvel, soprattutto perché oramai le vendite erano ridotte ai minimi termini, e nel Gennaio 1954 chiuse anche l’ultimo titolo della Marvel Family. In Inghilterra quindi Len Miller, che vedeva in pericolo una sostanziosa fonte di guadagni, decise di rimpiazzare Captain Marvel con un eroe simile prodotto direttamente da lui, che non avesse problemi di copyright, e quindi chiese aiuto allo studio di Mick Anglo, chiedendogli di produrre ben 250 tavole al mese! A questo punto in tutti gli albi del mese di Dicembre del 1953 venne pubblicato un promo in cui si dichiarava che Billy Batson e Freddy Freeman (rispettivamente Captain Marvel e Captain Marvel Jr.) si ritiravano a vita privata (!!!) e lasciavano il compito di proteggere la Terra a Marvelman e Marvelman Jr, facendo così credere ai lettori di essere di fronte ad altri membri della Marvel Family. Il nome di Marvelman Jr comunque non sopravvisse a lungo, rimpiazzato in breve da Young Marvelman. Anglo non fece molte modifiche ai personaggi principali. A parte la scomparsa del mantello, il colore blu del costume (almeno per il personaggio principale) ed i capelli biondi, praticamente non c’era differenza con i vecchi supereroi. Naturalmente cambiò tutti i nomi, ad iniziare dalle identità segrete, e quindi Marvelman era Micky Moran, reporter del Daily Bugle, e diventava superpotente quando diceva la parola magica KIMOTA (ovvero ATOMIC a rovescio), come insegnatogli dall’astrofisica Guntag Barghelt. Questa parola inoltre provocava, anziché un lampo come in Captain Marvel, una nuvoletta tipo fungo atomico, mentre i poteri ricevuti erano esattamente gli stessi del suo predecessore, ma spiegati con origini, appunto, atomiche. Young Marvelman era invece Dicky Dauntless, e riceveva i suoi poteri quando proferiva il nome del suo eroe Marvelman, proprio come faceva Captain Marvel Jr., mentre il costume era rosso (molto simile quindi a quello originale, mancanza del mantello a parte). Qualche tempo dopo apparve anche Kid Marvelman, ovvero Johnny Bates, bambino di 9 anni con gli stessi poteri ed un costume giallo.

L’arcinemico era il Dr. Gargunza, ad emulazione del Dr. Sivana di Cap. Marvel, ed apparve moltissime volte nelle storie della nuova Marvelman family, mentre la nemesi era Nastyman, supercattivo nerovestito, controparte di Black Adam. Queste storie, tutte della durata di 6-10 pagine, non differivano molto da quelle contemporanee di Superman e compagni, ed erano piuttosto scarse e spesso molto ingenue, chiaramente destinate ad un pubblico infantile, ma tutto sommato erano anche simpatiche. Anche i disegni della bottega di Anglo, pur essendo tutto sommato un buon prodotto seriale considerata l’epoca, non sono comunque mai esaltanti, a parte qualche rara eccezione, ed anzi sono a volte meno che mediocri. Marvelman era un eroe che andava piuttosto per le spicce, e non si dannava certo l’anima se il cattivo di turno ci lasciava le penne.

Oltre a combattere criminali, minacce dallo spazio e perfino dei, si dilettava anche molto a viaggiare nel tempo, e parecchie avventure sono ambientate nella, appena conclusa, seconda guerra mondiale.
Entrambe le collane di Marvelman terminarono dopo ben 370 numeri nel Febbraio del 1963, soccombendo alla crescente ondata dei supereroi statunitensi, ed in particolare è probabile che il colpo di grazia sia venuto da quelli della neonata Marvel.
Quasi venti anni dopo, nel 1982 l’inglese Quality Comics riprese il personaggio sulle pagine della rivista Warrior, affidandolo alle cure di due autori semisconosciuti: Alan Moore e Alan Davis (anche se i primi episodi sono disegnati in tutto o in parte da Gary Leach). La stupenda storia che ne risultò è una delle più belle pagine del fumetto supereroico degli anni ’80, ed è stata parzialmente pubblicata in Italia dalla Max Bunker Press, sulla rivista BHANG. Sulla serie di Alan Moore ritorneremo in futuro perché merita un articolo a parte.
Purtroppo le pressioni della Marvel Comics (che non vedeva di buon occhio un personaggio che si chiamava Marvelman, ma che in realtà non avrebbe potuto mai avere ragione se trascinata in tribunale, visto che il personaggio era preesistente addirittura alla casa editrice stessa) riuscirono a far desistere la Quality Comics dopo 21 episodi, ma la Eclipse Comics decise ugualmente di importarlo in America nel 1995, cambiando però il nome in Miracleman. Gli episodi iniziali vennero anche proseguiti da Neil Gaiman, ma purtroppo non videro mai la fine per l’improvvisa interruzione della collana dovuta a problemi finanziari della Eclipse. Gli ultimi due numeri erano comunque stati già scritti e disegnati, ed aspettano solo che qualcuno li pubblichi. L’Eclipse ha anche prodotto in proprio e pubblicato una mini di tre numeri chiamata “Apocrypha”, contenente diverse brevi storie realizzate da parecchi notevoli autori.
Attualmente i diritti di pubblicazione del personaggio sono nelle mani di Todd McFarlane che ha comperato tutti i diritti della defunta Eclipse, ma finora non ha dato nessun segno di voler finalmente pubblicare le storie inedite.

Cronologia 

In Italia l’unica pubblicazione (all’anno 2006) del Marvelman classico è avvenuta nel 1965/66 (quindi quando le testate inglesi erano già chiuse) per l’editore Edit Europa, in una collana durata 8 numeri, di cui 4 di grande formato ed altri 4 più piccoli, contenenti mediamente 5 storie.

N°1 Dicembre 1965 (L.150 33,5X24)
Il fantastico pianeta Bleep.
N°2 Gennaio 1966
La minaccia subacquea
N°3 Marzo 1966
In Utopia
N°4 Aprile 1966
Il pericolo subacqueo
N°5 Maggio 1966 (L.150 29,5X22)
Marvelman a Blackpool
N°6 Giugno 1966
L’uomo rana
N°7 Agosto 1966
La maledizione
N°8 Dicembre 1966
Marvelman e l’uglisauro


Link Utili – 
http://www.leylander.com/intercom/marvelman/


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A sinistra il primo numero italiano di Marvelmen N°1 (12/1965), sopra la Marvelman family al completo

marvelman N°33



Il primo numero di Marvelman inglese, che segue come numerazione quello di Captain Marvel.



La Marvelman Family al completo in
tutti i suoi sfavillanti costumi.



Marvelman in uno dei suoi frequenti viaggi nella seconda guerra mondiale.



Il nuovo Miracleman.