Diciosettesima puntata dello speciale di Glamazonia dedicato ai Trent’anni di Sandman, il celebre character nato dalla penna di Neil Gaiman.
Dopo i due bellissimi tributi inediti, disegnati da Gino Vercelli e da Daniela Dimat tornano gli articoli gli ultimi tre tutti dedicati a Death, che dopo Morfeo è il character più importante di Gaiman. Si comincia con Death: At Death’s Door, recensione di Fabio Ciaramaglia.
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Mario Benenati
Breve riassunto. Dopo l’introduzione di Marcello Vaccari (fondatore di Glamazonia), si sono susseguiti una serie di articoli, per la maggior parte scritti da Fabio Ciaramiglia: l’analisi di “Vite Brevi”; l’articolo di Alessandro Assiri (“Sogna ragazzo sogna” ); l’approfondimento “Sulla figura di Hamnet fra Ulisse e Titania”; un bellissimo viaggio nel Reame del Sogno; un percorso ipertestuale nella Stagione delle Nebbie; le recensioni di “Oltre le Sabbie del Sogno”, di “Una Strana Storia d’Amore e de “Il Bacio del coyote”, queste tre ultime tratte dalla serie The Dreaming; e la recensione di “Sandman present: Due ragazzi morti”. A queste sono seguite le recensioni del volumetto “Sandman present: Le furie” e quello intitolato “La Locanda alla fine dei mondi“. Sono seguiti due recensioni su: “Endless Night” (un bel volume del 2002-03 con tante storie, ognuna disegnata da un artista diverso), e sulla una miniserie dal titolo “The Dream Hunters” (1999, i cacciatori di sogni) disegnata dal maestro giapponese Yoshitaka Amano.
Nelle settimane scorse abbiamo affrontato anche la produzione Supereroistica di Neil Gaiman e la genesi di Sandman e dei personaggi princiapli della serie a cura dal super esperto Dario Janese.
Death: A casa di Death
Testi e disegni di Jill Thompson
Brossurato, 204pp. in b/n
Unica edizione italiana: Magic Press
costo: 7 euro
Articolo di Fabio Ciaramaglia
Ancora intorno alla “Stagione delle Nebbie“.
Jill Thompson, dopo aver deliziato il suo pubblico con I Piccoli Eterni, una breve storiella molto simpatica e con un target che probabilmente non è solo quello di chi legge Vertigo, si propone di realizzare un’altra storia, graficamente originale, con protagonista una degli Endless, Death. In particolare, in questa storia, l’autrice decide di disegnare la storia in versione manga, quindi con i personaggi che sembrano molto più giovani di quello che sono e che tendono a enfatizzare le proprie espressioni facciali (come lo strabuzzare degli occhi, le gocce di sudore, ecc.). Come ne I Piccoli Eterni (che, ricordiamo, era legato alle vicende di Vite Brevi) la Thompson anche in questo caso colloca in maniera accurata gli eventi della propria storia all’interno della cronologia sandmaniana: precisamente, all’interno di alcuni eventi di La Stagione delle Nebbie che Gaiman non aveva chiarito. Dopo la rinuncia di Lucifero, la temporanea chiusura dell’Inferno provoca il ritorno dei dannati alla vita. Costoro, confusi, si recano verso l’ultima cosa che ricordano, ovvero verso la casa di Death. Per questo motivo questa si fa aiutare dalle sue due sorelle Delirio e Disperazione e organizza una sorta di festa in cui tenere impegnati gli innumerevoli profughi dall’Inferno. L’autrice intercala costantemente il racconto principale con i momenti più salienti dell’originale di Gaiman, in modo tale che si possa comprendere questa storia senza una previa conoscenza di quella a cui si riferisce. A margine segnaliamo che anche nella miniserie con protagonisti i due ragazzi morti detective è stata utilizzata una tecnica analoga. L’originalità di Thompson però consiste, e scusatemi se mi ripeto, nel fatto che anche quei flashback sono disegnati in stile manga: quindi anche Lucifero che si fa tagliare le ali e tutte le entità che vanno da Morfeo per reclamare le chiavi dell’Inferno.
Uno dei momenti più caratteristici di questo volumetto avviene proprio durante il party: Disperazione incontra Edgar Allan Poe, che ha speso la sua intera vita nel suo reame, facendone la propria musa. Disperazione, appare da subito innamorata di Poe e nel momento in cui si avvicina per parlargli vede il suo naso sanguinare, con un artificio dei ‘veri’ manga. Se con Delirio è già di per sé piuttosto facile, Jill Thompson riesce a divertire mostrando anche gli altri austeri Endless con le espressioni facciali tipiche dei fumetti giapponesi (facce deformate, gocce di sudore, ecc.). Insomma, questo potrebbe essere di sicuro un esperimento da poter ripetere. Questo fumetto è indicato come un primo approccio a Sandman per chi non lo conosca, ma è anche un’ulteriore prova della qualità seminale di La Stagione delle Nebbie (da cui sono emersi personaggi come Cluracan e Nuala, Loki, Remiel e Duma e storie come I due ragazzi morti detective). Molti si sono cimentati in riletture e spin-off delle storie di Gaiman con risultati piuttosto altalenanti, ma Jill Thompson, lungi dal ricalcare pedissequamente la storia dello sceneggiatore britannico, ne dà una nuova prospettiva, seria e divertente al tempo stesso. In virtù della qualità di questo prodotto, il mio giudizio è ottimo.
GIUDIZIO GLOBALE: |