RIPROPOSTA
di Marcello Vaccari
Il Giorno dei Ragazzi (d’ora in poi G.d.R.) è sicuramente il migliore dei supplementi settimanali, dei grandi giornali quotidiani, apparsi in Italia (che del resto non sono molti), e si colloca anche tra i migliori giornali a fumetti in assoluto. Merito di questa qualità, va attribuito all’intelligente formula adottata: il G.d.R. si basa infatti sul settimanale inglese EAGLE, del quale ricalca la grafica e presenta i migliori personaggi avventurosi, integrandoli però con tavole comiche italiane, prime fra tutte quelle del bravissimo Jacovitti, realizzando così un perfetto equilibrio tra comicità ed avventura, e rendendo il prodotto gradevole per tutti i palati.
I primi sei anni di questo giornale sono esemplari.
Nelle sue 16 pagine di grande formato, ospitava in media otto tavole di 6 personaggi diversi, quasi tutte a colori, più varie strisce comiche, che però scompaiono dopo il secondo anno. Fino dal primo numero uscito, a fare la parte del leone sono Dan Dare (tavola di apertura) e Cocco Bill (tavola di chiusura), seguiti a ruota da Jeff Arnold, che nel primo anno presentava due tavole con splendidi colori. Nel paginone centrale era ospitato Luck, in uno strano formato, con la tavola rimontata su due lunghe strisce che percorrevano entrambe le pagine centrali, posizionate in basso. Nella parte alta del paginone centrale è stata ospitata, per quasi tutti i 10 anni, una rubrica pseudoscientifica con grandi disegni a colori. L’unica tavola in bianco e nero ha ospitato prima le zuccherose avventure di Flash Cane Lampo (modellato sul più famoso Lassie), poi le più interessanti avventure marinare di Kid Tempesta, disegnate ottimamente da Giorgio Bellavitis, e durate molti anni. Tra la fine del primo anno e quella del secondo, appaiono altre due tavole che rimarranno un punto fermo della struttura del giornale: le “Vite di Personaggi Storici“, molto ben disegnate e colorate, e la seconda tavola di Jacovitti, inizialmente Gionni Galassia, mentre in seguito solitamente presentava Tom Ficcanaso. Il tutto era corredato da rubriche sportive, racconti in testo avventurosi e fantastici, una coloratissima ed illustratissima enciclopedia degli animali, e rubriche di attualità e cinema.
Questa struttura rimane praticamente invariata (con qualche inserimento e fuoriuscita dal cast dei personaggi) per 6 anni, durante i quali c’è solo da segnalare il cambio della grafica di “copertina” (che in effetti era la prima tavola), probabilmente in concomitanza di un analogo cambio della gemella inglese EAGLE, e la fine dei Luck nel quinto anno. Il settimo anno invece si apre con un diminuito numero di pagine, 12, tutte in bianco e nero tranne la prima, l’ultima ed il paginone centrale utilizzato solo per la pubblicità. Il numero delle storie cala gradualmente, arrivando ad appena quattro nell’ottavo anno. Viene sostituito Dan Dare per quasi due anni (settimo e ottavo) da un personaggio sempre di fantascienza, Willy West, disegnato da Nevio Zeccara tentando di non fare rimpiangere il predecessore, senza peraltro riuscirci molto. Nell’ottavo anno terminano anche altri due personaggi cardine: l’ottimo Jeff Arnold viene sostituito dall’inferiore, ma piacevole, Blackbow il Cheyenne, disegnato sempre da Humphris, mentre Kid Tempesta viene sostituito da una nuova serie di Classici Illustrati (ne erano già apparsi altri in precedenza e continueranno quasi fino alla fine del giornale), in bianco e nero, il primo dei quali è ottimamente disegnato da Jesus Blasco. La qualità globale comunque ne perde abbastanza e la fine si avvicina. Solo Jacovitti rimane immutato con le sue due tavole: Cocco Bill, che dal nono anno viene sponsorizzato dai gelati Eldorado, e Tom Ficcanaso. Torna Dan Dare nel nono anno, prima in bianco e nero, poi riconquistando la tavola di apertura a colori. Ma è una gloria effimera, perché verrà ricacciato all’interno nel decimo (e suo ultimo) anno, che propone copertine che variano da foto, a tavole dipinte, a tavole giganti di Jacovitti a qualche rara tavola a colori di Dan Dare.
