DIABOLIK
1 Novembre 1962: nasce ufficialmente Diabolik il primo "antieroe nero". All'uscita, avvenuta in sordina, di quell'albetto dal formato insolito, pochi avrebbero immaginato che, nel giro di dieci anni, quel personaggio sarebbe diventato un fenomeno di costume; che sarebbe stato accusato di incitamento a delinquere prima, ed elogiato come primo fumetto anti-convenzionale poi; e che avrebbe lasciato una impronta decisiva nell'industria del fumetto italiana, generando decine di imitazioni: i fumetti neri. Così col passare del tempo il nome "Diabolik" è entrato nel lessico comune; è stato associato a personaggi popolari; ha dato origine ad un vasto merchandising quando questa parola era ancora sconosciuta; ha ispirato un film, un paio di dischi e un attivissimo club. Ma all'inizio di tutto c'è l'idea di partenza, l'intuizione geniale. "Ma la famosa idea, però non viene tanto spesso. Nel mondo dei fumetti essa si presenta forse ogni sette, otto anni. Ed è proprio quell'idea che dà una svolta al mercato.... In Italia, un'idea vincente è stata sicuramente Diabolik, se vogliamo indicare un fenomeno importante." (Sergio Bonelli). | ![]() |
I PERSONAGGI
DIABOLIK
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E` stato necessario aspettare 7 anni per conoscere le origini del personaggio sul famoso episodio n.107 "Diabolik chi Sei" (5/VII), ma la sua vera identità rimase, intelligentemente, sconosciuta. La storia è ormai nota. Raccolto su una barca alla deriva, unico sopravvissuto, ancora bambino, viene praticamente adottato da una associazione criminale composta da specialisti in tutti i campi, con sede su un'isola privata. Viene da loro allevato, imparando da tutti e diventando il migliore; la sua prima impresa la compie uccidendo il capo, prendendo il suo posto con la prima maschera da lui creata, e dileguandosi poi col tesoro della organizzazione. |
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Nei numeri seguenti il disegno inizia un deciso miglioramento; ma solo verso la fine della I Serie (1962-64) le storie iniziano a diventare più complesse e autonome. In quel periodo Diabolik era però una figura veramente terribile, spargeva attorno a sé terrore e morte indiscriminatamente, ricavandone una grande quantità di utili. Ad esempio: nel n. 4 "Atroce Vendetta" fa letteralmente impazzire la sua ex-amante, colpevole di averlo denunciato dopo averne scoperto l'identità; nel n. 5 "Il Genio del delitto" si dedica addirittura al traffico di droga; nel n. 7 "Terrore sul Mare" fa naufragare un'intera nave per essere sicuro di uccidere una persona; nel n. 33 "L'Artiglio del Demonio" (n.9/IV) non esita a far crollare una gru su una strada affollata come diversivo. Col passare del tempo questi comportamenti divennero sempre più rari fino a sparire, per lasciare posto ad un vero e proprio codice comportamentale che si riduce a poche inderogabili regole: |
Nell'episodio n. 145 "Ricordo del Passato" (17/VIII) veniamo inoltre a sapere che Eva è figlia illegittima del fratello di suo marito; e che si è fatta sposare per poter portare quel nome che era suo di diritto. Ha fatto inoltre "pratica" in una organizzazione di spionaggio. Un bel tipo!
Compare nel n. 3 "L'arresto di Diabolik": Diabolik tenta di rubarle un prezioso anello con diamante rosa, ma lei lo sorprende con le mani nel sacco; il loro incontro è in realtà un colpo di fulmine, i due personaggi si riconoscono immediatamente come anime gemelle.
In seguito quando Lui viene arrestato, processato e condannato, Eva con incredibile determinazione e sangue freddo, non esita a gettare la vita passata dietro le spalle, e lo fa evadere dalla prigione praticamente da sola, mandando al patibolo, al posto di Diabolik, un suo ingombrante spasimante.
