Nel luglio 1940 Lanterna Verde si presentava al mondo.
80 anni dopo è ancora uno dei character più iconici dell’universo DC Comics, e Glamazonia ne ripercorre la storia e analizza alcuni aspetti interessanti.
Oggi, 2 luglio, nel nono articolo di questo SPECIALE dedicato agli 80 anni di lanterna verde, ritroviamo Todd Klein , che ha lavorato dal 1977 fino al 2012 circa alla DC Comics, e che si è occupato del design di molti logo e del lettering di alcuni dei fumetti più conosciuti nel mondo. In questo secondo suo lungo articolo completa tutte le tappe che hanno portato al logo attuale dei magazine dedicati a Lanterna Verde, alle quali ha partecipato lui stesso.
Marcello Vaccari & Mario Benenati
|_ La storia di Lanterna Verde e le edizioni italiane
|_ L’Universo, la Vita e le Ragazze visti da GREEN LANTERN – parte prima (su fumettomaniafactory.net)
|_ Il giuramento di Lanterna Verde
|_ L’Universo, la Vita e le Ragazze visti da GREEN LANTERN – parte seconda (su fumettomaniafactory.net)
|_ Le grandi novità di Lanterna Verde
|_ TEMPOSLITTA: GREEN LANTERN#76 (1970) e GREEN LANTERN #1 (1990) – (su fumettomaniafactory.net)
|_ Logo Study: Green Lantern / parte prima
|_ I 4 MOSCHETTIERI DEL COSMO – (su fumettomaniafactory.net)
|_ Logo Study: Green Lantern / parte seconda
SPECIALE 80 ANNI DI
Gli anni ’90-2000
La serie principale di Lanterna Verde, rilanciata nel 1990, utilizza le tre Lanterne Verdi della Terra: Kyle Rayner (che rimpiazza Hal Jordan in Tramonto di Smeraldo), Guy Gardner e John Stewart. Questa raccoglie abbastanza consensi da permettere a John e Guy di uscire nel 1992 ognuno con una propria serie. John appare su Mosaic, il cui logo combina in sé la riga superiore di quello di Ira Schnapp ad una nuova sezione creata da Curtis King, che mi ha confidato quant’è stata dura adattare il motivo delle piastrelle a mosaico all’interno delle sei lettere. Questo logo segue lo stesso stile di quello della serie principale, con i tratti orizzontali superiori più grossi degli altri. Questo stile tende a conferire alla lanterna, che viene posizionata al posto della “O”, una forma piuttosto strana, anche se in generale mi piace e penso che funzioni bene.
Come si può intuire, anch’io sono stato coinvolto nella creazione di questo logo, dal momento che mi hanno pagato per fare il lettering della parola “Mosaic”: sapendo dell’aggiunta fatta da Curtis del disegno di piastrelle a mosaico, deduco che il disegno di base per il logo fosse proprio opera sua.
Nell’immagine qui sotto si vede meglio, in una versione con le lettere separate l’una dall’altra, che ho trovato negli archivi della DC. Penso fosse destinata all’edizione definitiva.
D’altra parte, trovo il logo di Guy Gardner particolarmente brutto. Presumo che le “G” a forma di diamante dovessero fungere anche da distintivo da affiggere al giubbotto, ma, come potete vedere, questa intenzione non viene realizzata; inoltre, il fatto che le “G” siano state abbinate in modo completamente sbagliato al resto delle lettere (a loro volta sovrapposte ad esse in modo goffo), rende il logo un completo disastro. Ebbene, chi sarà mai stato a disegnarlo? Oh, beh, sono stato io.
Ed ecco il logo così come l’ho spedito alla DC. Mi avevano chiesto di fare un simbolo completo per la “G” e di incorporarlo al logo solo dopo. Sembra una nuova versione fatta da Curtis King per il logo definitivo con i simboli delle “G” coperti dal resto delle lettere. Nessuna delle due versioni funziona molto bene. Tutto ciò che posso dire in mia difesa è che l’idea di cominciare con le “G” a forma di diamante mi è stata imposta, anche se ovviamente non sono mai riuscito a trovare un buon modo di far andare tutto liscio.
