MONDO DISNEY: ALCUNE BREVI RECENSIONI (maggio 1999 – dicembre 1999)

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RIPROPOSTA

Gruppo  di recensioni dedicate ad alcuni fumetti della Disney Italia pubblicati maggio e novembre 1999.
Le recensioni sono scritte da Irpo Ivo.
Buona lettura e/o rilettura.
Mario Benenati


Mickey Mouse Mystery Magazine n. 0

Editore: WALT DISNEY PRODUCTION

Collana: Albi di Mickey Mouse Mystery Magazine.

Lire 4000 – oggi 10,00 € (fonte ebay)

Data di pubblicazione: maggio 1999

Scrittore: Tito Faraci e Ezio Sisto

disegnatore: Giorgio Cavazzano

Copertina: Roberto Santillo


Anderville

Di Ivo Mirko Irpo

Topolino è cresciuto.
Con il 1° numero (che poi è il n° 0) della collana Mystery Magazine si verifica anche per Mickey Mouse, quello che circa 3 anni fa si era verificato per Paperino/Paperinik, cioè l’inizio di un ciclo di avventure che strizzano l’occhio ad un pubblico più adulto e smaliziato.
Il salto di qualità avviene con la storia che prende il nome dalla metropoli in cui questa nuova serie è ambientata.
Anderville, più americana che non Paperopoli o Topolinia, situata sulla costa Atlantica degli Stati Uniti, come si evince dal nome del suo monumento più simbolico, “La Vittoria Atlantica”, ricorda molto New York, ed è quindi adattissima alle ambientazioni noir e inquietanti che la serie propone al lettore.
Gli stessi personaggi che vi compaiono, Clayton, Little Caesar il barista, Sonny, il cattivo Kaminsky, non appartengono alla classica iconografia del personaggio disneyano che siamo abituati a conoscere. Potrebbero tranquillamente far parte di un romanzo Chandleriano, o magari di una storia di Nick Raider, e invece eccoli li’, ad arrovellarsi insieme ad un topo con le orecchie a sventola.
Probabilmente se al posto di Topolino vi fosse stato inserito un altro personaggio, difficilmente ci si sarebbe accorti che questa storia è stata scritta per lui.
Il nostro infatti, non appare come il solito perfettino, sempre in grado di togliere le castagne dal fuoco all’impacciato Basettoni e all’ imbranato Manetta, non appare come un vincente, anzi, in almeno un paio di occasioni, se non ci fosse qualcuno a cavarlo dai guai all’ultimo minuto Kaminsky e il professore riuscirebbero li’ dove Gambadilegno e Macchia Nera non sono riusciti in più di 70 anni, cioè toglierlo fisicamente di torno…
Proprio il fatto che tutto ciò che a Topolinia rappresenta la soluzione ad Anderville per poco non si trasforma in un guaio e che Topolino non è il risolutore, ma piuttosto, un componente di una squadra che pare parecchio affiatata, potrà essere il punto di forza di questa nuova serie che ci mostra il topo alle prese anche con alcune debolezze, quali la paura, o la nostalgia di casa.
Senza contare che l’aria di Anderville sembra fargli acquistare un notevole senso dell’umorismo (vedi a pag 41, o 46), merito del buon soggetto di Tito Faraci che ce lo mostra un po’ più umano, se si può usare questa espressione per un topo, mentre dei disegni del Maestro Cavazzano non vi sto manco a parlare…
Un buon inizio insomma, da cui ci aspettiamo una prosecuzione ancora migliore, con la speranza di leggere avventure godibili, con la giusta dose di colpi di scena, umorismo, suspence, senza contare che aspettiamo tutti di scoprire che fine ha fatto il povero Sonny.