Dopo questo splendido episodio di presentazione il personaggio non sarà più allo stesso livello per molto tempo, infatti nei primi anni Eva sembrava più una donna impaurita dalle azioni del suo uomo, non una persona che aveva deciso di tagliare i ponti con la società. Ma questa situazione non è durata a lungo.
Eva è il personaggio della serie che ha subito l'evoluzione più profonda; inizialmente era la copia di Lady Beltham amante di Fantomas, ma col passare del tempo ha subito un notevole sviluppo psicologico che l'ha dotata di un carattere molto deciso, fino a diventare il prototipo della donna moderna con una vera e propria dichiarazione di indipendenza avvenuta nel n. 279 "Un Amore Nuovo" (25/XIII).
Per lei Diabolik ha fatto le cose più incredibili, arrivando perfino ad arrendersi a Ginko alla notizia della presunta morte di lei nel n. 100 "La Morte di Eva" (24/VI). Eva dal canto suo ha tentato più volte il suicidio alla notizia della morte di lui.
Tante volte è stata proprio Eva a tirare fuori Diabolik dalle situazioni più complicate e avverse dimostrando in tal modo un notevole coraggio e un invidiabile sangue freddo. | ![]() |
GINKO
ALTEA
Gustavo GARIAN
SERGENTE
BETTINA
CLERVILLE
Clerville: la città principale situata nell'interno, industriale e ricca, sede della Centrale di polizia in cui lavora Ginko.
LE PARODIE
E' tipico dei personaggi riusciti scatenare, oltre agli imitatori, anche la satira e una serie di parodie. Tutto ciò è successo anche con Diabolik.
TUTTI I DISEGNI DI QUESTO ARTICOLO SONO COPYRIGHT (C) Editrice Astorina
Non si sa quale sia il suo nome ("forse Ginko è il nome e Ispettore il cognome" - Alfredo Castelli).
Nasce dalla matrice dell'ispettore Juve, l'avversario di Fantomas. Ispettore di polizia, onesto anzi incorruttibile, è da sempre il peggiore nemico di Diabolik. Dotato di intuizione, capacità e coraggio non comuni, Ginko non è solo un ottimo investigatore, ma anche un uomo d'azione, infatti è l'unico capace di mettere qualche ostacolo alla riuscita dei colpi di Diabolik. Diabolik non riesce a nascondere l'ammirazione che ha per questo avversario, e anche se ha avuto parecchie occasioni di ucciderlo non lo ha mai fatto, anzi più di una volta lo ha tolto guai. "Il valore di un uomo si misura dai suoi avversari". Questo aforisma calza alla perfezione ai nostri personaggi; infatti le gesta di Diabolik acquistano maggior valore nel confronto con un tale avversario. Ginko è il poliziotto ideale, una persona di assoluto valore, professionale e umano, dal punto di vista etico egli non farebbe mai nulla di meno che corretto, ma questo lo mette in un evidente stato di inferiorità rispetto al suo avversario, causandogli una specie di complesso di impotenza. Ma nel gioco delle parti Diabolik non può perdere (anche se spesso i suoi colpi falliscono), e quindi tocca a Ginko la parte del perdente.
A volte è stato accusato di incapacità da critici e giornalisti superficiali, volendo anche intendere tra le righe che Diabolik è un criminale comune, ma tutti coloro che lo hanno fatto se ne sono poi pentiti. Alcune volte Ginko si è addirittura alleato con Diabolik, il caso più eclatante avviene nel n. 287 "Mostruoso Ricatto" (8/XIV), dove i due si alleano per impedire un colpo di stato. Della sua vita personale si sa poco, a parte la sua relazione con Altea di Vallenberg.