Fortunatamente il logo è rimasto per 16 numeri, per poi essere rimpiazzato da questo:
Le parole “Guy Gardner” hanno delle “G” più convenzionali, il che è di certo un miglioramento; inoltre, la parola “Warrior” (guerriero) disegnata da Curtis e inchiostrata da me, mi da l’occasione finalmente di emendare il mio vecchio peccato, perchè, nonostante non lo consideri comunque un disegno particolarmente pregevole, è sicuramente molto meglio del precedente. Se lo potessi rifare adesso, toglierei la sovrapposizione sulle “R” e prolungherei il tratto centrale della “W” per eliminare lo spazio aperto in cima, ma per il resto continuerebbe ad andarmi bene così com’è. Non trovate che la prima riga abbia un aspetto nettamente migliore senza quelle orrende “G”?
Nella serie principale viene introdotto un nuovo logo nel numero 51 del 1994, creato da Ken Lopez. Questo logo mi piace abbastanza: la forma della lanterna è una variazione interessante, e i font sono belli, sebbene io sostenga che la gamba destra delle “R” sarebbe dovuta partire un po’ più a destra rispetto a dov’è stata posizionata e avrebbe dovuto essere un po’ più grossa. Penso che le estremità ad angolo poste sui tratti orizzontali delle lettere “G”, “E” e “L” siano una buona idea, e che la struttura generale del logo, l’angolo, la prospettiva e l’ombreggiatura sfocata aggiungano una tridimensionalità che è stata a lungo trascurata in questa serie. Sicuramente rimanda al logo di X-Men di Steranko, ma non è una cattiva idea.
Gli anni Novanta e l’inizio della prima decade del 2000 hanno visto affacciarsi molte miniserie e one-shot di Lanterna Verde, troppe per essere ricordate qui. Tra tutte ho scelto di mostrarvi questa copertina con il logo realizzato da me, perché penso che sia un raro esempio di logo rotondo che funziona bene sia con il disegno che con la storia. E’ stato fatto di proposito per avere l’aspetto di un monogramma o di uno di quei timbri in legno che si vedono spesso nell’arte cinese. E’ un po’ difficile da leggere, ma in questo caso intenzionalmente, perché vuol dare l’impressione di un carattere cinese.
Il logo della serie principale subisce un’altra revisione nel 2002 in occasione del numero 150, anche questo ad opera di Ken Lopez. Qui Ken si ingegna con lettere molto condensate ma ancora leggibili su entrambi i lati della sagoma della lanterna, come nei vecchi logo. Le lettere hanno tutte le stesse proporzioni, lo spazio extra creato sul lato sinistro è usato per una parte delle informazioni commerciali e per il marchio dell’azienda: il tutto crea un insieme armonioso. Mi piace particolarmente il lavoro fatto con la forma dello sfondo del logo, una linea d’esplosione energetica singola attorno alla lanterna e fasci radianti rettilinei dietro le lettere. Questo è il genere di lavoro che avrei dovuto fare io nella versione mostrata precedentemente. Mi piace anche la prospettiva usata perchè porta la parte inferiore delle lettere più vicina al lettore. Decisamente un buon disegno.
Adesso sta per arrivare il ventunesimo secolo, ci aspetta un altro round di rilanci e aggiornamenti che ci porteranno al presente. Non perdetevi l’ultimocapitolo per conoscere la conclusione del nostro viaggio!
Dal 2004 a oggi: gli ultimi cambiamenti
Il personaggio principale di Green Lantern della Silver Age, Hal Jordan, viene spremuto come un limone per tutto il periodo che va dai tardi anni novanta fino alla parte iniziale di questa decade. Prima Hal diventa cattivo, poi muore, poi assume l’aspetto dello Spettro. Finalmente nel 2004 fa una pausa nella miniserie che lo rilancerà come principale Lanterna Verde della Terra. In quel momento si comincia a sentire il bisogno di un nuovo logo, e Louis Prandi, al tempo il Cover Editor della DC, assume un nuovo creatore di logo, Daniel Gelon, meglio conosciuto dal pubblico come disegnatore di carte da gioco (ad esempio Magic: l’Adunanza), che però negli ultimi anni si ritrova anche a realizzare una mezza dozzina di logo freschi ed accattivanti per la DC.