Nel nono anno compaiono delle rubriche illustrate che sono quasi dei fumetti: Sapevate Che? presenta fatti strani e curiosi, e l’interessantissima Frontiere in Fiamme, una specie di Storia del West illustrata dal bravo Frank Humphris. Con il numero 48 del decimo anno terminano tutte le storie, tra le quali va segnalato West and Soda di Bruno Bozzetto, così come la vita del giornale come era stata fino a quel momento, legata a doppio filo all’inglese EAGLE. Molti collezionisti terminano a questo punto la loro raccolta, ed hanno piena ragione.
Gli ultimi due anni infatti, si presentano completamente differenti, iniziando dal “formato lenzuolo”, cioè della stessa taglia del giornale a cui sono allegati, con solo quattro pagine, che comunque valgono per otto, che presentano materiale di varia provenienza tra cui spicca solo l’immancabile Cocco Bill di Jacovitti. Tra gli altri fumetti, dei pessimi classici illustrati, un paio di strisce americane, e un personaggio francofono ULTRASSON, non particolarmente divertente, ed una produzione Italiana I NAUFRAGHI che vede il bravo Zaniboni alle matite. Questa formula dura per tutto l’undicesimo anno (1967, che però viene erroneamente definito XII, dodicesimo nella testata) e fino al numero 19 dell’anno seguente (ancora erroneamente stampato come XIII). Tra l’altro almeno un paio di tavole delle storie in corso vengono stampate sul supplemento domenicale, rendendone così difficilissimo il completamento.
Nel 1968 inoltre, manca anche la pubblicazione di materiale inedito di Jacovitti. Viene infatti presentata solo una antologia di Cocco Bill, che evidentemente era il personaggio di gran lunga più popolare del giornale, costruita con pezzi di tavole tratti dalle vecchie storie. Nel numero 19 terminano tutte le storie eccetto la retrospettiva di Cocco Bill, che sospetto sia stata terminata nel supplemento domenicale, e poco dopo il giornale riappare in dimensione ridotte, ma sempre un poco più grandi di quelle originali, e completamente rivoluzionato. Costituito solo da materiale autoctono, tranne forse una tavola comica di dubbia provenienza, termina mestamente la sua esistenza, in modo davvero inglorioso, per un giornale così bello e significativo.
I PERSONAGGI
Veramente stupende le grandi tavole dai colori sgargianti del Dan Dare di Frank Hampson, che per 6 anni consecutivi, e poi di nuovo dopo una pausa di quasi due, hanno fatto da richiamo nella tavola di apertura. Questo è uno dei migliori fumetti di fantascienza mai pubblicati, superato solo da un’altra creatura inglese: Jeff Hawke.
La pubblicazione purtroppo inizia dalle ultime avventure firmate dal grande Hampson, che abbandonò improvvisamente la Eagle nel 1959 in quanto non gli erano stati riconosciuti i legittimi diritti di autore e creatore del personaggio. In quel periodo comunque il lavoro suo e del suo studio, costituito da Eric Eden autore degli stupendi colori, Don Harley, Bruce Cornwell e Keith Watson che lo aiutavano con le matite e che lo avrebbero sostituito dopo qualche tempo, era di qualità eccellente, con storie avvincenti e piene di fantasia oltre che magistralmente disegnate.
Dopo il suo abbandono, il timone fu momentaneamente preso da Frank Bellamy, ottimo autore già presente su quelle pagine con “Fraser il cacciatore” e con le “Vite di uomini illustri” (suo il Marco Polo). Il suo periodo, circa un anno, pur buono, non è all’altezza di quello precedente, ed il personaggio risulta abbastanza stravolto, tanto che prima vengono ritoccate ed aggiunte tavole, poi il timone viene preso dagli ex collaboratori di Hampson, che riportano il nostro su canoni più consoni, ma non certo ai livelli precedenti. E’ un vero peccato che manchi tutto il primo periodo di Dan Dare, che inizia nel 1950.
