Quattordicesima puntata dello speciale di Glamazonia dedicato ai Trent’anni di Sandman, il celebre character nato dalla penna di Neil Gaiman. Oggi diamo spazio ad un altro bel volume del 1999 dedicato a Morfeo, che cronologicamente viene prima di “Endless Night”.
Vi Auguro Buon Natale ed un felice inizio di Anno Nuovo.
Noi ci ritroveremo il 5 gennaio 2019, con una galleria, di omaggi disegnati, dedicata a Sandman.
Buona lettura
Mario Benenati
Breve riassunto. Dopo l’introduzione di Marcello Vaccari (fondatore di Glamazonia), si sono susseguiti una serie di articoli, per la maggior parte scritti da Fabio Ciaramiglia: l’analisi di “Vite Brevi”; l’articolo di Alessandro Assiri (“Sogna ragazzo sogna” ); l’approfondimento “Sulla figura di Hamnet fra Ulisse e Titania”; un bellissimo viaggio nel Reame del Sogno; un percorso ipertestuale nella Stagione delle Nebbie; le recensioni di “Oltre le Sabbie del Sogno”, di “Una Strana Storia d’Amore e de “Il Bacio del coyote”, queste tre ultime tratte dalla serie The Dreaming; e la recensione di “Sandman present: Due ragazzi morti”. A queste sono seguite le recensioni del volumetto “Sandman present: Le furie” e quello intitolato “La Locanda alla fine dei mondi“. Nella puntata precedente, infine, abbiamo riletto “Endless Night” un volume del 2002-03 con tante storie, ognuna disegnata da un artista diverso.
THE DREAM HUNTERS
E dopo dieci anni si sogna ancora
Di Fabio Ciaramaglia
A distanza di dieci anni dal primo numero della serie Sandman (“Sleep of the Just“) e a circa tre anni dall’ultimo (“The Tempest“), Neil Gaiman è tornato a scrivere una storia del Signore dei Sogni: è una miniserie dal titolo “The Dream Hunters” (1999, i cacciatori di sogni), la cui pubblicazione in Italia da parte della Magic Press sembra ormai alle porte.
Chi si aspetta una grande storia non resterà deluso, ma chi si aspetta un fumetto di stampo classico probabilmente sì. Infatti, da un punto di vista strettamente strutturale, questa miniserie è concepita sul modello di “Stardust” (N. Gaiman, C. Vess): è a tutti gli effetti un romanzo, diviso in sei capitoli, con illustrazioni disegnate dal maestro giapponese Yoshitaka Amano.
L’ambientazione è piuttosto atipica, poiché la storia è collocata in un Giappone feudale, nel quale si muovono Monaci e Dei buddisti, Signori dello Yin e dello Yang, Animali (in un certo senso anche antropomorfi) con strani poteri magici. In tutte le loro vicende intrecciate, ovviamente, prende parte anche il vecchio Morpheus: come in alcuni episodi della serie, Sandman non è il deciso protagonista, ma in un certo senso una sorta di “deus ex machina” attraverso il quale possono avvenire determinati fatti, e inoltre, come i lettori ben sanno, egli è e resta fino alla fine un compartecipe neutrale di tutto ciò che accade. Gaiman sembra trovarsi a proprio agio in questa sua nuova veste di “novellatore”: nel periodo “post-Sandman”, infatti, lo abbiamo visto su “Stardust” (fiaba modellata su quelle antiche: violenza, realismo e magia, orrore, buoni sentimenti ma assenza di un lieto fine classico alla “E vissero per sempre felici e contenti”) e sul romanzo “Neverwhere” (è uscito in traduzione da un anno circa; da non perdere). Ovviamente la destrezza di Amano (“Final Fantasy” non vi dice nulla?) contribuisce ad arricchire la prosa magica di Gaiman: ogni tavola (ve ne sono circa una ogni due pagine) è da studiare nel dettaglio come una piccola opera d’arte, ma anche per raccogliere a livello visivo altre chiavi di lettura della storia. Sinceramente dubito che Gaiman ritorni a scrivere regolarmente fumetti, ma ritengo che con questi ibridi che sta producendo attualmente abbia molte più possibilità di esprimere la sua arte di narratore (sta scrivendo attualmente “American Gods“). Potrà scrivere graphic novel singole(come “Mr Punch”), ma dubito un suo impiego in un lavoro seriale senza delle precise garanzie di libertà e svincoli dal mercato da parte degli editori.
A questo punto vi voglio parlare della storia, ma non voglio rovinarvi il piacere della lettura e quindi sarò lacunoso e sintetico. E’ una storia di amore, un amore da alcuni punti di vista impossibile; è anche una storia di paura della morte e di vendetta; è un racconto zen; è una fiaba di stampo antico e quindi non ha un lieto fine nel senso pieno del termine. Se vi si sono inumiditi gli occhi in “The Wake” o con “Stardust”, succederà ancora. È una storia che tutti possono leggere, ma i vecchi fan potranno apprezzare le versioni giapponesi di Morpheus e del suo corvo, di Caino e Abele e delle tre Weird Sisters. Questi personaggi fanno solo da sfondo e la storia principale è un’altra e se volete conoscerla potete sognarla.
“But dreams are strange things, and none of us but the King of All Night’s Dreaming can say if they are true or not, nor of what they are able to tell any of us about the times that are still to come” (DH, p.126)
(Ma i sogni sono strani, e nessuno se non il Re dei Sogni di Tutte Le Notti può dire se essi siano veri o no, oppure comprendere quanto essi siano capaci di raccontarci dei tempi che devono ancora venire; trad. mia)
Giudizio:
Prima edizione inglese: 1999 – 130 pp. 29.95$ (hardcover), 19.95$ (paperback)
nuova ristampa del 2009 – Miniserie di 4 numeri , Rilegatura: Hardback
Prima edizione Italiana: Magic Press (2005), € 25,00
Ultima edizione: RW – Dana (settembre 2017) € 15,90