SANDMAN 30th Anniversary: KING OF STORIES. La Vera Nascita di SANDMAN (1939-1989)

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Sedicesima puntata dello speciale di Glamazonia dedicato ai Trent’anni di Sandman, il celebre character nato dalla penna di Neil Gaiman.

Il comicdom mondiale sta dedicando tanti spazi a Sandman (articoli approfondimenti ed altro), nel trentesimo anniversario del n.1 della serie omonima . Noi di Fumettomania e Glamazonia che, invece, siamo partiti con molto in anticipo con la celebrazione del character nato dalla penna di Neil Gaiman siamo entrati negli ultimi due mesi di questo lungo speciale.
Ogni settimana, il mercoledi, potrete leggere ancora degli articoli (4 compreso quello di oggi) più una, forse due gallerie di omaggi disegnati.
Oggi accogliamo l’amico Dario Janese che ci descrive con minuzia e precisione alcuni elementi fondamentali legati alla nascita editoriale di Sandman.
Buona lettura, e se vi piace l’articolo condividetelo.
Mario Benenati

Breve riassunto. Dopo l’introduzione di Marcello Vaccari (fondatore di Glamazonia), si sono susseguiti una serie di articoli, per la maggior parte scritti da Fabio Ciaramiglia: l’analisi di “Vite Brevi”; l’articolo di Alessandro Assiri (“Sogna ragazzo sogna” ); l’approfondimento “Sulla figura di Hamnet fra Ulisse e Titania”; un bellissimo viaggio nel Reame del Sogno; un percorso ipertestuale nella Stagione delle Nebbie; le recensioni di “Oltre le Sabbie del Sogno”, di “Una Strana Storia d’Amore e de “Il Bacio del coyote”, queste tre ultime tratte dalla serie The Dreaming; e la recensione di “Sandman present: Due ragazzi morti”. A queste sono seguite le recensioni del volumetto “Sandman present: Le furie” e quello intitolato La Locanda alla fine dei mondi“. Sono seguiti due recensioni su: “Endless Night” (un bel volume del 2002-03 con tante storie, ognuna disegnata da un artista diverso), e sulla una miniserie dal titolo “The Dream Hunters” (1999, i cacciatori di sogni) disegnata dal maestro giapponese Yoshitaka Amano.
La settimana scorsa abbiamo attenzionato la produzione Supereroistica di Neil Gaiman.


KING OF STORIES.
La Vera Nascita di SANDMAN (1939-1989)

di Dario Janese

Storie
Storie su altre storie, e storie fatte di storie.

Quando Neil Gaiman accettò l’incarico di riprendere e rivedere completamente una serie DC Golden Age dal titolo SANDMAN – lavoro già intrapreso senza fortuna negli anni ’70 dal Re Jack Kirby – , lo scrittore inglese decise di fare di quel che era stato prima un noir con un protagonista (Wesley Dodds) detective con un enigmatico legame con la sfera onirica, e poi un serial supereroistico con un agente mistico residente nella dimensione dei sogni, il primo fumetto a testo compiutamente metalinguistico. Il nuovo Sandman sarebbe stato la personificazione stessa della Storia, la narrazione in sè che diventa narrata in un continuum autonomo (“Non serve che una storia sia accaduta, per essere vera”).

I Sogni non sono che storie allo stato libero, espressioni della Storia Prima, l’Universo di cui Morfeo è l’aspetto narrativo.
Ma le storie nascono da altre storie, e lo stesso Gaiman si trovò deliberatamente a recuperare e integrare nozioni e personaggi preesistenti, il cui sviluppo appare una vicenda a sè stante, con una discreta dose di ironia e i suoi twist di trama.

Gli Eterni, cioè i vari aspetti della realtà che costituiscono la “famiglia” di Morfeo, nascono dalla figura di Destino. E Destino nasce nel 1972, come narratore della rivista WEIRD MYSTERY TALES dal n.1, detentore del Libro del Destino dalle cui pagine le storie prendono vita grafica. Il suo creatore è Marv Wolfman, il disegnatore Bernie Wrightson.

Le testate antologiche fantasy e horror, sia DC che Marvel, avevano spesso questo tipo di figura che interpretava i frames tra un racconto e l’altro. E il primo tra loro era stato Caino, figlio primogenito di Adamo e primo omicida, posto da Haney/Sparling/Orlando a guardia di una casa simbolica depositaria dei misteri del mondo a partire da HOUSE OF MYSTERY 175 del 1968. Al fratello Abele, creato da Hanerfeld/Draut/Orlando e presentato da Caino stesso all’inizio di DC SPECIAL 4 dell’anno dopo, sarebbe stata assegnata la casa sorella dei segreti da HOUSE OF SECRETS 81 del 1969.

Curiosamente, i due fratelli biblici vennero ricalcati sull’aspetto del giovane scrittore Len Wein e su quello dello stesso Mark Hanerfeld, e i due compariranno insieme in abiti di scena in una famosa fotografia da una successiva gestione di HOUSE OF MYSTERY ( immagine qui di fianco, da HM 4 del 1986).

