LOGO STUDY: JUSTICE LEAGUE by Todd Klein – Parte seconda

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Terzo appuntamento anche per lo SPECIALE dedicato ad alcuni momenti che hanno fatto la storia della Justice League of America, a 60 anni dalla prima apparizione del celebre supergruppo DC Comics sulle pagine di The Brave and the Bold.
Se nella prima parte Todd ci ha raccontato tutti i segreti dei logo della JLA dagli anni ’60 ai ’90, questa volta si occupa dei logo fino al 2010.
Buona lettura, e se questo articolo vi piace condividetelo, grazie. 
Marcello Vaccari&Mario Benenati

Speciale 60 anni di Justice League of America: articoli correlati

|_ Introduzione alla JLA e recensioni
|_ Logo Study: Justice League / Parte 1
|_ Logo Study: Justice League /parte 2
|_ Cronologia italiana della JLA
|_ TEMPOSLITTA. ALCUNI ALBI STORICI DELLA JLA (su fumettomaniafactory.net)


SPECIALE 60 ANNI DI

Logo attuale della JUSTICE LEAGUE

LOGO STUDY: JUSTICE LEAGUE – Parte Seconda

di Todd Klein (trad. di Giorgio Santoro e Alessandro Neri)

Todd Klein ha lavorato dal 1977 fino al 2012 circa alla DC Comics e con scrittori come Neil Gaiman, Alan Moore, Bill Willingham e molti altri, e collaborando con una miriade di artisti. Si è occupato del design di molti logo e del lettering di alcuni dei fumetti più conosciuti nel mondo. Nel 2004 ha collaborato alla creazione della “THE DC COMICS GUIDE TO COLORING AND LETTERING COMICS“.
Se nella prima parte Todd ci ha raccontato tutti i segreti dei logo della JLA dagli anni ’60 ai ’90, questa volta si occupa dei logo degli ultimi 20 anni.


Gli anni ’90: JL Task Force e la fine dell’era International

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Era il 1993 e i cambiamenti del logo erano in serbo per due dei titoli esistenti della Justice League. Il primo è questo, che ha cambiato il titolo da Justice League Europe in Justice League International. Sia il logo originale che la revisione sono stati realizzati dal designer Alex Jay. Ancora una volta, ecco gli appunti di Alex ed il processo di scansione:

Il 25 gennaio 1993 Curtis King (DC Cover Editor) mi chiamò e mi disse che Justice League Europe sarebbe stata rinominata Justice League International. Voleva che realizzassi la scritta “International”.

Per questo incarico ho usato carta da giornale, un pennello e inchiostro nero. Ho provato la parola “International” alcune volte. Poi ho preso le lettere che mi piacevano e le ho ricomposte. Come si può vedere, la lettera maiuscola “I” è in tre pezzi; modificai la spaziatura tra ogni lettera; usai una vernice bianca per ritoccare il peso del tratto. Feci una copia fotostatica del lettering e consegnai l’opera finale a Curtis il 27 gennaio. Justice League International partì col numero 51.

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Grazie Alex. Sono particolarmente felice di vedere questa scansione che mostra come la parola è stata composta. Le lettere fatte col pennello grande sono realizzate magistralmente, chiare, leggibili, consistenti e piene di vita. Ho usato una tecnica simile un paio di volte, ma i risultati non sono mai stati così soddisfacenti. Comprendo solo adesso uno dei motivi: avrei dovuto usare un paio di forbici e della colla! È un peccato che il risultato finale sia così piccolo sul logo pubblicato, ma come logo funziona piuttosto bene. Il contrasto tra le lettere grosse di “Justice League” e la scritta graziosa di “International” rende molto bene, anche se la differenza di dimensioni è un po’ troppo evidente. Avrei fatto lo scudo più ampio per poter realizzare l’ultima parola e le stelle più grandi. Si noti che le prime due parole hanno perso il loro effetto-stampino, ma sono ancora molto belle.