 

A Roma in mostra i 50 anni di Topolino

Di Ivo Mirko Irpo

Il vostro inviato (nel senso che me ce mannano), questa volta e’ andato a farsi a farsi una cultura nella Citta’ Eterna, per la precisione in Galleria Colonna.
Tralasciando di parlare di monumenti e di altre bellezze locali, diciamo che la mostra per i 50 anni di pubblicazione del Topolino libretto in Italia soddisfa in parte la curiosità di chi intende aggiornarsi o semplicemente imparare qualcosa sul conto del nostro giornale preferito ma in parte riserva anche qualche delusione.
Decisamente notevole la collezione di disegni di copertina e di tavole originali esposti, così come l’oggettistica varia: si va dagli innumerevoli gadgets regalati col giornale nel corso degli anni (I dollari della dinastia dei paperi, i francobolli disneyani di S.Marino, lo scudo con le effigi dei personaggi del film Robin Hood, la macchina fotografica di Topolino ecc. ecc.) agli oggetti in qualche modo legati con l’universo Disneyano (le auto dei personaggi realizzate dalla Polistil, i dischi con i vari inni disneyani, i mitici manuali delle Giovani Marmotte ecc.), tutte cose che un appassionato non puo’ che guardare con curiosità, e nostalgia insieme.
Le note per cosi’ dire, dolenti, sono venute da qualche imprecisone, per altro piuttosto grave, per una mostra che si propone di far conoscere agli appassionati notizie, dati, curiosita’. In almeno due casi ho potuto notare sulle tavole esposte delle didascalie esplicative palesemente errate (segno che chi ha scritto i testi delle didascalie non ha messo piede alla mostra a un mese dalla sua apertura ?) in particolare le tavole di una storia disegnata da Cavazzano e della riduzione del “Milione di Marco Polo” di Martina/Scarpa risultavano avere le didascalie invertite.
A parte queste imprecisione dovute forse al fatto di aver preparato le cose con un po’ troppa fretta, dobbiamo prendere atto del fatto che se un giorno la Disney italiana deciderà di aprire un museo permanente del fumetto, si guadagnerà certo la gratitudine eterna degli appassionati, tante e tali sono le cose da poter mettere in mostra
Con Topolino in questi 50 anni è cambiata la società, e di riflesso la psicologia dei personaggi si e’ adeguata in maniera da farceli sempre sentire degli amici, piu’ che dei personaggi dei fumetti.
Non mai venuta meno la capacità di far si’ che i lettori potessero sognare e pensare, immergendosi nelle letture di Paperino, Topolino & co. senza contare il contributo fornito in questo senso anche da altre testate, su tutte “L’Almanacco di Topolino” di cui parleremo diffusamente in un altro articolo.
Il merito di questo successo è indiscutibilmente legato alla capacita’ dei direttori succedutisi nel corso degli anni, Mario Gentilini, Gaudenzio Capelli, ed oggi Paolo Cavaglione, quest’ ultimo responsabile anche delle testate PK New Adventures e Mickey Mouse Mystery Magazine e sopratutto degli artisti che in questi 50 anni si sono prodigati nel realizzare testi e tavole che hanno consolidato la fama del Toplino libretto, 50 anni durante i quali Topolino non e’ mai invecchiato, ma per nostra fortuna e’ costantemente cresciuto.


ALMANACCO TOPOLINO 2 (nuova serie)

Editore: WALT DISNEY PRODUCTION

Collana: ALMANACCO TOPOLINO nuova serie – n° 2

€ 5,10 € 6,00 (-15%)Antiquariato – fonte www.fumetto-online.it

Data di pubblicazione: maggio 1999

AA.VV.

Contenuto
(fonte fonte www.fumetto-online.it)

Titolo Note Disegnatore Sceneggiatore
copertina 1 p. TURCONI Stefano
ZANOTTA Roberta
Zio Paperone e il tetracarbossidone 28 p. CAVAZZANO Giorgio DALMASSO Gian Giacomo
Zio Paperone e il monte degli eremiti 30 p. BOTTARO Luciano MARTINA Guido
Pippo e l’eroismo premiato 8 p. BRADBURY Jack FALLBERG Carl
Zio Paperone e la caccia al tesoro sottomarino 17 p. ROTA Marco WEJP-OLSEN Werner
KENNER Jim
Topolino: Obiettivo Luna 16 p. CARPI Giovan Battista
Nonna Papera e la rapina bis 21 p. PEREGO Giuseppe DALMASSO Gian Giacomo
Zio Paperone e gli stivali di Zompaper 28 p. BORDINI Giorgio CIMINO Rodolfo
Topolino e la porta del sole 31 p. DE VITA Massimo BAROSSO Abramo
BAROSSO Giampaolo
copertina 1 p. TURCONI Stefano
ZANOTTA Roberta

