A distanza di dieci anni dal
primo numero della serie Sandman ("Sleep
of the Just") e a circa tre anni dall'ultimo ("The
Tempest"), Neil Gaiman è tornato a scrivere una storia del
Signore dei Sogni: è una miniserie dal titolo "The
Dream Hunters" (1999, i cacciatori di sogni), la cui
pubblicazione in Italia da parte della Magic Press sembra ormai alle
porte.
Chi si aspetta una grande storia non resterà deluso, ma chi si
aspetta un fumetto di stampo classico probabilmente sì. Infatti, da
un punto di vista strettamente strutturale, questa miniserie è
concepita sul modello di "Stardust" (Gaiman, Vess):
è a tutti gli effetti un romanzo, diviso in sei capitoli, con
illustrazioni disegnate dal maestro giapponese Yoshitaka Amano.
L'ambientazione è piuttosto atipica, poiché la storia è collocata
in un Giappone feudale, nel quale si muovono Monaci e Dei buddisti,
Signori dello Yin e dello Yang, Animali (in un certo senso anche
antropomorfi) con strani poteri magici. In tutte le loro vicende
intrecciate, ovviamente, prende parte anche il vecchio Morpheus: come
in alcuni episodi della serie, Sandman non è il deciso protagonista,
ma in un certo senso una sorta di "deus ex machina"
attraverso il quale possono avvenire determinati fatti, e inoltre,
come i lettori ben sanno, egli è e resta fino alla fine un
compartecipe neutrale di tutto ciò che accade.
Gaiman sembra trovarsi a proprio agio in questa sua nuova veste di
"novellatore": nel periodo "post-Sandman",
infatti, lo abbiamo visto su "Stardust" (fiaba modellata su
quelle antiche: violenza, realismo e magia, orrore, buoni sentimenti
ma assenza di un lieto fine classico alla "E vissero per sempre
felici e contenti") e sul romanzo "Neverwhere" (è
uscito in traduzione da un anno circa; da non perdere). Ovviamente la
destrezza di Amano ("Final Fantasy" non vi dice nulla?)
contribuisce ad arricchire la prosa magica di Gaiman: ogni tavola (ve
ne sono circa una ogni due pagine) è da studiare nel dettaglio come
una piccola opera d'arte, ma anche per raccogliere a livello visivo
altre chiavi di lettura della storia. Sinceramente dubito che Gaiman
ritorni a scrivere regolarmente fumetti, ma ritengo che con questi
ibridi che sta producendo attualmente abbia molte più possibilità di
esprimere la sua arte di narratore (sta scrivendo attualmente
"American Gods"). Potrà scrivere graphic novel singole
(come "Mr Punch"), ma dubito un suo impiego in un lavoro
seriale senza delle precise garanzie di libertà e svincoli dal
mercato da parte degli editori.
A questo punto vi voglio parlare della storia, ma non voglio rovinarvi
il piacere della lettura e quindi sarò lacunoso e sintetico. E' una
storia di amore, un amore da alcuni punti di vista impossibile; è
anche una storia di paura della morte e di vendetta; è un racconto
zen; è una fiaba di stampo antico e quindi non ha un lieto fine nel
senso pieno del termine. Se vi si sono inumiditi gli occhi in
"The Wake" o con "Stardust", succederà ancora. È
una storia che tutti possono leggere, ma i vecchi fan potranno
apprezzare le versioni giapponesi di Morpheus e del suo corvo, di
Caino e Abele e delle tre Weird Sisters. Questi personaggi fanno solo
da sfondo e la storia principale è un'altra e se volete conoscerla
potete sognarla.
"But dreams are strange things, and
none of us but the King of All Night's Dreaming can say if they are true
or not, nor of what they are able to tell any of us about the times that
are still to come" (DH, p.126)
(Ma i sogni sono strani, e nessuno se non
il Re dei Sogni di Tutte Le Notti può dire se essi siano veri o no,
oppure comprendere quanto essi siano capaci di raccontarci dei tempi che
devono ancora venire; trad. mia)
Giudizio:
130 pp. 29.95$ (hardcover)
19.95$ (paperback)