Per la serie Justice League Quarterly, il logo originale di Alex è stato sostituito da questo realizzato da Curtis King. Usò una versione compressa verticalmente delle lettere di “Justice League” realizzate da Alex per il titolo precedente, e un font simile (che, per me, assomiglia a quello chiamato “Eurostyle”) per una scritta più piccola, ma ancora visibile, di “Quarterly”. Funziona bene, ma la mia parte preferita è lo scudo aperto, che mette in risalto il disegno sullo sfondo. Questa forma dello scudo ritorna all’originale di Ira Schnapp, combinato con le stelle realizzate da Ed Hannigan del 1984. Tutto ciò da al logo un aspetto uniforme e già moderno che ritengo vada piuttosto bene.

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Sempre nel 1993, il marchio Justice League tornò nuovamente alla ribalta con il lancio di un altro titolo: Justice League Task Force. Ad Alex Jay fu chiesto ancora una volta di progettare il logo. Ecco qui gli appunti e gli schizzi che ci ha gentilmente fornito:

Il 27 gennaio 1993 consegnai il mio lavoro a Curtis King e gli parlai dei due logo: Zatanna e Justice League Task Force. Mi dette un fax dell’artista di Task Force, Sal Velluto, in cui suggeriva un progetto per il logo:

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Curtis voleva “Justice League” nello stesso stile dei suoi predecessori, e mi dette carta bianca per Task Force, che avrebbe dovuto incorporare un globo.

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Gli schizzi 1 e 3 sono stati dei tentativi per uscire dal look precedente di Justice League, mentre il bozzetto 4 seguiva quello stile. Il globo nel bozzetto 2 occupava troppo spazio in copertina. I bozzetti furono faxati il 1° febbraio.

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Nel fax che Curtis mi inviò il 9 febbraio, aveva messo insieme il “Justice League” dal disegno 3 con il “Task Force” del 4, con un’ombra profonda aggiunta ad entrambi, e un globo simile a quello realizzato da Sal. Una prova veloce fu faxata il 15 febbraio e approvata. L’opera finale fu consegnata il 16 febbraio.

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Il logo restò per 16 numeri. Sul 17 il globo fu sostituito da una “O” disegnata da un membro dello staff.

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Grazie Alex. Incorporare una sfera in un logo che è per lo più costituito di rettangoli inclinati è un lavoro delicato, e l’artista Velluto ed i designer Jay e King hanno lavorato insieme per trovare una grande soluzione. Mentre alcuni dei disegni di Alex andavano in altre direzioni, la DC probabilmente volle mantenere la continuità del formato originale della scritta “Justice League”. L’effetto stampato di “Task Force” ci stava bene e Curtis aggiunse un’ombra spessa e allungata che permise alla profondità della sfera di adattarsi perfettamente con il resto. La successiva sostituzione del globo è sconcertante e, a mio parere, rimuove la caratteristica migliore del logo.

Nella serie principale di Justice League America, il logo originale di Jay Alex si era un po’ diluito. Le lettere di “Justice League” avevano perso l’effetto-stampino, e qui sembrano più sottili dell’originale, forse è stato ridisegnato?

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In ogni caso, come parte di un evento aziendale globale, un nuovo logo è stato introdotto per il nuovo numero 0 del 1994:

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Il logo fu disegnato da Curtis King. Questo strano color grigio è in realtà inchiostro argentato, mal riprodotto in questa scansione, ma basta per darne un’idea. Curtis mi ha detto che il suo unico rammarico era di non aver messo le lettere di “Justice League” più ravvicinate, come in America. Devo dire che questo design non mi piace molto (mi dispiace, Curtis!) e non so se la riduzione degli spazi avrebbe giovato. In realtà, penso abbia un non so che di angusto e non sono entusiasta dei larghi tagli in diagonale agli angoli. Forse contorni neri più ampli avrebbero potuto migliorarlo, non so. Il logo è sicuramente ben delineato e leggibile (anche se meno per “America”, dove un contorno più ampio avrebbe certamente aiutato) e rimase sulla testa JLA per un bel po’ di tempo.