Nel n. 20 "Gioielli di Sangue" Diabolik deruba lo stato del Beglait del suo Tesoro della Corona. La vicenda ha un seguito nel n. 22 "Il Grande Ricatto" dove viene introdotto il personaggio della Duchessa Altea di Vallenberg da accoppiare a Ginko che contrariamente al suo antagonista faceva vita notoriamente monacale. Il personaggio è praticamente il corrispettivo di Eva; anch'essa vedova e nobile, Altea è intelligente, determinata e coraggiosa. Il Beglait, suo paese d'origine, viene descritto come un paese di tipo mitteleuropeo con dei toni da operetta; il suo principe si chiama addirittura Danilo (come il protagonista de "La Vedova Allegra"), e si presenta in divisa da ussaro e monocolo. La loro storia d'amore è inizalmente contrastata e infelice (una Duchessa è decisamente fuori della portata di un poliziotto anche se famoso come Ginko); ma col passare del tempo e col mutare dei costumi, anche Altea e Ginko possono vivere il loro rapporto apertamente. Altea ha ormai abbandonato il titolo nobiliare, l'ultimo colpo è stato dato dalla rivoluzione avvenuta in Beglait nel n. 199 "La Lunga Fuga" (19/X), rivoluzione che ha abbattuto la monarchia e il ridicolo principe Danilo.
E' stato la prima vittima di Diabolik, che gli ha ucciso il padre e la zia, mandato in manicomio la madre e fatto accusare lui di omicidio, è stato salvato da Ginko di cui in seguito diventa amico alleato e confidente per quasi tutti i primi 50 episodi. Scompare per lungo tempo per poi ricomparire saltuariamente dopo molti anni. Garian, probabilmente, doveva essere la spalla di Ginko come il giornalista Fandor lo è di Juve nei racconti di Fantomas, ma non essendo riusciti a creare un personaggio sufficientemente autonomo e approfondito, è stato eliminato in quanto non indispensabile all'economia delle storie, così dopo l'arrivo di Altea le apparizioni di Gustavo si fanno sempre più rare fino a sparire del tutto. Quando ricompare scopriamo che è diventato inviato speciale, dedicato a documentari e servizi giornalistici; professione che si adatta con il carattere irrequieto e vagabondo che aveva dimostrato negli anni precedenti. Ingenuo e sfortunato con le donne, viene quasi sempre piantato. Oggi questo personaggio compare saltuariamente fornendo l'occasione per l'avvio di qualche nuova avventura.
E` l'assistente di Ginko, non è mai lo stesso ma è come se lo fosse. Leali, capaci, pronti al sacrificio, sono i poliziotti che ognuno vorrebbe incontrare. Sono sempre tutti in uniforme, sembra che in questo strano paese tutta la polizia vada in giro in divisa (una divisa di foggia vagamente americana), ad eccezione degli ufficiali superiori.
E' uno dei personaggi più simpatici in tutta la serie. Bettina è una bambina quando compare per la prima volta in "Angoscia" (9/V), non va ancora a scuola e vive in montagna vicino a un rifugio di Diabolik. Intrufolandosi in casa riesce a conquistarsi la simpatia di Diabolik e di Eva a tal punto che quando due rapinatori la prendono in ostaggio lui interviene per liberarla.
Ricompare in "Vile Ricatto" (25/X), ed è cresciuta di poco, fa le elementari, quando una banda la rapisce per ricattare Diabolik, egli scende in campo mettendo bene in chiaro le cose, chi tocca la bambina muore!
Clerville è lo stato immaginario in cui si svolgono quasi tutte le imprese di Diabolik e le vicende dei nostri personaggi, anche se nei primi episodi si faceva riferimento a luoghi reali (ovviamente la Francia), questo riferimento è stato rapidamente annullato preferendo una ambientazione semi-immaginaria. Probabilmente per poter sviluppare le storie senza perdere tempo ulteriore in ricerche di ambiente. Le autrici sono state abilissime a creare attorno ai personaggi una ambientazione realistica, ma che si intuisce immaginaria, rendendo così più accettabili le storie e i personaggi.
Questo stato riunisce le evidenti caratteristiche della Francia e delle varie province francesi, alle zone turistiche montane della Svizzera, e a quelle della Riviera Mediterranea.