Bentornato Almanacco

di Ivo Mirko Irpo

Bentornato caro vecchio Almanacco.
Una iniziativa interessante, quest’ultima in ordine cronologico della Disney Italia, che consente agli appassionati di poter rileggere, o apprezzare per la prima volta, nel caso dei più giovani, alcune delle più belle storie pubblicate sulla storica testata edita da Mondadori a partire dal 1957.
Si comincia decisamente alla grande, con una serie di storie firmate da alcuni tra i più grandi autori italiani, sia ai testi (Dalmasso, Martina) che ai disegni (Scarpa, Carpi, Cavazzano), e con alcune ristampe di storie di produzione americana.

La nuova edizione dell’Almanacco riprende il discorso che nella seconda metà degli anni ’70 era stato iniziato con il Super Almanacco Paperino, altra leggendaria testata che ospitava le ristampe delle migliori storie apparse sulle pagine dell’ Almanacco e poi per una serie di bizzarre scelte editoriali, mai più riproposte.
Queste storie, caratterizzate dal formato di 4 strisce per tavola, anzichè le tre del classico formato di Topolino libretto, erano infatti state dimenticate quando alla fine degli anni ’80 il S.A.P. divenne Paperino Mese.
Le storie pubblicate sull’Almanacco hanno la caratteristica di essere quasi sempre di stampo avventuroso. Probabilmente il lettore esperto riesce a rendersi conto da

subito se una storia appartiene al filone dell’ Almanacco, quasi avessero una sorta di aura particolare; come nel caso di quella che apre il n° 1, di cui vediamo sopra la copertina BEL-LIS-SI-MA realizzata da Stefano Turconi. Stiamo parlando della storia di Dalmasso/Carpi, “Topolino Agente Segreto”, in cui il Topo e il suo amico spillungone si esibiscono come agenti segreti del governo di Topolinia.
Interessanti poi, anche le rubriche contenute all’interno della rivista, in particolare:

  • Almanosità in cui vengono sviscerate curiosità relative alle storie, alla loro realizzazione e ai loro autori;
  • Almanocchio a… cui viene analizzato un tema relativo ad una delle storie pubblicate (nel caso del primo numero, si parla di James Bond ed agenti segreti) sia direttamente che dal punto di vista delle citazioni disneyane;
  • Almanistory >ovvero, la cronologia di tutte le storie pubblicate nel corso degli anni sull’Almanacco, anche se per la verità quest’ultimo elenco viene centellinato con una parsimonia paperonesca…

Una pubblicazione che sicuramente è stata apprezzata dagli appassionati, che avranno modo di rileggere alcune splendide storie, che altrimenti, a causa del loro formato atipico difficilmente troverebbero altra collocazione, mentre invece ai lettori più giovani viene data la possibilità di leggerle per la prima volta, in ogni caso il cultore Disney non rimarrà deluso da questa nuova testata.

 

Topolino n° 2283 (libretto)

AA.VV.

Editore WALT DISNEY PRODUCTION

Data di pubblicazione: 31 agosto 1999

€ 2,12 (2,50 € con uno sconto del 15%)Antiquariato – fonte www.fumetto-online.it

Ma Paperon de Paperoni è one$to ?

di Ivo Mirko Irpo

Il dubbio sorge legittimamente, dopo aver letto la storia “Zio Paperone e la sorgente dai riflessi d’oro”, di Rodolfo Cimino coi disegni di Ottavio Panaro, pubblicata qualche settimana fa, sul Topolino n° 2283.
E’ cosa nota, ormai non solo agli addetti ai lavori, ma anche ai semplici appassionati, che la Disney fà del politically correct una delle sue bandiere, al punto di curare maniacalmente le ristampe di storie in cui vengano trattati argomenti considerati non più adatti al pubblico disneyano; capita spesso di leggere infatti che i paperi e i topi sorseggino dei succhi o delle minerali, là dove nelle versioni originali si faceva tranquillamente riferimento a birra o whisky, o anche che vengano smussati i toni violenti di P.d.P. nei confronti di Paperino o di Rockerduck, riscrivendo i testi e sostituendo tutte le allusioni ad omicidi,infarti e cadaveri.