Ecco una copertina successiva dove si possono vedere più chiaramente i contorni; si legge meglio con questo tipo di contrasto.

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Per la serie Justice League Task Force, un nuovo logo sostituì quello di Alex dal numero 23, utilizzando le lettere di Curtis di Justice League e una nuova scritta “Task Force” realizzata da me.

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Eccone un’immagine migliore:

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Sebbene fosse un esperimento interessante, non credo che avrebbe funzionato bene a lungo termine. La “T” e la “F” sono troppo leziose, poco leggibili. Mi piacciono i bordi smussati, ma ora credo che avrebbero dovuto essere un po’ più ampi. Le lettere sono allineate in alto e non sono alla stessa altezza in basso, un aspetto interessante che suggerisce un taglio un po’ ruvido che sembra andare bene col disegno, ma “Task Force” e “Justice League” non vanno per nulla bene insieme, secondo me. Penso che l’idea fosse di ridurre al minimo la relazione con la Justice League per questa testata, ma se è così, non ha aiutato le vendite: infatti la serie chiuse non molto tempo dopo.

Tutte queste serie della Justice League, tutti quei titoli lunghi. Ma stiamo per vedere un altro rilancio con un nuovo logo di Jay Alex che richiede solo tre lettere!


La JLA di Morrison e JLA Anno Uno

Il marchio Justice League, con le sue diverse squadre sui vari titoli, era stato un grande successo, ma alla fine degli anni ’80 e i primi ’90 era in una fase di ribasso, e una dopo l’altra le serie chiusero. Questo è il destino della maggior parte delle serie a fumetti. E, come al solito, questo permse un nuovo rilancio della serie nel 1997, scritta da Grant Morrison con disegni di Howard Porter John Dell. Questa volta, per cambiare rispetto al passato, sarebbe stata chiamata semplicemente JLA.

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Il bravissimo designer Alex Jay fu nuovamente incaricato della creazione del logo. Ecco i suoi appunti e schizzi:

Justice League International ha 26 lettere. Justice League Europe ne ha 19. Justice League Quarterly e Justice League Task Force ne hanno entrambe 22. Il 4 Marzo 1996 il direttore artistico Georg Brewer mi propose di fare il logo di JLA: potete immaginare quanto ero felice di avere solo tre lettere da realizzare!

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L’11 marzo inviai via fax cinque bozzetti a Georg. Avevo fatto molte prove per i caratteri e le prospettive. Il 29 marzo, ricevetti via fax delle richieste di revisione:

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Lo schizzo numero 1 era stato bocciato. A Georg erano piaciute le lettere nel disegno numero 2 e chiese proposte alternative della “A”. Apprezzò la prospettiva nel disegno 3, ma con le lettere dello schizzo 2. Mi chiese di usare le lettere dello schizzo 5 nel progetto del bozzetto 4.

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Mandai per fax gli schizzi rivisti a Georg il 16 aprile. I primi tre andavano bene, ma la “A” non si adattava al logo. Il bozzetto 4 ha un design pesante a causa dei troppi angoli. Il 5 è un perfezionamento, ma il 6 ha un design migliore, un migliore equilibrio. Con un paio di piccoli ritocchi, lo schizzo 6A fu approvato il 22 aprile. Georg aggiunse che qualcuno interno allo staff avrebbe progettato lo scudo.

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Ingrandii il bozzetto con una fotocopiatrice. Segnai i punti di fuga sopra e sotto le lettere. Con una penna a sfera rossa delineai lo spessore del contorno. Assicurai la fotocopia su una tavola luminosa, dopo di che misi sopra un foglio bristol monostrato non patinato. Io uso una serie di penne Rapidograph per inchiostrare. Eventuali errori sono raschiati con una lama X-Acto o ricoperti di vernice bianca. Consegnai il logo finito il 24 aprile.