Ma qui compare il primo twist: il declino del successo delle riviste fanta-horror aveva portato l’editor Karen Berger in persona a presentarsi a Caino in HM 321 (1983), annunciandogli la chiusura della testata e mostrandogli gli uffici della DC Comics, dove aveva incontrato il suo stesso disegnatore, Joe Orlando, e scoprendo di non essere pienamente “reale”, bensì una finzione narrativa.
La storia editoriale di Caino e Abele avrebbe potuto concludersi qui…. se non fosse stato per la pigrizia di Steve Bissette. L’artista-star di SWAMP THING, infatti (che di lì a poco avrebbe praticamente costretto il suo scrittore Alan Moore a trasporre il musicista-attore Sting di cui era fan nella serie, con le sembianze di un certo John Costantine, che aveva già infiltrato in una storia nel numero 25), confessò di essere irrimediabilmente indietro nella realizzazione del nuovo episodio, il 33.

Cover del n. 33 di SWAMP THING

Fu così necessario affidare l’albo a un guest artist, e Moore pensò di approfittarne per ampliare la continuity della serie inserendo la ristampa della nascita del primo Swamp Thing nello storico HOUSE OF SECRETS 92, chiarendo la natura ciclica della manifestazione dell’Uomo delle Paludi. Ma inserì la vecchia storia – omaggiata da John Totleben in copertina – in una cornice onirica di 8 pagine, in cui la protagonista Abby Cable incontra Caino e Abele di fronte alle rispettive Case (si potrebbe notare che la pronuncia del cognome di Abby è la crasi della pronuncia inglese di Cain-Able: il cronista delira o inciampa nel possibile collegamento nella mente di Moore?).
Si stabiliva così un collegamento del tutto casuale tra Misteri, Segreti e dimensione del Sogno.
Un altro elemento importante e parallelo era stata la biblioteca del Castello Fantasma, di cui il tenutario e interprete è Lucien, presentato in TALES OF THE GHOST CASTLE 1 del 1975.

Il pettine al quale tutti questi nodi narrativi dovevano venire è nientemeno che… CRISIS, il megaevento epocale con cui Marv Wolfman (di nuovo) resettò le fondamenta e la struttura del DC Universe. La Crisi sulle Terre Infinite riportò la Casa dei Misteri sulla Terra, a Louisville, Kentucky dove la popolare conduttrice televisiva Elvira la Vampira vi capitò diventandone la tenutaria temporanea, in attesa di ritrovare il disperso titolare Caino (nel frattempo comprimario nella serie mistica minore BLUE DEVIL).

La popolare conduttrice televisiva Elvira la Vampira, tenutaria temporanea, della Casa dei Misteri sulla Terra, a Louisville, Kentucky. dove l

I lettori della nuova serie HOUSE OF MYSTERY furono invitati a fornire una spiegazione della sua assenza e un motivo del suo possibile reintegro, e nell’ultimo numero della run (l’11 del 1987) un fan canadese di nome David Annandale estrapolò la coesistenza della Casa sui due livelli di realtà, quello onirico e quello mondano, e di conseguenza di due Caino, uno “reale” e uno letterario, psicotico omicida seriale del fratello minore.
A questo punto, quando l’anno successivo Neil Gaiman si trovò a studiare il materiale potenziale da cui ricontestualizzare il nuovo SANDMAN, gli elementi erano già tutti sulla scacchiera, e anzi parvero prendere ciascuno spontaneamente il proprio posto.
Il Re dei Sogni aveva un regno, quel regno aveva un castello e il castello una biblioteca con un tenutario di nome Lucien. Nel suo dominio immaginario avevano luogo due Case simboliche princìpi della narrazione fantastica, ciascuna col suo curatore. E Sogno stesso trasse il suo messaggero personare, il Corvo Matthew (precedentemente Matt Cable), per via meta-narrativa dalle pagine del n.1 di SWAMP THING, la serie che aveva riportato Caino e Abele all’attualità e nella dimensione onirica.
Destino diventava il capostipite dell’articolazione dell’universo delle Storie, personalizzata in una famiglia fatta di Sogno e Morte, Desiderio e Disperazione, Distruzione e Delirio. E Sogno stesso rendeva meta-omaggio alla sua matrice editoriale in SANDMAN MIDNIGHT THEATRE, incontrando Wesley Dodds, il primo Sandman del 1939, chiarendo il suo rapporto con lui (una scheggia di Sè espressa nella coscienza di Wes ampliata al Regno dei Sogni) e chiudendo così il cerchio della narrazione.
La vita del Mito ricominciava a recitare se stessa.


DARIO JANESE, torinese, 1964, sociologo e storico americanista, dall’infanzia cultore del Fantastico in tutte le sue forme espressive. Scrittore, saggista e curatore di laboratori letterari e di informazione civile, ha tenuto cicli di divulgazione dell’opera di Lovecraft, Ballard e Pasolini e di lettura storica delle Scritture. Da vari anni conduce un blog (Lone Ranger) di storia critica del fumetto e vari gruppi Facebook sulle espressioni del Fantastico nella cultura popolare.

SPECIALE SANDMAN 30th Anniversary

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