In questo paese immaginario vi sono alcune città principali che ricorrono più spesso, e attorno a queste si svolgono molte delle nostre vicende:
Ghenf: città portuale simile a Marsiglia ricca di traffici e di malavita.
Vernon: località costiera, meta dell'alta società molto simile a Montecarlo e a Cannes.
SKELETRINO ... nato sulle pagine di Diabolik n. 25 del Gennaio 1965, come parodia non solo del protagonista, ma di tutto il fumetto nero in genere. Le sue erano brevi storie auto-conclusive, opera di un giovane Alfredo Castelli autore di testi e disegni, nelle quali il protagonista cercava di attuare dei crimini che erano regolarmente destinato al fallimento. Alcuni anni più tardi il personaggio è tornato con i disegni di Carlo Peroni.
DIABULIK ... nato nella redazione di "Tilt", sfortunata ma interessante rivista satirica a fumetti dalla breve vita, sul finire degli anni Sessanta. Diabulik (o Diabetik nella prima versione) si ispira chiaramente al nostro eroe sia per i personaggi che per il disegno delle storie. Alfredo Castelli e Marco Baratelli (testi), Mario Gomboli e Carlo Peroni (disegni) erano gli autori.
DORELLIK ... fu il protagonista di una serie di demenziali scenette comiche interpretate da Johnny Dorelli, e presentate durante il varietà televisivo del sabato sera del 1967. Il successo fu tale che l'anno seguente al personaggio fu addirittura dedicato un film.
In tempi più recenti Massimo Boldi, riprendendo lo stesso personaggio (o quasi!) e lo stesso meccanismo di spettacolo, ha dato vita a DIABOLDIK.
Le parodie più riuscite pero sono due e sono ancora vive e vivaci:
PAPERINIK ... il super-eroe disneyano made in Italy creato da Elisa Penna (idea), Guido Martina (testi) e Giovan Battista Carpi (disegni) nel 1969, inizia la sua carriera come vendicatore dei torti e soprusi commessi sul povero Paperino in Paperinik il Diaboliko Vendicatore (Topolino n. 706-707). Infatti inizialmente egli era un vero genio del male, che non esita a derubare Zio Paperone a far accusare Gastone, raccogliendo l'eredità di Fantomius (o di Diabolik?) scoperta casualmente in una villa diroccata. Attrezzatosi con maschere di plastica, costume, automobile truccata (la mitica 313), e gadget vari, tutti ideati ovviamente da Archimede Pitagorico, Paperinik si lancia in una serie di incursioni notturne allo scopo di vendicarsi delle sopraffazioni della sua famiglia. Poi Paperinik ha preso vita propria passando da genio del male, a Super-Eroe.
Il fatto che un simile personaggio sia entrato a far parte della scuderia Disney è stata una evidente ufficializzazione culturale di Diabolik, un sintomo evidente di quanto il personaggio fosse ormai entrato a far parte della cultura popolare.
CATTIVIK ... Nato dalla fantasia di Bonvi nel 1967, è passato in seguito a Silver, ed attualmente a Massimo Bonfatti e Giacomo Michelon. Cattivik ha assunto rapidamente vita propria diventando una parodia irriverente e irrispettosa, oltre che del fumetto nero anche di molti aspetti della vita quotidiana; un po' Scheletrino e un po' Wile Coyote, Cattivik condivide col nostro personaggio lo stile di vita negativo, anche se i metodi e soprattutto i risultati sono ben diversi.
PUBBLICITA' ... parodia oppure no, recentemente Diabolik si è insinuato in parecchie pubblicità televisive: del Crodino, un paio di spot molto simpatici e divertenti assieme a Dino il barista; del Pandoro Melegatti, con Angela Finocchiaro nella parte di una improbabile Eva Kant; di una marca di serrande di sicurezza, con uno spot che è quasi un fumetto, fatto tutto di immagini disegnate; l'autore è Zaniboni.
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