Riecco Todd. Grazie ancora Alex, per aver condiviso con noi tutto questo, forse il racconto più completo del design di un logo che sono stato in grado di mostrare.
Alex aveva iniziato con diversi disegni validi, ognuno dei quali sarebbe potuto andare bene, credo. E’ molto più facile lavorare con tre lettere, ma devono comunque essere realizzate in un bello stile. Il commento di Georg Brewer era incentrato su quelli che più gli piacevano, Alex ci pensò ancora e entrambi concordarono per un progetto con una prospettiva più arrotondata come si potrebbe ottenere in una fotografia con una lente fish-eye, ed una profondità telescopica. Alex mostra nel suo layout strutturale come ha sviluppato questa precisa prospettiva a due punti. Il logo definitivo (il primo di questa parte dell’articolo) aggiunge una forma interna incastonata in ogni lettera e uno scudo bello smussato che contrasta con la prospettiva e le lettere telescopiche con uno sfondo piatto di forma triangolare. Mi piace il modo in cui le lettere sembrano galleggiare sopra lo scudo, e gli effetti di colore aerografato funzionano bene per dare un aspetto un po’ metallico, ma non in modo esagerato, che potrebbe distrarre. Si tratta di un logo fantastico: caratteristico, originale, ma ancorato al passato. DC ha aggiunto sopra di esso, in caratteri piccoli, le scritta “Justice League of America”, proprio nel caso in cui i lettori non avessero capito. Secondo me non era neanche necessario. Chi non avrebbe capito questo logo?

Nel 1998 DC pubblicò la miniserie JLA: Year One a sostegno della serie principale. Anche se utilizza la sigla JLA, questo logo fa riferimento alla precedente costruzione di Alex Jay, allo scudo di Curtis King, e alle stelle delle precedenti versioni di Ed Hannigan. Le lettere, però, hanno una forma e un aspetto metallico simile al nuovo logo JLA. “Year One” ha un font è un carattere che sembra senza rapporto e messo lì in un secondo momento, ma fornisce un buon contrasto con il titolo principale ed aumenta la larghezza dell’intero logo, prendendo il posto di un logo più classico. Curtis mi dice che fu progettato da Matt Birdoff di SJI Associates.

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Una versione animata della Justice League, intitolata The Super friends, fece la sua apparizione in TV a partire dal 1976 e la DC pubblicò una versione a fumetti dal 1976 al 1981. Nel nostro discorso questo logo non c’entra nulla, ma ho pensato di mostrarlo comunque. Probabilmente fu prodotto dalla stessa compagnia di animazione, come succede spesso con questo genere di progetti.

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Nel 2002 fu mandata in onda una nuova versione animata, questa volta utilizzando Justice League come titolo. Ancora una volta la società di animazione ha realizzato il logo che la DC ha successivamente utilizzato per una nuova linea di fumetti. Curtis King mi ha riferito di aver aggiunto la scritta “Adventures” ed adattato la versione animata per questo utilizzo. Ma avete visto la bellissima copertina realizzata da Bruce Timm e Alex Ross? Il logo è alquanto conservatore e blando, adatto alla TV, e il trattamento metallico da una lucentezza superficiale, ma rende sufficientemente bene l’idea.

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Nella serie principale della JLA, la DC cominciò ad utilizzare questa versione del disegno di Alex Jay, soltanto le forme superficiali delle tre lettere, tornando al pesante schema di origine. Ridurre il logo al suo elemento principale, le tre lettere, forti ed efficaci, è una scelta che segue la massima “più semplice è meglio”. Purtroppo, il design ora presenta uno spazio troppo ampio tra la “J” e la “L”. Io avrei ravvicinato le lettere, lasciando che la grazia della della L toccasse la J. Un logo, comunque, molto potente, semplice e forte.