Ho contattato Daniel che ha gentilmente accettato di condividere alcuni dei metodi di lavoro impiegati per la realizzazione di questo logo. Ecco descritto il suo approccio al disegno del logo:
Se si tratta di un logo già esistente, di solito controllo se già ci sono elementi di stile che mi piacciono. Se il logo contiene più di una parola scelgo semplicemente i riquadri per ottenere il riempimento e la proporzione che voglio, poi scelgo circa 30-40 tipi di carattere che penso abbiano le qualità che sto cercando. Questa cerchia viene ridotta a 6-7 tipi, che inizio poi a combinare in diversi modi, manipolando i font e creandone di nuovi per le lettere che non vanno bene. Dopo aver ottenuto un certo numero di bozze di mio gradimento, comincio ad alterare le dimensioni e pensare alle ombreggiature e agli effetti. Con questo metodo arrivo di solito a conseguire circa 5 o 6 bozze iniziali.
Daniel contribuisce quindi all’incarico assegnato con queste bozze preliminari, quel che io chiamo “schizzi”, nonostante in questo caso siano essenzialmente pezzi già finiti creati al computer:
Sono tutti accattivanti, anche se ho qualche dubbio sul layout dei primi tre, che penso potrebbe comportare qualche difficoltà per il disegnatore, soprattutto se volesse mettere in copertina altre informazioni commerciali e il logo della DC senza creare spazi vuoti in cima. Le versioni 4 e 6, invece, non hanno questo problema. Da notare che in tutte le bozze viene usato il medesimo simbolo per la lanterna: non saprei dire se la DC gliene avesse fornito uno, ma è molto probabile. Suppongo che Daniel abbia mostrato questa serie alla DC, che di rimando gli avrebbe suggerito ulteriori sviluppi delle versioni 3 e 6, e infatti vediamo che il prossimo set di bozze si concentra proprio su questi due prototipi:
Si nota subito come questi siano più rifiniti e sviluppati. In primo luogo viene preso il font dalla versione 3, la “G” e la “L” vengono ingrandite e avvicinate, impilando le parole una sopra l’altra, mentre il simbolo della lanterna è colto nel momento in cui assume un ruolo a noi familiare, e cioè mentre aiuta a riempire la riga in cima lasciata vuota dalla parola “Green”, notoriamente la più corta delle due. Daniel opta inoltre per una “N” più tradizionale, ma con l’angolo in basso a destra prolungato, fatto apposta per coincidere con i prolungamenti delle “R”.
Le altre sono variazioni della precedente versione numero 6 (che troviamo anche qui, immutata nella riga in fondo). Anche per le due mediane la “G” e la “L” vengono ingrandite e avvicinate; viene inoltre risolto il problema di tutte le piccole aperture della versione 6 per mezzo del riempimento dello sfondo con un nero compatto. Anche se rimane ancora uno spazio notevolmente ampio tra la “G” e la “L”, in qualche modo non ci si fa caso, visto che tutti gli altri elementi del disegno sono comunque ben congegnati. Tutte le lettere adesso posseggono tratti più spessi e sono più squadrate, nonostante mantengano qualche spigolo arrotondato. Le “E” sono gli elementi che presentano le maggiori modifche nel disegno. Se l’avessi disegnato io, avrei probabilmente cercato di inclinare il simbolo della lanterna (in realtà l’anello di Lanterna Verde o il simbolo sul torace) per farlo combaciare con le lettere, ma forse a Daniel questa opzione non era stata permessa dal committente o semplicemente non l’ha voluta adottare.
Dopo queste prove, la DC deve aver preferito i due schizzi centrali, richiedendo comunque in seguito anche qualche altra variazione, come quelle mostrate qui sotto:
Nella 2 e nella 3 viene aggiunta una terminazione orizzontale alla “G”, che la rende più leggibile; in tutte viene eliminata la terminazione all’estremità della “T”, un dettaglio che comunque mi piaceva, anche se ammetto che eliminandolo la scritta sembra più ordinata. Nella seconda la parola “Lantern” è leggermente più alta di “Green”. Tra questi schizzi la DC sceglie il terzo, che userà per la nuova serie mensile in arrivo. Per prima cosa, però, è necessario preparare un logo per l’imminente uscita della miniserie: Daniel realizza quindi numerose bozze con l’aggiunta della riga finale “Rebirth” (rinascita):
Penso che siano tutte interessanti, nonostante la terza veda la scritta “Rebirth” posizionata in cima, il che determinerebbe una successione scorretta nella lettura del titolo, e la riga finale della seconda versione abbia una prospettiva e un’angolazione completamente differenti dal resto: risulta perciò facile comprendere perchè queste due versioni non siano state scelte. Se controllate la parte iniziale di questo articolo potrete vedere quale fosse la versione finale scelta dalla DC, anche se poi verrà ritoccata, stringendo maggiormente le lettere l’una all’altra e spostandole sul lato destro. Penso che questa modifica sia stata una buona mossa, perchè permette un giusto bilanciamento alla “G” e alla “L”, più grandi; inoltre, il font usato per “Rebirth” è molto moderno e fornisce un buon contrasto con il resto, essendo più sottile e forse ricordando uno stile dattilografato a computer. Complessivamente, Daniel, è un lavoro grandioso, e grazie per aver condiviso i tuoi metodi di lavoro con me.