Alcune storie non vengono più ristampate per l’impossibilità di purificarle senza doverle stravolgere, come nel caso de “Topolino e il Cobra Bianco” di Martina-Bioletto, per i contenuti troppo violenti, o come “Paperino in Vulcanovia” di Carl Barks, nella quale vengono presi in giro, esasperando i luoghi comuni della siesta e del far niente, i latino americani.
In alcuni casi, come per le storie di Barks, le direttive provengono direttamente dalla Disney americana, che sembra prestare particolare attenzione a questo tipo di problematiche.

A questo punto torniamo a parlare della storia di cui vi accennavo all’inizio, e della cosa che mi ha lasciato perplesso, cioè che lo zione si faccia ben pochi scrupoli di boicottare Rockerduck che distribuisce gratuitamente la sua acqua, per alleviare le sofferenze della cittadinanza di Paperopoli, solo perchè questa bella pensata del miliardario in bombetta rischia di far sfigurare il papero in cilindro davanti ai suoi concittadini.
P.d.P insomma, ci mette del dolo, della consapevolezza, della bastardaggine persino, pur di realizzare con mezzi non leciti ciò che per una volta tanto non era riuscito a realizzare coi mezzi soliti, vale a dire gabbare Rockerduck.

Altre volte il vecchio cilindro non si era dimostrato un campione di onestà; se dobbiamo considerare come filologicamente corrette le sole storie scritte da Carl Barks ed in seguito da Don Rosa, una sola volta agli inizi del secolo, come raccontato nell’ undicesimo episodio della saga di Paperon de Paperoni, aveva commesso una carognata facendo mettere a ferro e fuoco un villaggio in Africa Centrale, i cui abitanti si erano rifiutati di vendergli le loro terre,e questo gli era costato la persecuzione per un numero imprecisato di anni successivi da parte di un Gongoro; ma se si prendono per buone anche le storie di produzione italiana, molte di queste, spesso scritte da Guido Martina vedevano lo zione agire ai limiti della legalità, se non oltre.

Storie queste realizzate negli scorsi decenni, e che ora difficilmente vengono ristampate, a causa di quei problemi di censura interna di cui parlavamo prima, ma ora con la realizzazione di questa storia si è compiuto un passo indietro, con l’aggravante (secondo me) di aver affrontato questo tema, in una storia tra l’altro bruttina e banalotta e con un finale decisamente orribile, pur se realizzata da un altro tra i migliori soggettisti della Disney italiana, Rodolfo Cimino.
Non ci resta che sperare che il nostro miliardario preferito non cada più in infortuni del genere, il vecchio taccagno in fondo ci sta parecchio simpatico, e quando Barks l’ha creato più di 50 anni fa, non se lo immaginava certo come un vecchio truffatore, ma come lo splendido protagonista di tutte quelle avventure che lui,e in seguito i suoi colleghi d’oltreoceano ed oggi Don Rosa hanno saputo regalarci.

 


PK New Adventures n.35

“Clandestino a Bordo”

Brossurato, 80 pagine – Prima stampa Novembre 1999

The Walt Disney Company Italia

Manuela Razzi, Donald Soffritti, Sonia Matrone (Disegnatori)

Francesco Artibani (scritore)

Recensione di Ivo Mirko Irpo

Forse qualcuno di voi si chiederà perchè inizio a recensire PKNA solo a partire da questo numero, dato che ormai l’ambientazione e i tratti psicologici dei personaggi, hanno assunto caratteristiche ben definite.
Il motivo è che finora non ci avevo mai pensato, ma adesso che mi sono deciso mi sembra di dover prima di tutto fare un breve riassunto di quello che è capitato a Paperino/Paperinik (anzi PK) in questi ultimi 3 anni per chi ne fosse rimasto all’oscuro…

Tanto per cominciare PK non affronta più banali criminali, ma una razza di bellicosi alieni (Evroniani) e criminali di cui tutto si può dire meno che siano banali (L’Organizzazione) che si occupa di loschi traffici ed attività illecite facendo muovere i suoi accoliti tra le varie epoche spazio-temporali (pare che si siano impossessati del tesoro di chissà quali civiltà remote,del passato ma anche del futuro).
Al contempo, Pikappa ha conosciuto una serie di personaggi che lo aiutano nella guerra che i biechi (dal gran becco appunto..) Evroniani hanno scatenato contro il pianeta Terra, su tutti la megaintelligenza artificiale nota col nome di Uno, creata dall’eccentrico e geniale miliardario Everett Ducklair, e la aliena Xadhoom, che vedete nella copertina dell’albo qui di fianco.