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Justice di Alex Ross e le serie di inizio millenio

Un altro modo in cui il mondo dei fumetti è cambiato rispetto a quando ero giovane è che nei lettori e nei fan c’è un maggiore desiderio di conoscenza ed intereresse della storia recente del fumetto. Interesse sufficiente a garantire seguito a serie come questa che, dal 2003, hanno riportato sulla scena, per una nuova mini, il team di creativi ed i personaggi che furono molto popolari verso la fine degli anni ’80. E’ tornato anche il logo di Alex Jay realizzato per il titolo originale e mi è stato chiesto di aggiungere una scritta sopra a questo. Ho utilizzato un mix di caratteri maiuscoli e minuscoli, sfalsati verticalmente, per rendere meglio l’humor sciocco per cui il team era noto. Ha funzionato abbastanza da far sì che fosse realizzata una seconda mini-serie: I can’t believe it’s not the Lustice League. Gloria alla DC per l’idea e per aver questo senso dell’umorismo per propri personaggi!

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Una serie più seriosa è questa iniziata nel 2004. Mi è stato chiesto di creare un logo ispirandomi su quello minimalista di JLA di Alex Jay, visto nella parte precedente di questo stesso articolo. Ho utlizzato il suo stile per la parola “Elite” e per “Justice League” un font che si sposava bene con l’altro. La parte più difficile da fare è stata la prospettiva arrotondata, ma realizzare questo genere di cose al computer è molto più facile rispetto a disegnarle a mano libera come aveva dovuto fare Alex.

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Sempre nel 2004 è iniziata questa seconda serie animata. Ancora una volta il logo è stato creato dalla società di animazione e Curtis King ricorda che fu utilizzato così come era, senza nessuna modifica. Per una volta avevano fatto un logo che sapeva di fumetto. Mi piace la forma di queste lettere in stampatello e la sottile scritta “Unlimited” nell’ombra in prospettiva genera un buon contrasto ed aggiunge un senso tridimensionale. Un altro elemento che mi piace di questa copertina è la veste grafica divertente e fantasiosa (il simbolo DC, il folletto e la barra orizzontale in cima), che dobbiamo al designer Rian Hughes. Rian si è occupato di questo aspetto per tutte le serie legate ai cartoni animati della DC e sono dei lavori stupendi!

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In questa ultima decade, il disegnatore preferito dai fans, Alex Ross, ha prodotto una serie di fumetti formato gigante con la partecipazione degli eroi-icone della DC. Nel 2003, Ross e lo scrittore Paul Dini si interessarono alla Justice League realizzando Liberty and Justice. Si tratta di un one-shot, ma ne parlo ugualmente perché generò una serie di 12 albi sulla Justice League intitolata semplicemente Justice, con copertine e disegni di Ross.

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Questa serie, iniziata nel 2005, utilizza il font progettato da Alex Ross per il titolo ed i crediti di Liberty and Justice. Alex ci ha lavorato con Georg Brewer della DC, che ha creato le versioni digitali delle lettere. Alex mi dice che non ha progettato tutte le lettere e che Georg ha riempito gli spazi vuoti per la costruzione di un alfabeto completo, ma che l’idea è partita da lui. Alex ha un buon senso del design e apprezza le lettere slanciate; lo so bene, visto che ho lavorato con lui per il font di Kingdom Come. Queste lettere hanno un sapore art déco che si addice ai personaggi classici DC e al disegno di Ross. In particolare mi piace la forma della “S” in “Justice”. Sarei stato tentato di rendere i tratti ad angolo centrali più ampi, ma questa è più equilibrata, e funziona molto bene.

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In questo sintetico bozzetto di Alex, si vede che ha già progettato la parola così come apparirà sulla serie. Lo slogan “For All” è assente nella versione finale. Capisco perché Alex lo ha messo: questa serie è la continuazione di Liberty and Justice, ma mi piace ancora di più il titolo con una sola parola, come ha deciso la DC.