Ecco qui il logo della nuova rivista mensile che ha seguito la miniserie del 2005. E nonostante il fulcro di quest’ultima continui ad essere Hal, il resto del Corpo non viene di certo dimenticato.
Un nuovo lancio del Green Lantern Corps da il via nel 2006 a questa miniserie:
In questo logo Ken Lopez aggiunge un grosso “Corps” alla scritta “Green Lantern” di Gelon, mettendo il simbolo dell’anello nella “O” (perfettamente efficace) e aggiungendo una riga finale, “Recharge” (ricarica). Daniel mi dice che alcune delle sue idee sono state incorporate in questo disegno, perciò non saprei dire quale fosse stato il suo apporto e quale quello di Ken, in ogni modo tutto funziona bene per i miei gusti. Considerando la lunghezza del titolo, il layout compatto occupa una sezione della copertina sorprendentemente piccola e permette di porre così l’enfasi su “Corps”, cosa che rende il logo molto significativo.
Ecco qui il logo sul primo numero della nuova serie mensile, sceneggiata abilmente da Dave Gibbons, un vecchio amico del Corps.
Abbiamo finito, o almeno fino ai prossimi aggiornamenti nel mondo di Lanterna Verde. Spero che questo viaggio vi sia piaciuto quanto a me.
NOTE EXTRA
Link agli articoli originali di Todd Klein:
| Gli anni ’90-2000
| Dal 2004 a oggi: gli ultimi cambiamenti
Trovate tutti i Logo Studies di Todd Klein sul suo blog.
Link a recensioni correlate su Glamazonia
(alcuni sono ancora da collegare)
|_ GREEN LANTERN 25
di Geoff Johns, Ivan Reis, Ethan Van Sciver e Oclair Albert
articolo di Umberto Rossolini
|_ GREEN LANTERN SINESTRO CORPS SECRET FILES 1
di Geoff Johns, Sterling Gates, Joe Prado, Marlo Alquiza e AA. VV.
articolo di Fabio Graziano
|_ LANTERNA VERDE 4
di Geoff Johns, Ivan Reis e Oclair Albert
articolo di Fabio Graziano
|_ LANTERNA VERDE E IL POTERE DI ION
di Judd Winick, Daryl Banks e Dale Eaglesham
articolo di Fabio Graziano
|_ LA GUERRA DEI SINESTRO CORPS 1
di Geoff Johns, Ethan Van Sciver e Dave Gibbons
articolo di Paolo D’Alessandro
|_ GREEN LANTERN 32
di Geoff Johns e Ivan Reis
articolo di Dario Beretta
|_ LANTERNA VERDE 8
di Geoff Johns, Philip Tan e Doug Mahnke
articolo di Fabio Silvestri
Speciale 80 anni di Lanterna Verde: articoli correlati
|_ La storia di Lanterna Verde e le edizioni italiane
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|_ L’Universo, la Vita e le Ragazze visti da GREEN LANTERN – parte seconda (su fumettomaniafactory.net)
|_ Le grandi novità di Lanterna Verde
|_ TEMPOSLITTA: GREEN LANTERN#76 (1970) e GREEN LANTERN #1 (1990) – (su fumettomaniafactory.net)
|_ Logo Study: Green Lantern / parte prima
|_ I 4 MOSCHETTIERI DEL COSMO – (su fumettomaniafactory.net)
|_ Logo Study: Green Lantern / parte seconda
L’articolo è tradotto con il consenso dell’autore. Testo originale © Todd Klein, immagini e marchi registrati sono © DC Comics, Inc e vengono utilizzati su Glamazonia.it esclusivamente a scopi conoscitivi e divulgativi.