Xadhoom è originaria del pianeta Xerba, distrutto con la sua erudita civiltà dagli evroniani, rimasta vittima di un esperimento che ne ha modificato l’aspetto, ma anche le caratteristiche genetiche, dandole la possibilità di trasformarsi addirittura in una Nova, cioè una stella, se solo lo volesse, cosa questa che però comporterebbe la disgregazione della stessa Xadhoom oltre che di tutto cio che le fosse intorno, in un arco imprecisato di anni-luce.
Xadhoom ha giurato di vendicarsi, praticamente senza fare prigioneri, dei poveri evroniani, i quali si trovano quindi a dover fronteggiare oltre che la versione impavida del buon PK, dotato di una serie di meraviglie fantascientifiche fornitegli da Uno, anche la aliena dagli occhi fluorescenti.

Un altro dei personaggi principali tra i nuovi protagonisti di questa vera e propria saga è il Razziatore, membro della suddetta Organizzazione, ma attivo anche come libero professionista, si muove tra le varie epoche realizzando furti su commissione o comunque imprese criminose, per questo motivo ha dovuto scontrarsi con PK e Uno, i quali hanno col tempo imparato che può essere in realtà anche un valido alleato, come è successo nel n° 14 “Carpe Diem” il miglior episodio della serie, nel quale il Razziatore e PK hanno salvato non solo il mondo, ma l’intero universo agendo per conto dell’ Organizzazione, ed anche nel n° 33 “Il Giorno che Verrà” nel quale invece il Razziatore salva il povero Paperino/PK da un possibile, angosciante futuro.

Ci sarebbero molti altri personaggi di cui parlare, la Tempolizia e l’agente Lyla Lay, Camera 9, lo spietato Angus Fangus, ed altri ancora, ma ci riserviamo di fare ciò in un altro articolo col quale esploreremo l’intero PKUniverse im maniera più approfondita.
Per il momento ci accontentiamo di commentare questo n° 35 che si propone tra l’altro come il I episodio di una trilogia dedicata a Xadhoom. Premetto che per il mio gusto personale le storie con la bionda aliena non sono tra le migliori della serie, per il fatto che per quanto gli Evroniani o chiunque altro si sforzino, non c’è verso non dico di eliminarla, ma neanche di farle un graffietto, e questo ci permette inevitabilmente di immaginare sin dalle prime pagine come potrà andare a finire.
E devo dire che neanche questa storia sembra fare eccezione pur elevandosi sulle altre un po’ per qualche buono spunto umoristico del soggetto di Francesco Artibani, ma anche per la scoperta da parte nostra di un nuovo nemico per Xadhoom & PK (se volete sapere chi è leggete la storia, non mi sembra bello anticiparvelo qui) che potrà riservare sviluppi futuri alla saga di sicuro interesse.

Una cosa invece che mi viene in mente di segnalarvi è la storia secondo me migliore tra quelle che hanno per protagonista Xadhoom, che è la storia breve dipinta da Fabio Celoni intitolata “Linea Piatta”, pubblicata in coda all’albo n° 31, e facente parte della mini serie “Io Sono Xadhoom”, una vera chicca, ma anche qui tenete presente che sto esprimendo un giudizio molto personale..
Concludo quindi rimandandovi ad uno dei prossimi articoli in cui come vi dicevo parleremo più diffusamente di ciò che PK, inteso come personaggio è diventato, e ne analizzeremo l’intero universo, sperando (ahimè) che il vostro cronista non debba farvelo attendere troppo….

Tutte, ma proprio tutte, le immagini pubblicate sono © Walt Disney Company, ed usate a scopo divulgativo

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