La seconda colonna portante, ma solo come posizione visto che la sua tavola chiudeva il giornale, è Jacovitti, presente per tutto l’arco vitale del giornale, esclusi solo gli ultimi 40 numeri. Il nostro grande autore propone qui ben due tavole settimanali di due personaggi diversi. A fare la parte del leone è Cocco Bill, mentre buon secondo è Tom Ficcanaso, ma nei quasi 12 anni in cui è stato presente Jac ha avuto modo di presentare parecchi altri personaggi, nati dalla sua fervida fantasia. Come al solito le sue sono tavole ricolme e spassosissime, ed indubbiamente è soprattutto lui a tenere alto il gradimento del giornale presso i bambini.
Altro grande personaggio presentato dal primo numero fino all’ottavo anno, è il Jeff Arnold di Frank Humphris. Un western di classe, con buone storie, ottimi disegni e notevoli colori, anche in questo caso, come per Dan Dare, una vera delizia per gli occhi. Dopo la scomparsa di Jeff, viene proposto Blackbow il Cheyenne, altro western sempre dello stesso autore, ma non alla stessa altezza del primo di cui ha preso il posto. Sempre Humphris firma anche le illustrazioni di una bella carrellata di eventi storici del West presente nel decimo anno. Nel paginone centrale viene a lungo presentato Luck il Sergente della legione straniera, di Geoffrey Bond e Martin Aitchison, una tavola rimontata su due lunghe strisce. Anche in questo caso, si tratta di un buon prodotto, più che discretamente disegnato e colorato, che presenta storie avventurose con forti elementi fantastici. Alla fine del primo anno, inizia una tavola dedicata a grandi uomini della storia, anche in questo caso ottimamente disegnata, ma con testi un po’ troppo tesi all’educazione.
Dopo alcune brevi avventure di Flash Cane Lampo, sulle quali è meglio stendere un velo pietoso, viene presentata una buona tavola avventurosa: Kid Tempesta. Ben disegnata da Giorgio Bellavitis e scritta sicuramente da un italiano sotto pseudonimo, presenta delle movimentate avventure marinare, e si fa’ leggere con piacere. Ad un certo punto Dan Dare viene sostituito da una creatura autoctona, Willy West di Nevio Zeccara, che qui inizia una collaborazione con il G.d.R. che continuerà fino alla chiusura della testata. Questo è forse il migliore dei suoi personaggi, ma ha la sfortuna di dovere riempire il vuoto lasciato da una serie di qualità nettamente superiore. Le storie fantascientifiche di Willi West sono comunque gradevoli, e passabili sono le altre creature di Zeccara.
Saltuariamente ed in varie forme, probabilmente di provenienza diversa, sono state presentate riduzioni di romanzi famosi, che chiameremo Classici Illustrati, anche se questo nome è apparso solo negli ultimi. I primi presentati erano sicuramente provenienti da EAGLE, come la maggior parte del materiale del G.d.R., ed erano di buona qualità, mentre gli ultimi sono probabilmente di produzione autoctona (o francese ?), e di qualità molto scarsa. Fraser l’Intrepido di Frank Bellamy non è durato molto, ma si segnala per le splendide tavole di ambiente africano, sapientemente disegnate da Frank Bellamy, uno dei più grandi Cartoonist inglesi (ricordiamo il suo splendido GARTH). Pier Carpi e Sergio Zaniboni hanno collaborato con il G.d.R. nei suoi ultimi due anni, presentando I Naufraghi, una tavola incentrata sulle avventure di un gruppo di ragazzi, e Lancillotto serie di brevissime (una o duo tavole) storie che coinvolgono dei personaggi che sono, o credono di essere, la reincarnazione dei celebri personaggi dei romanzi della tavola rotonda. Infine sempre nei due ultimi anni, Bruno Bozzetto ha presentato sulle pagine del G.d.R. due delle sue creazioni più celebri West and Soda e “Vip, mio fratello Superuomo“, scanzonati e divertenti.
Ultimo appunto.
Nel 1993 la gloriosa testata del G.d.R. è stata riesumata per un pessimo foglio (quattro pagine dello stesso formato del formato giornale) durato appena 11 numeri. Unici fumetti presenti sono una tavola a colori di Martin Mystere, di Castelli e Filippucci, che viene poi terminata in bianco e nero ed in formato ridotto all’interno del giornale, ed una striscia comica piuttosto scarsa. Una ben misera apparizione per una testata che rievoca magnifici ricordi.
1 QUADRIENNIO | 2 QUADRIENNIO | 3 QUADRIENNIO |