ALICE IN SUNDERLAND di Bryan Talbot

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ULTIMA RIPROPOSTA

Sono arrivato all’ultima recensione tratta dal sito originario di Glamazonia !
L’opera oggi recensita è uno dei più straordinari fumetti scritti e disegnati dal maestro inglese Bryan Talbot, opera del 2007 è una delle migliori produzioni dell’artista inglese e vi consiglio di recuperarla.
Ho lasciato per ultima questo graphic novel perchè avrei voluto annunciare in concomitanza a questa recensione che altri stupendi fumetti di Bryan e di Mary Talbot stanno per essere pubblicati in edizione italiana, ma non lo posso annunciare; che Mary&Bryan verranno di nuovo in Italia (l’ultima volta fu nel 2013) , ma non lo posso annunciare;  che c’è un bravo e lungimirante Editore che vuole puntate sulla produzine di Mary&Bryan, ma non lo posso annunciare.
Ed allora vi consiglio di seguire Fumettomania&Glamazonia, perché vi annunceremo quando e se queste belle cose accadranno.

Buona lettura, e condividete l’articolo se vi piace.
Mario Benenati,
responsabile dei progeti culturali di Fumettomania Factory
responsabile del sito di Fumettomania
e responsabile del blog di archivio Glamazonia.it

Copertina di Alice in Sunderland, graphic novel scritto e disegnato da Bryan Talbot

ALICE IN SUNDERLAND

di Bryan Talbot
volume cartonato a colori di 324 pagine,
formato 17,5×24,5 cm,
prezzo di copertina 26 EURO
Editore: COMMA 22,
novembre 2007

Recensione del 09/11/2007 di Stefano Marchesini

Un’opera fluviale, coinvolgente, originalissima.

Per l’ennesima volta Bryan Talbot sorprende tutti e sgancia un lavoro che non ha precedenti, almeno non con questa espansione di contenuti, con questo grado di coraggio nel proporre un fumetto “saggistico” di tale ricchezza, dove si abbandona il sostegno di un plot classico per sostituirlo con la fitta trama di aneddoti, miti, personaggi e riferimenti storici, tutti interconnessi e rapportabili a una città del nord-est dell’Inghilterra, Sunderland, regione di provenienza dello stesso Talbot, nonché sottofondo (è questo l’inedito filo conduttore) della genesi dei due capolavori surreali di Lewis Carroll, “Alice nel paese delle meraviglie” e “Attraverso lo specchio“.

Confessiamo la nostra ignoranza nell’aver finora mancato di conoscere tutti i fatti di portata storica che hanno avuto luogo a Sunderland, e che l’autore illustra con tale brillante capacità di intrattenimento. Di pari passo siamo rimasti catturati dalla natura del rapporto tra Carroll e la vera Alice, la ragazzina che ha ispirato i suoi romanzi: secondo il quadro dipinto da Talbot, da una parte abbiamo un gentile, dignitoso e acculturato diacono del periodo vittoriano, dalla fervente fantasia e genuinamente predisposto al rapporto coi bambini, dall’altra c’è una fanciulla di venti anni più giovane, molto intelligente, divertita e probabilmente affascinata dalla figura del suo ammiratore.

Nel mezzo abbiamo la severa ed aristocratica madre di lei, che impose il troncamento dell’amicizia fra i due, in ragione forse della differenza di livello sociale, o forse intravedendo una possibile relazione insana alla luce delle convenzioni dell’epoca, non lo sapremo mai. Talbot procede a seguire le vite dei due, l’inibita empatia che continuarono a corrispondere, le due occasioni in cui successivamente ebbero occasione di incrociare nuovamente gli sguardi: in occasione di una seduta fotografica voluta dalla madre di lei quando Alice aveva vent’anni ( il poliedrico Carroll fu uno dei primi ad usare la fotografia in senso artistico ), infine durante un fugace saluto due decenni più tardi, con Alice adulta e ormai sposata. Del rapporto fra i due sono rimaste le lettere (quelle non distrutte) del periodo precedente la rottura, le numerose edizioni dei romanzi di “Alice” che Carroll inviava in dono alla sua giovane musa, le foto da lui scattate che la ritraevano, molte delle quali di intensità straordinaria.