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Nel 2006 è stata pianificata una nuova serie della Justice League e fu chiesto di crearne il logo al letterista nonchè logo designer Ken Lopez, ora nello staff della DC. Questa volta sarebbe tornato il titolo originale: Justice League of America. Questa era la prima versione di Ken:

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Per le lettere, ha scelto un font che è molto simile a quello del logo originale di Ira Schnapp del 1960, ma con un lieve tocco moderno, come gli angoli leggermente arrotondati su alcune lettere e la “M” con tutti i tratti verticali. Per puro caso, la “S” ha la forma molto simile a quelle utilizzate da Schnapp in altri progetti, ma non per il logo originale JLA. Il font, tra l’altro, si chiama Trademarker ed io stesso l’ho usato spesso. Ken ha realizzato la prima lettera di ogni parola più grande (come ho fatto nella mia versione del 1984), e le ha allineate in modo da leggerle anche insieme in verticale. L'”of” è minuscolo e immerso in una stella a mano libera che ricorda le stelle dell’originale di Schnapp. E soprattutto c’è lo scudo! Sembra nascere dalla punta della A e salta fuori in un tratto che si espande e poi si restringe di nuovo in un modo molto interessante. Mi piace questa idea, ha così tanto stile ed energia! E ancora questa volta segue l’idea originale dello scudo di Schnapp…

Anche alla DC è piaciuto molto, tranne che per il contorno indefinito dello scudo, e Ken ha creato questa versione riveduta. In effetti, mi piace ancora di più come l’estensione della figura continui a ridursi a una linea sottile, terminando poco prima del punto di partenza.

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E’ difficile da vedere in questa immagine, ma sulla prima copertina della nuova serie è più facile:

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Il design di Lopez è vincente. Alla DC tutti sembrano apprezzarlo, compresi i designer Curtis King e Richard Bruning: entrambi me ne tessero le lodi. Sono d’accordo. Ha tutte le cose che mi piacciono di più del logo originale, ma visto in una visione nuova e moderna, con stile. Credo che questo logo resterà a lungo: grande lavoro, Ken!

Se c’è un tema ricorrente di questo studio del logo, direi che è il lavoro di squadra. Non solo tra i super-eroi, ma anche tra gli stessi progettisti del logo. Ira Schnapp ha impostato il modello: stampatello, scudo e stelle. Tutti quelli che sono seguiti hanno lavorato sul suo tema, aggiungendo le proprie idee, ma spesso lavorando con gli elementi introdotti da quelli che sono venuti prima. In alcuni casi, anche lavorando insieme per creare un buon progetto, come avvenuto per il primo logo di Justice League Task Force. Alcuni caratteri e logo sono unici. Quello della Justice League ha richiesto uno sforzo congiunto per raggiungere l’armonia.

Spero che vi sia piaciuto questa analisi dei logo. Tornerò a parlarne quando troverò il tempo per farlo.


Link agli articoli originali di Todd Klein:
|_ Gli anni ’90: JL Task Force e la fine dell’era International
|_ La JLA di Morrison e JLA Anno Uno
|_ Justice di Alex Ross e le serie attuali

Trovate tutti i Logo Studies di Todd Klein sul suo blog.

Speciale 60 anni di Justice League of America: articoli correlati

|_ Introduzione alla JLA e recensioni
|_ Logo Study: Justice League /Parte 1
|_ Logo Study: Justice League /Parte 2
|_ Cronologia italiana della JLA
|_ TEMPOSLITTA. ALCUNI ALBI STORICI DELLA JLA (su fumettomaniafactory.net)

L’articolo è tradotto con il consenso dell’autore. Testo originale © Todd Klein, immagini e marchi registrati sono © DC Comics, Inc e vengono utilizzati su Glamazonia.it esclusivamente a scopi conoscitivi e divulgativi.

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