Ma non indugiamo oltre con la cronaca della vita di Alice e dello scrittore, non servirebbe ad accrescere la cifra della qualità dell’opera, la quale invece erompe in una ulteriore moltitudine di stimoli storici, culturali ed artistici da vertigine: se già i documentati riferimenti ispirativi dei romanzi di Carroll riconducibili a Sunderland sono una chicca filologica in senso accademico che da’ lustro al volume, cosa dire delle centinaia di affascinanti avvenimenti con cui Talbot cementa e stratifica la sua imponente costruzione?
Agganciati uno all’altro, qualcuno lasciato un attimo per poi riapparire in un contesto diverso un po’ più in là, vengono snocciolati fatti e rivelazioni inaspettate, coincidenze, leggende locali, divagazioni sul tema, personaggi incredibili, interviste, fumetti autoconclusivi, pure dotte disquisizioni sulle origini del medium fumetto.

Insomma, tutta la Storia (sembra accreditare Talbot strizzando l’occhio) è successa nella sua Sunderland, come già secondo Alan Moore sarebbe successa nella sua Northampton ( “La Voce del Fuoco” ), come in ultima analisi direbbe del proprio paese qualunque persona fosse sufficientemente curiosa da andare a riscoprire quali accadimenti ed influenze (conosciuti e non) abbiano modellato i suoi luoghi e la sua cultura, abbiano prodotto lui stesso.

Questo sontuoso volume cartonato, uscito in coincidenza di Lucca 2007, è del tutto corrispondente a quello originale, pubblicato da DARK HORSE nell’aprile 2007. Trattasi di uno sforzo notevole per COMMA 22, e pure rischioso, data la misura clamorosamente non ordinaria dell’opera, uno sforzo per il quale ci sentiamo di ringraziare con ammirazione l’editore bolognese, finalmente passato alla pratica dopo tanti annunci ( a proposito, a Lucca COMMA 22 ha anche presentato il volume FRAGILE CREATURA, l’avventura di Concrete lasciata a metà anni fa dalla PHOENIX ).

Giudizio:

Per maggiori approfondimenti su ques’opera di Bryan Talbot vi rimando al n. 16 cartaceo della Pro-Zine Fumettomania (in rete si trova ancora acquistabile) che contiene una lunga intervista a Bryan in buona parte incentrata proprio su “Alice in Sunderland“.

copertina del n. 16 di fumettomania (anno 2005) contenente una lunga intervsit a BryanTalbot

NOTE FINALI

di Mario Benenati

Per chi scopre solo ora questo sito, sappiate che Glamazonia è stata nel 1988 una fanzine cartacea che si è occupata di approfondimento sul tema del fumetto (una delle più longeve in Italia). I
l progetto si è poi trasferito online nel 1996, con l’avvento di internet in un sito in formato html (oggi denominato Old Glamazonia). Successivamente il sito si è evoluto alla versione 2.0 diventando uno dei più importanti a livello nazionale con un bel forum.

testata del sito Glamazonia.it (nella versione 2.0)

Nel 2014, purtroppo, mentre si studiava una ulteriore evoluzione (la 3.0) molti collaboratori e membri dello staff del sito hanno intrapreso altre strade e ciò ha determinato un rallentamento progressivo delle attività e poi una sospensione del sito.
Nell’estate del 2016 il sottoscritto ha avuto l’incarico da Marcello Vaccari, co-fondatore di Glamazonia comics e proprietaria di Glamazonia di dare nuova linfa a questo sito storico riproponendo tutti gli articoli, con questo siamo arrivati a 550, in questo nuovo blog di archivio e dopo tre anni esatti la missione è compiut!
Questo blog verrà ancora aggiornato nei prossimi mesi ed anni (probabilmente dal prossimo anno i due vecchi siti non saranno più raggiungibili direttamente dagli utenti per dare spazio a questo, specialmente nelle ricerche di google), ci sono ancora le bellissime BIOGRAFIE DEGLI AUTORI che non possono al momento essere spostate dalla loro posizione originaria, magari nei vari meandri dei due siti ritroveremo degli articoli ancora da riproporre, ed infine ci sono tanti speciali che si potrebbero aggiornare ed ampliare con nuovi articoli. Vedremo …
Nel frattempo il sito di Glamazonia è vivo e sono orgoglioso di avergli dato una nuova visibilità.

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